3 novembre 2005
Problema di cultura: "Dove finirà Telese?"
Ivan Pruni

 

 

Ringrazio il signor Del Deo per la cortese risposta alla mia nota.
 
Purtroppo vedo che è l'unico!!
 
Neanche l'Oggetto, certamente provocatorio, è in grado di scatenare la partecipazione.
 
Io non sono un nostalgico del mondo di una volta, un mondo ante anni '60 che ben ricordo anche se ero piccolo. Certamente era un mondo anche di solidarietà dove i contadini  " si prestavano l'opera ", le stagioni erano scandite dalle feste dei raccolti e non era ancora stata inventata la TV con i Pippo Baudo, le Raffaelle Carrà, le isole dei famosi etc etc. etc.
 
Mi son sempre chiesto però se la solidarietà sia una virtù o una necessità sociale perchè nel primo caso sarebbe indipendente dallo status economico o ambientale di un territorio.
 
Concordo però che è il modello di vita " cittadina " con tutto quello che ne consegue in termini di non felicità ( se esiste e non per tutti ), che ha rotto  un equilibrio psico-sociale che forse durava da secoli.
E' un modello che emargina i più deboli ma ricordiamoci, però che anche prima c'era sempre " lo scemo del villaggio, " " il diverso",  l'alcolista, quello sul quale tutti si divertivano.
 
Ed è qui il tema, perchè Telese si qualifica, rispetto al circondario, proprio perchè offre " tanto ", perchè è un crocevia per gli abitanti della vallata e perchè spesso è presa a riferimento " per la qualità della vita " ( cinema, bar spettacoli, le Terme, struscio a viale Minieri etc ).
 
Per questo molti si " inurbano " a Telese lasciando spesso contesti socio culturali, ambientali  e di integrazione  secolari.
 
Ma quando è nata Telese? Quale è il contesto orignario? Quale storia riportano le sue costruzioni?  Quante piante sono state messe a dimora nel proprio giardino dai privati? Quanti metri cubi di cemento sono stati gettati nelle campagne per dividere i poderi? Quanti metri quadri degli spazi perimetrali delle abitazioni non sono stati cementificati? Quale è la sua cultura storica ?
 
E ancora quante strade degne di tale nome, quanti parcheggi, quanti marciapiedi, quanti spazi e piazze di aggregazione, quanto verde pubblico, quanti spazi per i bambini; in altri termini quale contesto urbanistico?
 
Per dovere di verità, riguardo agli " ecomostri " ricordo solo che uno dei più famosi architetti dello scorso secolo si rifiutava di definire il Corviale di Roma inidoneo alla vita civile e non senza provocazione definiva come inidonei i suoi abitanti.
"Se dovessimo costruire solo villette con giardino si porrebbe seriamente il problema di dove piantare l'insalata!"
Il vero problema è però nell'equilibrio tra sviluppo orizzontale e verticale!
 
Un altro tema trattato è certamente quello delle costruzioni ecocompatibili ed a risparmio energetico. Purtroppo la tecnologia non è ancora matura ed i costi, per esempio del fotovoltaico, non sono convenienti in quanto necessitano di un periodo di ammortamento superiore ai 10 anni e non consentono una forza motrice come quella della presa di corrente " normale ".
Ci sono però provvedimenti più semplici e di buon senso come quello di evitare gli sprechi!! 
Un esempio? Perchè illuminarci con la 220 V ( a parte i problemi dello spreco di sovrapproduzione notturna ) quando poi mettiamo in casa i faretti da 12 ? Un'altro? Facciamo solo un giro in macchina a viale Minieri, invece dei 5-6 consueti, così inquiniamo di meno e lasciamo un po' più di petrolio ai nostri fugli.
 
Infine il  terrore del freddo. E' la nuova moda telesina! Le nuove abitazioni hanno una coibentazione " alpina ".
 
E' veramente freddo o è solamente umido?
 
Una cosa certamente molto importante è il rispetto delle distanze tra le costruzioni. E' solo speculazione o è mancanza del rispetto dei diritti altrui?
In altri termini quale è la cultura del diritto, del rispetto  per gli altri e per le future generazioni? E' se questo secondo aspetto fosse vero, quanto tempo mancherebbe al completo controllo del territorio da parte della malavita organizzata?
Per questo ripropongo lo stesso finale di lettera.
 
E' un problema di cultura .., e siccome voglio essere ottimista
" Dove finirà Telese? "
 
Un caro saluto a Del Deo ed agli amici di ViviTelese

 

 

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