6 novembre 2005
Berlusconi è rock, Prodi è lento
Davide Zoppi

 

 

Ecco perché:

Berlusconi è un uomo che ha realizzato una delle più importanti imprese italiane, ha creato posti di lavoro e distribuito ricchezze e benessere.
Prodi non è mai stato un imprenditore, ma un manager di Stato della prima Repubblica che ha dato prebende, ha aiutato gli amici degli amici, ha impoverito di fatto il Paese. Ha gestito un’impresa pubblica come l’Iri, dove lui spendeva e “pantalone” pagava, con una perdita netta di 1203 miliardi.

Berlusconi ha inventato in pochissimo tempo un partito con il quale ha vinto le elezioni: dopo sei mesi dalla sua costituzione Forza Italia diventa il partito di maggioranza relativa del Paese.
Prodi non riesce ad essere nemmeno per sé un “buon partito”. Nel corso di dieci anni ha inventato una serie di sigle, morte nello spazio di poche settimane, cercando di dare alla sua coalizione una sorta di imbiancatura purificatrice dopo ogni fallimento politico.

Berlusconi ha saputo tenere insieme la maggioranza di governo per un’intera legislatura, battendo il primato di Craxi che nel 1983 aveva governato per 1058 giorni.
Prodi, dopo poco più di due anni ha dovuto passare la mano a D’Alema, per incompatibilità con Bertinotti. Incompatibilità, ad oggi, non superata. Nonostante le primarie.

Berlusconi, come premier e come ministro degli esteri ha portato l’Italia nel mondo ad un livello di dignità istituzionale mai avuto prima. Il primo ministro gode di ottime relazioni con Washington, cosa che in questo momento è quanto di più importante vi possa essere per l’Unione Europea.
Prodi, dopo il fallimentare governo, è stato nominato Presidente della Commissione Europea: non ha fatto una bella figura e non l’ha fatta fare nemmeno a noi italiani. E’ stato ricoperto dagli scandali e, come se non bastasse, ha deciso di guidare l’opposizione italiana mentre era ancora presidente delle Commissione Europea, senza sognarsi lontanamente di dimettersi per rispetto delle istituzioni.

Berlusconi, grazie alla sua politica, ha fatto sì che Bush usasse un elicottero italiano.
Prodi quando era presidente dell’Iri, invece di promuovere i marchi italiani li ha svenduti, regalati agli amici degli amici.

Berlusconi ha creato posti di lavoro grazie alla legge Biagi. E parliamo di contratti a tempo indeterminato.
Prodi dice che, in caso di vittoria, abolirà quella legge. E quando era presidente del Consiglio ha creato un mare di precariato con i Co.Co.Co.

Berlusconi sta facendo approvare una riforma costituzionale che cerca di riparare i guasti della riforma approvata dall’Ulivo nel 2001, con solo cinque voti di vantaggio (alla faccia delle riforme bipartisan) a causa della quale la Corte costituzionale è intasata da centinaia di ricorsi.
Prodi si oppone ad una riforma moderna, perché sostiene che va contro il Paese e dimentica che la sua, di riforma, abolì il concetto di unità nazionale.

Berlusconi sta cercando di rimettere in moto un’economia che sicuramente non gode di gran salute ma adesso è in ripresa.
Prodi non fa che dipingere un Paese allo sfascio, sulla via del fallimento. Abbattendo in questo modo la fiducia degli investitori prima e degli italiani poi.

Berlusconi ha dovuto fare i conti non solo con una congiuntura negativa ma anche con la ferrea ottusità della Banca centrale Europea che non riesce a competere con il dollaro Usa e che mantiene un cambio con la valuta statunitense talmente alto da penalizzare le esportazioni.
Prodi è fautore della politica suicida di Bruxelles che spesso privilegia a scapito dell’Italia.

Berlusconi lotta contro il caro-euro, provocato da un cambio lira-euro che all’inizio ci penalizzò (con gli attuali rapporti avremmo potuto spuntarla a 1.500 lire e non a 1936,27).
Prodi è responsabile di tutto questo.

Berlusconi sa parlare alla gente. E soprattutto sa farsi capire.
Prodi sa parlare solo alla politica dei palazzi e la gente non lo capisce.

Berlusconi in questi dieci e passa anni ha ridato slancio alla politica.
Prodi ha fatto di tutto, in questi ultimi dieci anni, per ridare fiato al vecchio teatrino del politichese.

Berlusconi negli anni di questo governo ha fatto, con i suoi alleati, un sacco di cose.
Prodi in questi anni di opposizione al governo ha fatto solo un sacco di chiacchiere. E in Europa un sacco di danni.

Berlusconi al Paese ha presentato un programma.
Prodi al Paese non ha presentato un bel nulla.

Berlusconi ai suoi alleati ha sempre parlato con grande chiarezza e ha saputo ricomporre anche le divisioni più clamorose.
Prodi è subalterno a molti suoi alleati, soprattutto le ali più estreme e massimaliste a sinistra dell’Unione.

Berlusconi è ricco, e molto, ma di suo e con l’impegno ed il lavoro della sua gente, in famiglia e nell’azienda.
Prodi è diventato ricco e se ne vergogna perché sappiamo bene tutti quanti cosa volesse dire fare il presidente dell’Iri negli anni di De Mita e compagnia cantante.

Berlusconi alle domande dei giornalisti risponde.
Prodi a Palermo, infastidito da un cronista, l’ha fatto allontanare bruscamente confessando tra l’altro di essere ignorante su un problema, i fondi della finanziaria alla Sicilia, di cui tutti si occupano oggi da quelle parti.

Berlusconi sa ridere, cantare e raccontare barzellette.
Prodi perché quando parla fa venire il latte alle ginocchia. Fa ridere solo se lo pensiamo seduto ad un tavolino tondo a fare sedute spiritiche. Cosa di cui è un vero esperto anche se cerca di farlo dimenticare. (Ricordate il caso Moro e via Gradoli?)

 

 

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