30 luglio 2005
Sannita percorre 540 chilometri in bici sulle Alpi
da Il Mattino del 29 luglio 2005

 

 

IMPRESA DI UN SANNITA

Per Aurisicchio 540 chilometri in bici sulle Alpi

 

PAOLO BONTEMPO 

 

Ciclista sannita protagonista sulle vette delle Alpi in una gara denominata Race Across The Alps, un'ultramaratona lunga 540 km e con 13.740 di dislivello. Partecipanti iscritti a numero chiuso: 44 partiti, arrivati 27. Fra coloro che hanno terminato l'impegnativa e proibitiva gara il ciclista Domenico Aurisicchio, 54 anni, di Morcone, soddisfatto per la grande impresa conclusa in 32 ore 57 minuti e 16 secondi.

 

Una impresa se si pensa al tipo di gara, all’età e alle condizioni orografiche del percorso. L'atleta dà rilievo all'accoglienza calorosa ricevuta: «Sono stato accolto con grandi onori nel piccolo paesino di Nauders in Austria; la cosa che mi ha stupito è stata la premiazione con la consegna del trofeo sul palchetto accompagnata dagli inni austriaco e italiano, dopodiché hanno chiuso la manifestazione».

 

Aurisicchio racconta la sua impresa: «Partendo dal passo Resia abbiamo affrontato lo Stelvio, da Prad arrivando in cima senza fermarmi, poi la veloce discesa a Bormio e iniziato il Gavia. Dopo un lungo tratto abbiamo affrontato il passo del Mortirolo fatto dal lato storico. Per raggiungere il Mortirolo ho messo tre, quattro volte il piede a terra e fatto qualche tratto a piedi perché non riuscivo a risalire sulla bici.

 

In cima c'era il controllo che chiudeva alle ore 24.00 e sono arrivato intorno alle ore 23,30. Dopo l'Aprica, la scalata al Bernina. Poi discesa nella nebbia ed il passo Albula. Dopo un lungo tratto con piccole salite ho iniziato il passo Fluela passando per Davos. Dopo il passo del Forno ovvero Ofenpass abbastanza lungo e impegnativo. Poi l'Umbrial pass e ho attaccato il tratto finale dello Stelvio che sale da Bormio. In realtà è sempre lo Stelvio dal lato svizzero. Qui credevo di mollare perché eravamo intorno al 480° km e nel tratto iniziale ho più volte messo il piede a terra. In cima allo Stelvio c'era la neve poi la discesa con pioggia. Il tratto finale, infine, passo Resia con l'arrivo in volata».

 

L'atleta, che intanto preannuncia nuove imprese nell’ambito della sua passione ciclistica, conclude con una metafora: «L’ultramaratona è un'opera lirica, cui sono appassionato come la bicicletta, in quanto ogni passo che ho scalato lo considero simile alle pagine della musica lirica. Qui il suono e le melodie provenivano dagli stupendi paesaggi alpini e dai caratteristici rumori compreso il fruscio della bicicletta ed il silenzio della notte».

 

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