16 agosto 2005
Alcolismo, oltre 8mila casi nel Sannio
da Il Sannio Quotidiano del 15-08-2005

 

 

 

I medici: «Situazione drammatica.

 

Il 10% dei ricoveri è dovuto ai consumi di birra, vino e liquori»

 

(ant.mai.) Alcolismo: un fenomeno 'sommerso'. Un problema che si scontra con l'indifferenza e il silenzio della cosiddetta società civile. Anche nel Sannio, a detta degli esperti ascoltati, la questione è sottovalutata. La conferma è tutta nelle difficoltà riscontrate nel reperire dati e statistiche necessari per avere un tracciato completo dell'incidenza del fenomeno su tutto il territorio.

 

Dalle ultime cifre, prodotte dalla Unità operativa semplice di Alcologia di via dei Mulini, emerge un dato allarmante: sono oltre 8000 le persone prigioniere della 'bottiglia', prevalentemente uomini, in città e in provincia. Il fenomeno, dunque, sembrerebbe in forte ascesa e i medici tuonano: “La situazione è drammatica”. Un aspetto, questo, confermato da numeri che sono in linea con quanto accade a livello nazionale.

 

Circa il quattro per cento di quanti sono soliti consumare bevande alcoliche cadono in una condizione di dipendenza, manifestando poi i sintomi tipici dell'etilismo: perdita di lavoro, degli affetti familiari e della salute. Ma trincare non porta solo il bevitore ad avere problemi interpersonali, ma anche a delle patologie, tra le più frequenti: miocardiopatie, pancreatiti, epatiti, gastriti emorragiche, demenza e alcune forme di anemia.

 

Di conseguenza, gli ospedali rappresentano una tappa quasi obbligata: “Nel Sannio – evidenziano dal centro - circa il 10% dei ricoveri è dovuto a complicanze correlate al consumo di vino, birra e liquori”. Non vanno inoltre dimenticati gli incidenti stradali: “Uno su due sono dovuti alla guida in stato di non completa sobrietà”.

 

Il segnale più inquietante è legato all'età dei consumatori di superalcolici: “La maggiore incidenza si registra nelle persone di età compresa tra 18 e 34 anni”. Ma a svegliare la città dal torpore e dall'indifferenza c'è un pugno di sanitari, affiancati da una decina di volontari. Essi seguono 100 assistiti, mentre solo una sessantina frequentano i cosiddetti 'Club'. Qui gli etilisti si incontrano una volta a settimana, discutono dei problemi legati al bere e, nell'80% dei casi, 'chiudono' con la bottiglia.

 

Nello specifico, le comunità che operano sul territorio provinciale sono sei: quattro a Benevento, una a Sant'Agata de' Goti e una a Telese Terme. Va ricordato infine il centro d'ascolto aperto a Ponte. All'interno delle strutture in città sono impiegati, fra gli altri, operatori e servitori. Ecco i nomi: Pierluigi Vergineo, Marianna D'Alessio, Lucia Solla, Maria Di Blasio, Gianni Pancione e Terenzio Daniele.

 


    

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