Domenica 12 e lunedì 13 giugno il popolo
italiano è chiamato a compiere una scelta. Essa
è decisiva perchè riguarda non solo il destino
della ricerca medica e la tutela dei diritti
dell'ammalato e delle donne, ma anche e
soprattutto perchè riguarda la nostrà civiltà,
il nostro senso della modernità, riguarda, nel
profondo, la nostra coscienza del futuro.Il
governo rappresentato da Silvio Berlusconi si è
contraddistinto nell'arco di questi lunghi e
pesanti quattro anni, per una gestione
affaristica, elitaria e confessionale della cosa
pubblica.
Ha
paralizzato la nostra crescita economica e
culturale con leggi ad personam e con
dispositivi indirizzati alla privatizzazione
dell'esistente (ha pensato finanche alle
spiagge!). La scuola, la sanità, la ricerca, già
appesantite da una loro intrinseca lentezza
gestionale, hanno subito il colpo mortale in
nome di astratti interessi ultranazionali
(pensiamo alle enormi spese militari).
Non ci scandalizza, quindi, la legge 40 del
febbraio 2004 che, in sostanza, porta alla
ribalta un tema che era stato sepolto dalla voce
popolare alcuni decenni fa. Per tutelare le
esigenze teologiche e politiche delle alte
gerarchie della Chiesa Cattolica sono stati
fatti tantissimi passi indietro nella storia
della nostra civiltà. Sono stati cancellati anni
di intense lotte per la secolarizzazione dello
stato e per la laicizzazione della cultura.
Ora tocca a noi imporre dei paletti. E'
perfettamente giusto collocare l'individuo in
una dimensione di libertà religiosa e
spirituale, ma non si può accettare il dogma che
sponsorizza il futuro remoto e ultraterreno a
danno della materialità della sofferenza
quotidiana. Esiste una differenza abissale tra
l'embrione e l'essere umano vivente, pensante,
sofferente e cosciente dei propri limiti e dei
propri diritti.
Tocca a noi sancire con decisione,
responsabilità e umanità il primato della
libertà umana. Siamo sicuri che i continui e
poco decorosi ricatti moraleggianti che
provengono dagli altari, troveranno un'alta
barriera nell'intelligenza e nella sensibilità
finanche storica di ciascuno di noi.
E'
quindi atto di civiltà votare 4 si.
1)
Per dare speranza alle persone ammalate, per
evitare, grazie al congelamento degli embrioni,
di sottoporre le donne a una ripetizione del
ciclo dei trattamenti lesiva per la loro salute.
Per la dignità della ricerca italiana.
2)Per
garantire la salute delle donne e la loro
libertà di scelta. Per aumentare le probabilità
di successo della riproduzione assistita e
diminuire i disagi personali e i costi.
3)Per
l’autodeterminazione e la tutela della salute
delle donne. Per non porre le basi a successivi
interventi sulla legge sull’aborto. Per frenare
l’arretramento culturale della società italiana.
4)Per
dare una speranza alle coppie sterili e a
genitori portatori di malattie ereditarie. Per
affermare la supremazia dell’amore,
dell’affettività e del rispetto nel definire la
genitorialità.
Il
circolo del Partito della Rifondazione Comunista
"Vera Lombardi" di Telese Terme augura a tutti
buona riflessione e buon voto. Solo la nostra
ragione e la nostra sensibilità potranno porre
le basi per un futuro migliore. |