Domenica io vado a votare.
Perché il diritto di voto per me è un diritto
irrinunciabile.
Vado a votare, perché da quando ho raggiunto la
maggiore età non ho mai mancato di farlo e non
ho intenzione di cominciare ora, solo perché
qualcuno o più di qualcuno sta esortandomi a
rinunciare alla libera espressione del mio
pensiero in piena autonomia e indipendenza.
L’invito all’astensione è un atto grave perché
l’astensione non è una risposta, ma una
negazione della democrazia, una rinuncia
all’esercizio dei principi fondamentali sui
quali la democrazia si fonda. Ed è ancor più
grave se tale invito proviene da alte cariche
istituzionali dello stato.
Per questo domenica vado a votare, per far
sentire la mia voce a chi vuole a tutti i costi
imbavagliarmi, per cambiare una legge
oscurantista che così com’è non serve a nessuno.
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