Il
12 e 13 giugno saremo chiamati a rispondere ai
quattro quesiti referendari sulla fecondazione
assistita. Io andrò a votare e soprattutto
voterò si. Sono una ragazza di 26 anni con una
vita intera davanti e quando penso al mio futuro
immagino di vivere in una società evoluta dove a
prevalere sia la speranza e non l’angoscia di
scoprirsi affetti da una malattia incurabile.
Oggi tante vite anche giovani sono spezzate e
divorate da malattie come il tumore. La mia
speranza è che domani questa malattia, come
molte altre oggi incurabili , diventi curabile.
Votare SI al primo quesito significa aprire le
porte alla scienza e consentire la ricerca sulle
cellule staminali di embrionali non utilizzati.
Queste, essendo capaci di moltiplicarsi,
potrebbero consentire la cura di organi vitali,
dunque perché “buttarli nel cestino”?
Ho
deciso di votare SI perché penso che ciascuno di
noi deve avere la possibilità di decidere: le
coppie sterili che serenamente e
responsabilmente devono poter scegliere la
tecnica migliore per diventare genitori! Le
coppie fertili, ma portatrici sane di malattie
genetiche che con la legge attuale non hanno la
possibilità di accedere alla fecondazione
medicalmente assistita con il rischio di veder
nascere un figlio malato!
Ho
deciso di votare SI perché penso che uno Stato
laico attraverso le proprie leggi debba dare la
possibilità giuridica ad ognuno di decidere
secondo la propria etica e la propria coscienza
creando nella società una cultura rispettosa e
non giudicatrice di scelte sicuramente dolorose! |