26 novembre 2005
L'Azione Cattolica sulla Devoluzione
Luigi Alici  -  Segnalazione di Valentino Simone

 

 

L'AC sulla devoluzione: le modifiche approvate non intacchino i valori della solidarietà

L’Azione Cattolica Italiana, nel corso della sua storia, è stata sempre particolarmente sensibile alla tutela e alla promozione attiva dei valori riconosciuti e sanciti dalla nostra Carta
costituzionale: non solo offrendo un contributo non secondario alla sua nascita, ma anche attraverso iniziative ordinarie (culturali e formative) e straordinarie (come l’attivazione negli anni passati di un “Osservatorio” sulle riforme costituzionali).

A partire dalla propria storia e dalla propria sensibilità, l’Azione Cattolica Italiana guarda con attenzione e preoccupazione all’approvazione definitiva da parte delle Camere della recente riforma della Costituzione.

Sul piano del metodo, ogni decisione di una maggioranza parlamentare di modificare importanti articoli della Costituzione contando sui propri voti, rappresenta un atto che, per quanto formalmente legittimo, sembra modificare sensibilmente l’arco dei valori condivisi che la Carta del 1948 interpreta e protegge. L’essenza di ogni patto costituzionale nasce proprio dal suo essere un punto di equilibrio e di convergenza fra ideologie, sensibilità, culture diverse, perché siano condivise le istituzioni che regolano la vita del Paese, i loro equilibri, il loro funzionamento a garanzia dei diritti fondamentali dei cittadini.

Sul piano del merito, l’Azione Cattolica Italiana si chiede se le modifiche approvate non intacchino i valori della solidarietà, presupposto per la partecipazione pubblica all’edificazione del bene comune. In tale prospettiva appaiono estremamente controversi non soltanto il nuovo assetto degli organi dello Stato, dove i poteri del Primo ministro non risultano sufficientemente bilanciati da quelli del Parlamento e del Presidente della Repubblica, ma ancor più la cosiddetta “devoluzione”, dallo Stato alle regioni, della competenza legislativa su scuola, sanità e polizia amministrativa, che rischia di aggravare irreparabilmente la situazione di forte squilibrio a sfavore delle aree più deboli del Paese in materia di tutela dei diritti sociali.

A causa dell’unilateralità del processo di riforma, il referendum confermativo, sul quale i cittadini saranno chiamati a pronunciarsi, rischia di trasformarsi in un referendum fra le due coalizioni politiche del Paese, perdendo così la sua natura più propria. Anche in rapporto a questo, l’Azione Cattolica cercherà di dare il suo contributo per orientare il dibattito verso i contenuti della riforma, promuovendo occasioni di formazione ed informazione, perché i cittadini italiani possano recarsi alle urne con la piena consapevolezza della importante scelta che sono chiamati ad esprimere.
 

 

 

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