L'AC sulla devoluzione: le modifiche approvate
non intacchino i valori della solidarietà
L’Azione Cattolica Italiana, nel corso della sua
storia, è stata sempre particolarmente sensibile
alla tutela e alla promozione attiva dei valori
riconosciuti e sanciti dalla nostra Carta
costituzionale: non solo offrendo un contributo
non secondario alla sua nascita, ma anche
attraverso iniziative ordinarie (culturali e
formative) e straordinarie (come l’attivazione
negli anni passati di un “Osservatorio” sulle
riforme costituzionali).
A partire dalla propria storia e dalla propria
sensibilità, l’Azione Cattolica Italiana guarda
con attenzione e preoccupazione all’approvazione
definitiva da parte delle Camere della recente
riforma della Costituzione.
Sul piano del metodo, ogni decisione di una
maggioranza parlamentare di modificare
importanti articoli della Costituzione contando
sui propri voti, rappresenta un atto che, per
quanto formalmente legittimo, sembra modificare
sensibilmente l’arco dei valori condivisi che la
Carta del 1948 interpreta e protegge. L’essenza
di ogni patto costituzionale nasce proprio dal
suo essere un punto di equilibrio e di
convergenza fra ideologie, sensibilità, culture
diverse, perché siano condivise le istituzioni
che regolano la vita del Paese, i loro
equilibri, il loro funzionamento a garanzia dei
diritti fondamentali dei cittadini.
Sul piano del merito, l’Azione Cattolica
Italiana si chiede se le modifiche approvate non
intacchino i valori della solidarietà,
presupposto per la partecipazione pubblica
all’edificazione del bene comune. In tale
prospettiva appaiono estremamente controversi
non soltanto il nuovo assetto degli organi dello
Stato, dove i poteri del Primo ministro non
risultano sufficientemente bilanciati da quelli
del Parlamento e del Presidente della
Repubblica, ma ancor più la cosiddetta
“devoluzione”, dallo Stato alle regioni, della
competenza legislativa su scuola, sanità e
polizia amministrativa, che rischia di aggravare
irreparabilmente la situazione di forte
squilibrio a sfavore delle aree più deboli del
Paese in materia di tutela dei diritti sociali.
A causa dell’unilateralità del processo di
riforma, il referendum confermativo, sul quale i
cittadini saranno chiamati a pronunciarsi,
rischia di trasformarsi in un referendum fra le
due coalizioni politiche del Paese, perdendo
così la sua natura più propria. Anche in
rapporto a questo, l’Azione Cattolica cercherà
di dare il suo contributo per orientare il
dibattito verso i contenuti della riforma,
promuovendo occasioni di formazione ed
informazione, perché i cittadini italiani
possano recarsi alle urne con la piena
consapevolezza della importante scelta che sono
chiamati ad esprimere.
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