La commedia dei doppi sensi - 02-08-02 - Nicola Pagliarulo

 

 

“La commedia dei doppi sensi”

-la legge non è uguale per tutti-

 

 

Quando Dio consegnò a Mosè le tavole dei dieci comandamenti, non credeva di avviare un gioco riprovevole e perverso…Egli è buono e misericordioso, vede e conosce tutto, anche se, probabilmente, non immaginava quanta sete di grandezza avesse l’uomo. A parte Adamo ed Eva, forse, Lui sperava di veder crescere figli più riconoscenti e giusti. Grazie ad Adamo ed Eva presagiva, forse, un uomo più rispettoso e timorato…

 

Purtroppo, le manipolazioni genetiche ed il delirio d’onnipotenza, hanno creato ciò che Dio non avrebbe mai fatto: il politico (in senso spregiativo e dunque rappresentativo di grandissima parte della categoria) ed il signorotto che, coi suoi milioni (siamo in regime di euro, anche se lui preferisce chiamarli, nostalgicamente, miliardi), o anche solo con le possibilità consegnategli da leggi espressamente fatte per lui, riscrive, con l’illustre collega, le regole del gioco.

Per gli amanti della smorfia: giocare secco, sulla ruota di Bari…

All’inferno è un brulicare di rave-party, tra la prima e la seconda repubblica. Ridono a crepapelle, laggiù…

 

Noi, nel mezzo, in questo purgatorio, cerchiamo di non esaltarci né cadere nello sconforto. Taluni sono interpreti, altri attori, con qualche regista che ne cura la crescita…

 

Dove la povertà è solo uno spot dato in tv . Le guerre, un mezzo naturale e necessario (soprattutto ai mercanti d’armi). La criminalità, un’alternativa allo stato (aspettando un milione e mezzo di posti di lavoro che non spettino a parenti ed amici). La giustizia, una speranza. La democrazia, un’ipotesi (o una matita rubata al seggio elettorale, come suggerisce il signor G). Dove questo e quant’altro, che posto è?

 

E’ un film ed è qui…un romanzo che si consuma tra un intreccio di mani…una tragedia quotidiana vissuta e fatta vivere…una commedia che riguarda noi, voi e loro.

 

Questo posto è ogni luogo, l’America, l’Italia, il Medio Oriente, Eselet…

…al contrario perché è così che vedo questo posto. O meglio, è quanto mi pare sia stato fatto per questo paese (estendibile al pianeta, con qualche eccezione data dal lavoro di persone oneste e politici, quantomeno, lungimiranti): l’opposto di ciò che sarebbe servito. Scelte atte a tutelare i cittadini, prevalentemente i più deboli. Piani di sviluppo legati alle risorse naturali e turistiche. Salvaguardia dei patrimoni artistici ed ambientali. Studio e pianificazione architettonica per le ristrutturazioni di abitazioni antiche, come per l’edificazione di nuovi insediamenti. Tutto ciò, insomma, che avrebbe dato lustro ad un paese strategicamente posizionato. Che avrebbe migliorato la qualità di vita della sua gente, come dei visitatori. Invece…

 

…a Eselet, le persone che contano si chiamano elettori…quelli sicuri e quelli potenziali; la povera gente resta tale; i malcapitati che sprofondano nelle acque, devono ringraziare proprio chi ce li ha gettati per un tornaconto personale; il turismo è morto con il lago e con la gestione inverosimile delle terme (all’interno di queste, edificazioni in ferro e cemento, come il palazzo congressi e la struttura all’entrata delle auto, come sono possibili? Non è una domanda, lo so come sono possibili ma dico, vi rendete conto? Neanche la sovrintendenza ci può…a corredo del corollario termale, un episodio: Settembre 1995. Diversi volontari, personale dell’Unitalsi ed alcuni francescani, accompagnamo delle persone portatrici di handicap nelle terme, per trascorrervi l’ultimo dei quindici giorni passati assieme presso il convento di Cerreto. E’ una bella giornata, fino a quando ci tocca mentire a quei poveri ragazzi sul perché li portassimo ad espletare i propri bisogni fisiologici dietro le piante del monte all’interno del parco, quando prima c’eravamo diretti ai bagni pubblici. La risposta fu decisa quanto i miei improperi: “non possiamo consentire l’uso dei bagni in quanto sono stati appena puliti e preparati per domani. Abbiamo disposizioni dall’alto”.

 

Essendo certo che il buon Dio avrebbe dato la possibilità d’utilizzare i servizi, credo che non sia difficile immaginare quanto fosse in basso quell’”alto”…per la cronaca, per le terme, per eselet (anche minuscolo per questa vicenda!), all’indomani sarebbe cominciata la “festa della vela” (strade rifatte, colori nuovi…c’era RAI 3!!!!).

 

Sono andato un po’ oltre la foto a corredo che l’amico Grimaldi mi ha inviato, ma non è mai abbastanza quando non si accetta di vedere in quali mani sporche si muovano i fili.

Nel paese dove le leggi non sono uguali per tutti, le righe sono tutte blu.

In quel paese, tu vieni multato se parcheggi in divieto ma non se abiti al comune.

 

Lì, se sei amico del burattinaio, puoi parcheggiare su nostra sorella.

In quel posto le strade a doppio senso, diventano a senso unico…che ci vuole (foto di tutti i giorni, divieto di sosta su ambo i lati).

Proprio in quel posto di quel paese lì, non può uscire l’ambulanza e non può sostare il portatore di handicap…perché quei fanciulloni di amministratori (ed illustri amici, ovviamente) hanno bisogno anche del vostro posto…e anche del nostro…e pure del tuo e di quello che non esiste, perchè loro lo inventano…e se c’è bisogno cambiano le leggi…e se non vogliono il casco, non lo mettono…e se non è omologato non gli importa…e se succede qualcosa, non c’è problema, tanto…e se i vigili non danno l’ok ed il prefetto non avalla, non fa niente, ci pensa lui a far cantare…  

…ma intanto, noi speriamo…

…”perché c’è una fine per tutto e non è detto che sia sempre la morte”. G.G.

 

                                                                            Nicola Pagliarulo.