Fondovalle Isclero - 23-09-01 - Daniele Prece

 

 

Faccio innanzi tutto i miei auguri d’incoraggiamento a tutti coloro che con entusiasmo portano avanti il sito Vivitelese, contribuendo allo sviluppo di una coscienza critica, fuori del coro, slegata da esigenze clientelari e di fede politica, ma puntando alla realizzazione di un'informazione obiettiva e concreta, al servizio della comunità.

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Colgo l’occasione per lanciare la mia personale provocazione su quello che penso sia un argomento che interessa molte persone della Valle Telesina e cioè la Fondo Valle Isclero.

Chi non ricorda le polemiche che suscitò a suo tempo il progetto di questa superstrada?

Lo sfacelo ambientale che avrebbe provocato, i dubbi sull’effettiva utilità, la pericolo legato ad un tracciato sinuoso e contorto, il danno economico provocato ai paesi collocati sulla vecchia S.S., etc?

Ormai il danno è stato fatto, quindi è inutile in questa sede proseguire con sterili polemiche.

Anche se, a mio parere personale, sarebbe bastato soltanto migliorare la strada esistente, limitandosi magari a realizzare il ponte sul Calore, ed evitando così un vero e proprio stupro ambientale.

Ma adesso la superstrada esiste e tanto vale utilizzarla al meglio.

Ed è proprio qui che nasce il motivo di questo intervento: e mi riferisco allo stato di degrado e abbandono in cui versa attualmente il tracciato.

Le strisce segnaletiche sono ormai da mesi totalmente cancellate, le sterpaglie hanno in più punti invaso la carreggiata, nascondendo la segnaletica e i catadiottri dei guard-rail. Il fondo stradale, poi, presenta in più punti avvallamenti e difformità.

Addirittura, verso l’uscita di Santagata, una cerniera del viadotto “IscleroIII”, (la prima, andando verso Telese) presenta un salto di diversi centimetri e l’urto che ne scaturisce ogni volta che lo si attraversa, è tale da correre il rischio di lasciarci semiassi e braccetti!

Senza contare il pericolo costante dovuto al comportamento incauto di certi automobilisti, che non esitano a fare repentine svolte a U, per accedere alle stazioni di servizio o alle opposte rampe di uscita.

E, come se non bastasse, molte piazzole di sosta stanno anche diventando discariche abusive di elettrodomestici dismessi.

Le uniche cose, invece, che sulla Fondovalle Isclero vanno a gonfie vele e prolificano sempre più, sono i cartelloni pubblicitari.

In quella che doveva essere, nelle intenzioni, una via d’accesso ai parchi regionali del Matese e del Taburno, la sola cosa efficiente è l’installazione di orrendi megacartelloni pubblicitari.

Ma possibile che nessuno si scandalizzi di fronte a quest'assurda contraddizione?

Mi venite a spiegare come si fa a conciliare la presenza di una strada nata per motivi ambientali e turistici, con quella moltitudine di insegne e cartelloni, degne di una freeway californiana? Nella migliore delle ipotesi essa rappresenta un cattivo biglietto da visita (se non un pugno nell’occhio!) per chi si accinge a raggiungere la nostra zona, attratto magari dal paesaggio o da qualche manifestazione.

E non mi si venga a fare sempre il solito discorso del profitto e del mercato, tutte quelle aziende reclamizzate, di certo non falliranno se utilizzano altri media per fare la pubblicità, e sappiamo bene oggigiorno quanti strumenti abbiamo a disposizione!

Ma, purtroppo, quello dei cartelloni selvaggi è un problema che interessa un pò tutta la zona e l’Italia intera, essendo una materia tutt’altro che disciplinata, e dove ognuno fa come meglio crede, in barba a qualsiasi regola, fosse pure dettata soltanto dal senso estetico e dal buon gusto.

Pensate che i politici, in campagna elettorale, sono i primi a non rispettare le leggi vigenti, e sono disposti a pagare anche fior di multe pur di tappezzare i muri delle città con le loro belle facce!

Ci sono paesi in Europa (Germania, Danimarca) dove questi comportamenti non sono neanche immaginabili, e non perché le leggi lo vietino, semplicemente perché esiste un altro tipo di cultura, dove la natura viene ancora amata e rispettata e anche una stradina insignificante viene realizzata tenendo conto dei dovuti canoni estetici ed ambientali.

Per concludere, pongo quindi i miei quesiti, che credo siano più che legittimi:

Ø       Chi è responsabile della manutenzione della Fondovalle Isclero?

Ø       Perchè si continua a non fare nulla?

Ø       Perchè si permette di tappezzarla di pubblicità?

Ø       Quando la finiranno di installare cartelloni?

Saluti a tutti e grazie dell’attenzione.