Era un lunedì assolato e afoso quel 2 luglio 1990, era il giorno della festa più cara dei beneventani, quella della Madonna delle Grazie. Ma quell’anno si respirava un’aria speciale, e la si respirava fin dal febbraio precedente quando Mons. Carlo Minchiatti, indimenticato Pastore di questa fetta di popolo di Dio che è in Benevento, annunciò ufficialmente la venuta del Papa nella nostra città. Ricordo con chiarezza quelle settimane febbrili in cui in tanti ci impegnammo per l’organizzazione dell’evento. E ricordo come fosse ieri la notte precedente la venuta del Santo Padre, quando con altri giovani e con i frati preparammo la Basilica della Madonna delle Grazie per accogliere quel pellegrino così illustre. Finimmo ben oltre le 2 tutti i preparativi, ma non fu affatto faticoso alzarci prima delle 6 per ritornare nel luogo della prima tappa della visita di Giovanni Paolo II. Gli ultimi ritocchi, e poi il momento tanto atteso: quell’uomo vestito di bianco arriva a Benevento, l’emozione che ti prende completamente, il cuore che batte a mille, gli occhi che diventano lucidi per la commozione.

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da Il Sannio Quotidiano del 2 aprile 2005 - di Luca Maio

Il Papa è a Benevento, è nella mia città, un momento che mai avrei pensato di poter vivere da vicino. Invece la Provvidenza ha voluto che io vivessi quel giorno storico... E quando quell’uomo dal fisico robusto e dal passo svelto e sicuro, si avvicina alla Basilica della Madonna delle Grazie provo una gioia incredibile, perchè in qualche modo riesco a stringere la mano di Giovanni Paolo II, mentre entra in chiesa. Trasmette sensazioni impossibili da raccontare quel momento, ma sono sensazioni stupende, indimenticabili. E dopo questo momento così particolare, l’intera giornata del 2 luglio 1990 si è snodata in maniera leggera, gioiosa, riempiendosi di ora in ora di mille momenti forti, che in queste ore tornano alla mente come se fossero ricordi di ieri. Giovanni Paolo II arriva nel santuario tanto caro ai beneventani e rimane ammirato dalla bellezza di quell’immagine della Madonna delle Grazie. La fissa a lungo, in ginocchio, ci dialoga come solo un innamorato può fare, e poi esterna a tutta l’assemblea la sua preghiera alla Vergine, chiedendo la sua protezione per il popolo beneventano. Non poteva esserci un inizio più bello di quella storica giornata per la città di Benevento e per la gente del Sannio. Il pellegrinaggio del Santo Padre inizia con l’incontro con la Vergine, che in quella mattinata di festa sembra ripetere al Vicario del suo Figlio, di continuare ad andare e annunciare il Vangelo.

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E Giovanni Paolo II, da apostolo straordinario e da testimone vero di quel Vangelo, lo fa anche in quel lunedì 2 luglio 1990. Il Papa si sposta in Cattedrale per il secondo bagno di folla e per abbracciare idealmente tutti i sacerdoti, religiosi e religiose, ed i laici impegnati. A tutti regala il suo indimenticabile sorriso, ma soprattutto a tutti ricorda le tradizioni della chiesa locale, esortando tutti a coltivarle per essere testimoni autentici dell’amore di Dio per ogni uomo. La terza tappa del pellegrinaggio del Papa polacco è quella centrale dell’intera giornata: il nuovo Seminario Arcivescovile, che proprio il Pontefice benedice e inaugura. Karol Wojtila è raggiante di felicità, trovandosi circondato da tanti giovani che si preparano a diventare sacerdoti, esortandoli ad avere come modello del loro ministero Gesù Cristo.

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Visita la nuova struttura rimanendone ammirato, accarezza tante persone che incontra sul suo percorso, dando una chiara testimonianza della sua straordinaria umanità. Forse mai come quel giorno dimostrò di essere “il parroco del mondo intero”, e lo fece in modo speciale nei due momenti che aprirono la seconda parte della sua permanenza a Benevento: l’incontro con gli ammalati e quello con i giovani. Con i sofferenti Giovanni Paolo II ha sempre avuto un rapporto privilegiato, ed in modo profetico quel giorno disse loro: “sono qui per condividere la vostra speranza”. Una condivisione che negli anni è divenuta piena, totale, fino a fare della sua sofferenza uno straordinario mezzo di testimonianza cristiana.

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Poi l’incontro con i giovani, altro momento che ho vissuto in prima persona, in quella fornace che era diventato il Palasannio. Ma nessuno si ricordò di quella temperatura tropicale nel momento in cui Giovanni Paolo II entrò nel palasport, accolto da un frastuono incredibile. Quell’anno era già in piedi il motto “i giovani e il Papa camminano insieme”, e Benevento lo confermò con l’entusiasmo proprio di noi gente del Sud. Il Santo Padre rimane a lungo a stringere le mani dei giovani, lo avrebbe fatto chissà per quanto tempo ancora se il protocollo, rigido ma non troppo, non gli imponesse di andare a sistemarsi sul palco a lui riservato. Ma quel contatto vitale tra il Papa ed i giovani non si esaurì in quelle strette di mano, Giovanni Paolo II lo continuò consegnandoci un meraviglioso programma di vita: “ascoltate assiduamente la Parola di Dio, partecipate ai sacramenti, alimentatevi con la preghiera”. Parole che hanno caratterizzato il cammino dei giovani della diocesi per tanti anni e che ancora oggi riecheggiano in tutta la loro straordinaria attualità. Rinfrancato dall’incontro con i suoi giovani, il Papa chiuse la sua visita a Benevento con la celebrazione eucaristica allo stadio Santa Colomba. Fu l’ultimo bagno di folla di una giornata intensa e meravigliosamente bella, oltre che indimenticabile. Fu il momento in cui Giovanni Paolo II lasciò il suo testamento spirituale ai sanniti: perseverate nella forte devozione mariana, perchè essa “quando è autentica, conduce sempre a Cristo e sospinge il cristiano ad incarnare il Vangelo, senza indugi né paure, nelle quotidiane vicende della propria vita”. Parole che nella loro semplicità hanno trovato terreno fertile in questa terra sannita, e che continuano ad essere il punto di partenza del cammino dell’intera comunità ecclesiale beneventana, che si snoda proprio a partire dall’amore per la Madonna delle Grazie. Adesso quelle parole diventano qualcosa in più di un semplice impegno per ciascuno di noi che in quell’assolato e afoso lunedì del 2 luglio 1990, abbiamo abbracciato Giovanni Paolo II nella nostra città!

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