Con il notes dietro la troupe di
Striscia: curiosità, retroscena e particolari inediti della
registrazione
Gli inviati del tg di Ricci, travolti
dalla gente: foto ricordo per l’assessore
LA BANDA DI STRISCIA INFIAMMA LA
STAZIONE
Una signora irrompe sulla scena: “Vi
prego venite pure da noi, siamo 200 operai di una fabbrica, stiamo
perdendo il posto di lavoro
Tripudio scontato, per Fabio e Mingo,
inviati di Striscia, arrivati in città alle prime ombre della sera.
La venerazione per i
due “santi” mediatici, comincia dal parcheggio della caserma Pollio.
All’uscita, nei pressi del Jolly Hotel, succede di tutto,
completamente travolti dalla gente: uomini, donne e bambini, stupiti
dall’improvvisa apparizione. Il delirio è collettivo, in tanti a
stropicciarsi gli occhi, per il “miracolo”. Miracolo del tubo
catodico.
Accerchiati, acclamati, osannati a
gran voce, a seguire abbracci, baci- ma il dovere li chiama,
foto-ricordo e autografi, rimandati a dopo.
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Devono girare il
servizio, la stazione raggiunta con qualche difficoltà. Velocissimo
sopralluogo verso gli ascensori con Mingo, lo smilzo inviato,
divorato con gli occhi dalle ragazze presenti.
Torniamo all’ingresso, ciak si
gira: telecamere pronte. Si parte. Mingo indica il ristorante,
l’edicola e si dirige velocemente nella corsia della biglietteria,
diventato per la fretta un labirinto per Mingo, Fabio, operatori
compresi, costretti a chinarsi per uscire.
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Stop, tutto da rifare.
Si torna indietro. Percorso ripetuto, tutto filato liscio:
indicazione dei binari, qualche passo e voilà, verso l’ascensore
fantasma, toccato e raccontato.
“Vi prego intervenite pure da noi”-
dice, piombando sulla scena, una signora di mezza età- “siamo
duecento operai di una fabbrica della zona, stiamo perdendo il posto
di lavoro- vi prego intervenite, vi supplico”- il drammatico fuori
programma rivolto ai due, che incassano con grande sensibilità: pur
consapevoli di non essere funzionari della prefettura o del
sindacato.
E poi freneticamente di corsa verso
le scale, raccontate con enfasi, destinazione ascensori al piano
inferiore.
Stop. Confabulazione tra Fabio e
Mingo, scena che va ripetuta, con l’aggiunta di una nuova battuta.
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“Fabio allora parli?”-
grida un giovane- rivolto all’inviato non in dieta, sempre muto-
fine autore e redattore Mediaset (Berlusconi paga solo chi produce)
- che accenna a ridere.
Clip ripetuta varie volte, e poi
sfogo ad abbracci, baci, autografi e foto ricordo, con gli
scalmanati fan . Qualcuno da lontano, pensa all’arrivo del
cavaliere. “Sono quelli del tapiro - risponde uno dal parterre-
vieni a prenderlo”. Battute sottili e non solo. Di tutti i colori.
In giro tanta euforia.
Singolare la richiesta fatta allo
scrivente, da un assessore casertano presente all’evento: “vorrei
fare una foto con Fabio e Mingo”. Detto fatto e l’abbraccio è
immortalato.
Una foto per fare conoscenza, in
prospettiva di futuri pateracchi da premiare con il Gabibbo?
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La data della messa in onda della
registrazione, non ancora nota: strategia ultimamente messa in atto, per
tenere incollati alla tv, migliaia di telespettatori.
In tempi di guerra (share)- tutto è
possibile. Da stasera tutti davanti al video, per seguire la telenovela
ascensori, girata alla stazione di Caserta.
Con Greggio e Iacchetti, il
divertimento è assicurato.
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