Moratti, 50 emendamenti - 29-10-03 - da SannioTradizioni

 

 

Cinquanta emendamenti per provare a "salvare" la scuola dalla scure della Moratti

di Nedo Canetti - l'Unità on-line

Roma. Sarà battaglia - durissima - quella che Ulivo e Rifondazione condurranno in Senato contro una finanziaria «disastrosa» per la scuola pubblica, l'università, la ricerca e la cultura. L'annuncio in una conferenza-stampa che ha visto assieme, a Palazzo Madama, senatori e deputati di tutti i gruppi di opposizione. Contro quello che è stato giudicato «un colpo durissimo, forse mortale» a questi settori, vitali per il Paese, saranno presentati oltre 50 emendamenti unitari, finalizzati a «movimentare» almeno un miliardo e mezzo di euro, così da determinare un'«inversione di tendenza radicale - come ha affermato Titti De Simone, Prc - rispetto alla politica del governo».

«Emendamenti mirati -ha precisato Chiara Acciarini, ds- non a pioggia, di natura ostruzionistica, ma capaci di rilanciare la scuola e investire in ricerca». «Il ministero di Letizia Moratti -ha incalzato Albertina Soliani, dl- da strategico per il futuro del Paese, è diventato un ministero praticamente senza portafoglio».

Nel mirino dell'opposizione tutta l'impostazione della finanziaria, dall'eseguità delle cifre stanziate che ammontano a 90 milioni di euro per l'intero settore, ai tagli al personale docente, al blocco delle assunzioni per la scuola; dall'esiguità del fondi di finanziamento ordinario per l'università e la ricerca, alla «miseria» delle risorse per l'edilizia scolastica, al blocco delle assunzioni anche in questo settore fino alla «vergogna» dell'emendamento, ricordato da Giampaolo D'Andrea.

Nelle stesse ore per l'autonomia e la valorizzazione della scuola pubblica, per il rinnovo del contratto scaduto da 20 mesi, per l'immediato bando del concorso ordinario dei capi d'istituto e contro l'estensione alla scuola della spoil-system, hanno manifestato, davanti al Senato, centinaia di presidi iscritti a Cgil, Cils e Uil scuola e allo Snals. Delegazioni si sono incontrate con il ministro della Funzione pubblica, Luigi Manzela e con il presidente della commissione P.I., Franco Asciutti. Ai manifestanti, hanno portato la solidarietà, non solo i parlamentari dell'opposizione Acciarini, Capitelli ds e Soliani, ma anche Beniamino Brocca, responsabile scuola dell'Udc e Valditara di An. Vedremo se, da questi ultimi, alla solidarietà seguirà qualcosa di più concreto. «L'attacco all'istruzione è

forte - ha insistito Acciarini- altrettanto forte dev'essere la nostra risposta». Queste, in sintesi, le proposte. Scuola: Nessuna tassa d'iscrizione per gli studenti iscritti alla prima superiore, per incentivare l'innalzamento dell'istruzione, con uno stanziamento di 90 milioni di euro nel triennio 2004-2006 sul Fondo per l'ampliamento dell'offerta formativa; trasformazione a tempo indeterminato delle nomine a tempo determinato dei docenti effettuate per l'anno scolastico 2004-2005; assegnazione per l'anno scolastico 2004-2005 del 70% dei posti vacanti all'inizio dell'anno scolastico (costo 8 milioni di euro nel 2004; 20 milioni nel 2005 e altrettanti nel 2006); aumento del Fondo per l'offerta formativo (tempo pieno, attività didattiche varie) di 200 milioni di euro nel 2004 e altrettanto nei due anni successivi; 30 milioni di euro di aumento nel 2004 per l'edilizia scolastica; università: aumento del Fondo ordinario di 1 milioni di euro per ognuno dei prossimi tre anni, dei fondi per il diritto allo studio; di 25 milioni sempre per ognuno dei prossimi tre anni per il diritto alo studio; niente blocco delle assunzioni per università ed enti di ricerca con una previsione di spesa di 82 milioni di euro nel 2004, 108 nel 2005 e 108 nel 2006; 43 milioni nel 2004 per decongestionare gli Atenei; ricerca: incremento del Fondo per la ricerca di base (20 milioni) e per la ricerca applicata (30 milioni); abrogazione del Mit (il tremontiano Istituto italiano di tecnologia, per il quale -ha ricordato Luciano Modica, ds- si prevede un costo di 150 milioni per un commissario pari a tutta la spesa per l'intera ricerca universitaria) e, in alternativa, istituzione di un Fondo per lo sviluppo tecnologico e l'alta formazione, di competenza del ministero dell'università, da finanziare con i soldi risparmiati dall'abolizione del Mit; destinare l'8 per mille dell'Irpef a progetti di innovazione e ricerca; estendere gli sgravi fiscali per i ricercatori neoassunti residenti in Italia (sono previsto per i cervelli che rientrano dall'estero). Inoltre si prevede di aumentare di 180 milioni di euro nel triennio 2004-2006 i fondi di parte corrente del ministero dell'Istruzione, cancellando l'assunzione, in finanziaria, di 50 unità alla Presidenza del consiglio.