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9 gennaio 2006
Immondizia rifondarola
Fulvio Del Deo

 

 

Mentre il mondo è in ansia per la salute di Ariel Sharon e per tutto ciò che la sua uscita dalla politica comporterà, c'è chi approfitta dell'occasione per esporre un po' dell'immondizia che alberga nella propria anima.

Fra i tanti dediti a quest'attività, sottopongo alla gentile attenzione dei lettori le esternazioni della signora Dacia Valent, ex parlamentare europea di Rifondazione Comunista, nonché portavoce dello IADL, associazione che si propone di combattere l'anti-islamismo, ma che in realtà non ha mai mosso un dito contro coloro che profanano l'Islam facendone una dottrina di morte e terrorismo, né contro i dittatori che opprimono i popoli islamici.

Il brano che segue è tratto dal blog della suddetta rifondarola ed è degno di nota non solo per il tono laido e cinico che lo caratterizza, ma soprattutto per la capacità che ha avuto l'autrice di esprimere in poche righe la summa del pregiudizio anti-israeliano tipico del nuovo odio antisemita, peculiarità dell'estrema sinistra più che dell'estrema destra.

Buona lettura.

Fulvio Del Deo


"«in questo blog quasi tutto è permesso, nei limiti della decenza e del buon gusto, naturalmente. L'unica esente da questa condizione sono io.» Queste sono le parole di presentazione del blog, sottoscritte proprio dalla stessa signora Dacia Valent", la "quale quotidianamente si scaglia, «verbalmente»,  in modo violento e razzista, usando toni che ricordano le minacce mafiose e il linguaggio usato nelle rivendicazioni dai terroristi delle Brigate rosse, contro tutti coloro che considera nemici dell'Islam"... "si usano termini ed espressioni volutamente razziste e antisemite, si fa, di fatto, apologia di terrorismo e vi si possono trovare numerose minacce nei confronti di importanti cariche istituzionali dello Stato e di personaggi noti della politica e del giornalismo".

(vedi interrogazione parlamentare che allego in basso)

 

Io invece voglio mostrarvi un po’ delle immagini della vita di Ariel Sharon. Spero che siano queste ad accompagnare i suoi ultimi anni su questa terra, e spero che ad attenderlo nell’aldilà ci siano i bambini uccisi, le madri violate, gli uomini massacrati, in una vita spesa per la pace, come dicono i suoi estimatori.
Io spero che non muoia Sharon.
No, voglio che viva.
Voglio che viva senza facoltà di parola, avendo perso il controllo non solo del suo paese ma anche del suo corpo, voglio che vegeti seduto su una sedia a rotelle e che la bava gli coli sul mento, voglio che senta la Palestina nascere e diventare grande, enorme.
Voglio che veda una generazione di nuovi leader - musulmani cristiani ed ebrei - pronti a far dimenticare la sua storia perché stanchi dell'orrore che lui rappresenta.
Voglio che viva guardando l'atrocità che ama, franargli intorno per far posto ad un paese differente, dove un unico popolo viva su un'unica terra.
Voglio che viva a lungo per essere da monito agli altri banditi, che il suo corpo - appeso al sottile filo di una vita dipendente da tutti - sia l'effigie che penzola sulle mura di una città nuova, una città che rifiuta la guerra e la segregazione religiosa.
Voglio che viva per altri 10, 20, 30 anni, immerso nella solitudine che il potere perduto porta con se, che sia accudito da persone che non abbiano per lui nessun rispetto derivante dal timore ma solo la compassione che un corpo martoriato può suscitare.
Voglio che lui sia cosciente di tutto, che debba ringraziare per ogni boccone, per ogni carezza, per ogni attenzione, che le attenda come l'assetato nel deserto attende la pioggia, e che queste tardino ad arrivare, a volte, solo a volte.
Voglio che lui un giorno si accorga che potrebbe cambiare le cose e volgerle di nuovo a favore della sua causa, voglio che abbia l'idea geniale, quella decisiva, ma che nessuno lo guardi o lo ascolti, perché sarà solo l'ombra patetica del dittatore potente che è stato.
Voglio che diventi un profugo imprigionato nella sua stessa testa, con le piaghe da decubito che gli sconvolgono la mente per il dolore e che l'incapacità di farsi ascoltare lo divori come un cane rabbioso.
Voglio che i suoi occhi si coprano lentamente di una patina bianca e che non sia più in grado di guardare i notiziari, ma voglio che segua minuto per minuto il rumore di un mondo che lo sta dimenticando.
Voglio che il mondo intero lo chiami “povero Sharon”, che ne abbia pietà, quelli che lo temevano, lo deridano.
Voglio che i bambini si facciano beffe di lui e i mendicanti ne abbiano pietà, voglio che le mamme di tutte le religioni preghino perché lui viva, perché lui non si perda nulla di tutto il bene che succederà.
Voglio che la notte non possa dormire perché i sussurri del dolore e le grida che invocano libertà del popolo di Palestina lo tengono sveglio, immerso nello stupore che un corpo che non esiste più possa invece essere così ricettivo di altri corpi che - grazie a lui - hanno smesso di respirare.
Voglio che abbia la vita che si merita. Perché, per uno come lui, la morte - tutte le morti - sarebbe troppo poco.
Voglio che muoia giusto in tempo per essere seppellito sotto la terra che per tutta la vita ha tentato di rubare ai suoi legittimi proprietari, dalle bombe dell'Haganah ai massacri di Sabra e Chatila, al massacro di Jenin al muro della vergogna.
Voglio che sia sepolto a Gerusalemme, la capitale della Palestina libera. E che la sua tomba non abbia mai fiori. E che la terra di Palestina gli pesi addosso, ridendo e sospirando e cantando, per l'eternità intera. E allora, solo allora, sarò felice di dirgli: addio porco.
Dacia Valent

 

Interrogazione Parlamentare.

GIBELLI, DARIO GALLI, CAPARINI, GUIDO GIUSEPPE ROSSI, LUCIANO DUSSIN, BALLAMAN, DIDONÈ, GUIDO DUSSIN, ERCOLE, FONTANINI, GIANCARLO GIORGETTI, LUSSANA, FRANCESCA MARTINI, PAGLIARINI, PAROLO, POLLEDRI, RIZZI, RODEGHIERO, SERGIO ROSSI, STUCCHI e VASCON.

  - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:

da quanto si apprende dalle notizie riportate dagli organi di stampa e dalle informazioni fruibili on line su internet, alcune organizzazioni islamiche presenti in Italia si sono unite e sono entrate a far parte dell'associazione internazionale Iald (Islamic anti defamation leaugue);
la signora Dacia Valent, ex parlamentare europea, eletta nelle liste di Rifondazione comunista, è attualmente il portavoce in Italia dello Iald, associazione che opera a livello internazionale, con il fine di «monitorare, esporre e combattere i promotori dell'anti-islamismo»;
lo Iald utilizza, in particolar modo, la rete internet per diffondere i propri proclami e lanciare moniti e minacce contro tutti coloro che vengono giudicati responsabili di contrastare in qualsiasi modo l'attività dell'umma islamica nel mondo;
in una precedente interpellanza urgente presentata dal gruppo parlamentare Lega Nord Federazione padana, il Ministro interrogato rispondeva senza mai smentire la veridicità dei fatti esposti nelle premesse riguardo alle notizie riportate da alcuni mass media e dalla testimonianza diretta di alcuni cittadini di quanto accaduto in data 8 luglio 2005, il giorno dopo il tragico evento degli attentati che hanno colpito Londra, nel comune di Cento, in provincia di Ferrara, dove alcuni extracomunitari improvvisavano una macabra festa in onore dell'attacco kamikaze;
la notizia, che era stata pubblicata da Il Resto del Carlino, ripresa da altri quotidiani e avallata anche dalle dichiarazioni rilasciate dal deputato Franceschini in un'intervista pubblicata da Il Corriere della Sera in data 11 luglio, 2005, aveva suscitato indignazione nei Ministri leghisti, soprattutto per la superficialità con cui essa era stata trattata dai mass media più accreditati;
a seguito di questi fatti, raccontati anche dalla redazione di Tele Padania, il direttore della rete, l'onorevole Davide Caparini, e il direttore del telegiornale, il signor Massimiliano Ferrari, sono stati denunciati dalla signora Dacia Valent per istigazione all'odio razziale e il materiale della trasmissione in oggetto è stato sequestrato dalla digos;
la signora Dacia Valent, tra le altre cose, gestisce un blog sul sito http://orabasta.iobloggo.com , nel quale quotidianamente si scaglia, «verbalmente», secondo gli interroganti, in modo violento e razzista, usando toni che ricordano le minacce mafiose e il linguaggio usato nelle rivendicazioni dai terroristi delle Brigate rosse, contro tutti coloro che considera nemici dell'Islam;
il direttore del telegiornale di Tele Padania, Massimiliano Ferrari, ad avviso degli interroganti, è stato vittima di insulti gravissimi e di minacce di violenza e di morte sulle pagine del blog gestito dalla signora Dacia Valent;
«in questo blog quasi tutto è permesso, nei limiti della decenza e del buon gusto, naturalmente. L'unica esente da questa condizione sono io.» Queste sono le parole di presentazione del blog sottoscritte proprio dalla stessa signora Dacia Valent;
in questo sito, secondo gli interroganti, infatti, non vi è traccia alcuna di limite alla decenza e al buon gusto, si usano termini ed espressioni volutamente razziste e antisemite, si fa, di fatto, apologia di terrorismo e vi si possono trovare numerose minacce nei confronti di importanti cariche istituzionali dello Stato e di personaggi noti della politica e del giornalismo;
a ciò si aggiunga che in questo clima di tensione, lo stesso Shayk Abdul Hadi Palazzi, segretario dell'Assemblea musulmana d'Italia e attualmente membro della neo costituita Consulta islamica presso il ministero dell'interno, è stato di recente intimidito e minacciato per aver evidenziato preoccupazioni su una nascente sinergia tra l'integralismo islamico terrorista e le organizzazioni anarco insurrezionaliste, che operano in Italia legate dall'antisemitismo e dall'antiamericanismo;
una politica buonista, superficiale e poco attenta alle vicende internazionali ha permesso il radicamento del fondamentalismo islamico -:

quali provvedimenti il Ministro interrogato intenda prendere per non permettere che associazioni quali lo Iald fomentino l'odio e facilitino il verificarsi di tali situazioni, che inevitabilmente disorientano, sfiduciano la cittadinanza e rendono maggiormente difficoltosa l'attività delle forze dell'ordine impegnate nella lotta al terrorismo.
(3-05241)


(21 dicembre 2005  - fonte: http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/odg/cam/allegati/20051222.htm)

 


     

Le riflessioni di Fulvio Del Deo

 

Per intervenire: invia@vivitelese.it