Qualche giorno fa ho
disegnato un paio di
"vignette blasfeme" e le ho
pubblicate un po' ovunque,
per vedere se scoppiava un
altro caso diplomatico...
Per prima cosa, ho cercato
di offendere la religione
cristiana (vedi vignetta a
lato); avendo ottenuto come
risultato non solo molta
ilarità, ma perfino le
congratulazioni da un paio
di preti per il mio
umorismo, sono passato
all'attacco della religione
ebraica... |
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Ho scritto un po' di storielle offensive e
ho completato con una bella "vignetta
blasfema"; poi ho spedito il tutto ai miei
numerosi amici ebrei sparsi un po' ovunque.
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Il Dio degli Ebrei
non è il primo che loro
hanno inventato, è il
secondo. Al primo Dio
gli Ebrei avevano
chiesto: "Adesso che ti
abbiamo inventato, dicci
che siamo il tuo popolo
eletto"
Al che, quello gli aveva
risposto prontamente:
"Ma neanche per sogno,
siete brutti barbuti e
traballanti! Se proprio
devo scegliere qualcuno,
scelgo le
polinesiane..." Gli
Ebrei lo licenziarono in
tronco, senza problemi
perché gli dei non hanno
mai avuto i sindacati.
Il secondo Dio,
invece, appena inventato disse
subito subito: "Voi
siete il mio popolo
eletto!"
E, siccome già a quei
tempi gli Ebrei avevano
il monopolio
dell'informazione, la
notizia presto giunse
anche a Napoli, su tutti
i giornali: "Dio sceglie
gli Ebrei come suo
popolo eletto"
Fu allora che qualcuno
inventò il detto ormai
famoso "ogni scarrafone
è bello 'a mamma soia".
Gli Ebrei fin dalla
notte dei tempi hanno
avuto il complesso
del nasone aquilino.
Infatti sono stati loro
a inventare la chirurgia
plastica. Solo che
per qualche millennio,
prima di applicarla al
naso, l'hanno
sperimentata su di
un'altra protuberanza un
po'... più nascosta.
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Oh, manco stavolta s'è arrabbiato nessuno,
anzi si sono fatti tutti delle belle risate
chiatte chiatte.
Nessuno mi ha minacciato di morte...
nessun ambasciatore è stato scomodato!
Che fare? Così ho pensato bene
di rompere le scatole "dal vivo".
Ho incontrato un amico buddista e gli ho
detto che Buddha è un imbroglione,
perché non s'è mai visto un ascetico con
tutto quel lardo sulla pancia. Poi ho
inveito parlando del suo stato
d'illuminazione che gli costerà una
cifra di ENEL e la moglie prima o poi lo
butterà fuori di casa con tutte le sue
carabattole, incensi e santini...
Niente da fare; l'amico buddista
non mi ha denunciato... anzi,
mi ha
ringraziato!!! Sì mi ha
ringraziato, perché con le mie
provocazioni ho messo alla prova la sua
capacità di rimanere sereno nonostante
le avversità. Così mi ha chiesto di
andare ogni giorno da lui a rompergli le
palle dicendo cattiverie sul buddismo,
per una una sorta di ginnastica
spirituale per rafforzare l'equilibrio
interiore ecc.. L'ho mandato a quel
paese...
Girato l'angolo, ho incontrato un
ragazzo congolese che vende
cianfrusaglie, ne ho approfittato per
dirgli che lui oggi è cristiano, ma non
deve montarsi troppo la testa perché
suo bisnonno era sicuramente un
cannibale! Sapete lui che ha fatto?
Mica è andato all'Ambasciata del
suo paese, mica è corso dai carabinieri,
mica mi ha picchiato, mica ha urlato!!
NO, si è messo a ridere.
Cavolo, si è messo a ridere! E
io che volevo far scoppiare un caso
diplomatico col Congo... Quel gigante
nero s'è messo a ridere e scherzare
dicendo con la bronungia degli Afrigani
dei film razzisti: «Non zai che anghe
io è gome mio bisnonno? E ora ti mangio,
aahm!!»
Uffa! Ma ecco che arriva il mio amico
indiano Marwashanasarvangadendrasana! Mi
saluta e io gli rispondo con una
battutaccia su Shiva. Poi mi metto a
sfottere apertamente il dio Ganesh,
quello che ha sembianze di elefante.
Marwashanasarvangadendrasana che fa? si
fa una bella risata e poi si mette a
raccontare per due ore di sua suocera
che gli rompe le scatole, di suo cognato
che vive a sbafo a casa sua con moglie e
figli, dei nipotini che urlano ecc..
Così, me ne vado triste e sconsolato...
Passando per via Duomo incontro
Yesim, un'amica turca cresciuta a
Berlino, che torna dalla spesa.
Mi invita a salire su da lei.
Sistemate le cose in frigo, tira fuori
due birre e ci mettiamo a chiacchierare.
Io le racconto della mia disavventura
con le religioni, e lei mi fa notare
di essermi scordato dell'Islam.
«L'Islam !?»
«Sì, l'Islam. Non lo conosci? Quella
religione nuova di appena 14 secoli e
poco più...»
«Ma certo, l'Islam...»
«Hai presente quando uno ha la macchina
appena uscita dalla concessionaria e
suda freddo in mezzo a questo traffico
mostruoso di Napoli?», mi fa lei.
«Sì, è capitato anche a me tantissimi
anni fa, quando ho comprato la mia
gloriosa Citroen usata...», rispondo
io cadendo dalle nuvole.
«Commetteresti anche una sciocchezza se
qualcuno te la graffiasse...»
«Be', fino a questo punto io non ci
arrivo, però...»
Sorseggiamo le nostre birre.
«Ma c'è chi è fatto così, e sta teso e
nervoso fin quando non si ritrova una
bella strisciata sulla fiancata sinistra
e non sa nemmeno con chi prendersela...»
«Noi a Napoli diciamo che l'hanno
"ingegnata"... Embe'?», faccio io.
«Embe'... embe' io poi parlo con te che
ami le cose antiche come l'Ebraismo e
la tua Citroen sgangherata...»
«Ué, non offendermi la macchina...»
«Insomma, l'Islam è come un'auto
appena uscita dal concessionario e
chi la guida starà sempre sul chi va
là... finché non prende la prima
ammaccatura e viene "ingegnata"... E'
chiaro adesso?»
«Wow, ma chi te la dà tutta 'sta
saggezza?»
Yesim prende un bel sorso di birra, poi
risponde: «La saggezza? E' ovvio, me
la dà l'Islam.»
Fulvio Del Deo
segnalazione di Fulvio Del Deo
Dietro alle immaginette blasfeme
sul Profeta si nascondono dei piani
nefandi. Amleto sarebbe costretto ad
ammettere che c'è del marcio in MO.
Assaltare la sede dell'Ue a mano
armata, invadere, devastare e
bruciare le ambasciate scandinave;
boicottare i prodotti danesi,
pretendere e ottenere il
licenziamento di Lefranc da France
soir, lanciare fatwe contro
l'illustratore danese e contro i
giornalisti europei rei di aver
ripreso i disegni (compreso il
nostro Vittorio Feltri), tirare il
Vaticano per la tonaca manco fosse
il rappresentate d' Italia e
pretendere che emetta scomuniche
contro le caricature può sembrare
delirio paranoide.
E lo è.
Ma non è tutto. Dietro c'è un
piano ben preordinato. Gli ulema,
gli sceicchi (Al Qaradawi) e i
mullah sanno usare i mass media e le
tecnologie comunicative che
l'Occidente ha messo loro a
disposizione: network, Internet,
cellulari. E con questo fanno
credere quel che vogliono. Perfino
che in Danimarca si dà alle fiamme
il Corano: un'ignobile calunnia in
stile Goebbels.
In realtà alcuni pezzi del
mosaico non tornano. Perché
scatenare tanta ira post-datata di 4
mesi (le vignette risalgono a
settembre)? Perché Hamas ha
vinto le elezioni e ha bisogno di
battere cassa con l'UE. Sa bene che
l'Europa vorrebbe garanzie circa la
sua attività terrorista, prima di
scucire denari - garanzie che Hamas
non può e non vuole dare. E allora
meglio ricattare con violenza
brutale e usare l'arma del
boicottaggio. Come banditi in stile
"o la borsa o la vita".
Poi c'è un altro curioso
episodio: da dove vengono
tutte queste bandiere "crociate"
danesi? Chi va in
un'ambasciata a rubarle al massimo
ne trova due o tre. Idem se ci si
reca nei negozi di bandiere e
stendardi. Da dove saltano fuori? E'
evidente che questa macabra
sceneggiata è stata preparata con
mesi di anticipo.
C'è un ulteriore "pezzo
mancante" del puzzle: com'è che
le ambasciate francesi sono
state risparmiate dalle
fiamme e gli estremisti si sono
limitati a chiedere il licenziamento
di Lefranc? E come mai le varie
polizie (specie quella siriana)
hanno lasciato fare, tranne che per
l'ambasciata francese dove hanno
caricato i domostranti a mano
bassa? Semplice: monsieur
Chirac è sempre stato ottimo amico
di Hezbollah siriano e
libanese.
Inoltre, a detta del giornale Il
Foglio, il Mossad israeliano avrebbe
già intercettato trattative
sottobanco tra Quai d'Orsay, la sede
del Ministero Affari Esteri
francese, ed esponenti di Hamas.
Hamas offre la "hudna" (cioè, in
senso islamico, una tregua che non
garantisce la pace, ma il riarmo) e
il governo francese sta cercando di
prendere in esame la cosa.
Poi c'è la mina vagante
Ahmadinejad. Il quale ha
alle costole l'AIEA che farà
rapporto al Consiglio di Sicurezza
dell'ONU. E allora niente di meglio
per lui, che usare pretestuosamente
le vignette un po' come Bismarck
usò il falso di Ems per entrare in
guerra con la Francia: tanto per
fare la voce grossa e avere delle
carte da giocarsi nelle trattavie
sul nucleare.
Tutto questo mentre noi stiamo
stolidamente a chiederci nei nostri
mass media: è giusto pubblicarle o
non è giusto? E' corretto o non
corretto? Penoso
l'editoriale cerchiobottista di Pier
Luigi Battista sul Corriere.
Della serie, la libertà
d'espressione non si tocca, però le
vignette contro Maometto sarebbero
l'omologo di quelle antisemite
contro gli ebrei e perciò razziste.
Ma Battista li ha mai visitati i
siti islamisti e le
disgustose e razziste vignette
antisemite di copyright arabo,
senza dover evocare quelle dei
lontani anni '30?
Frattanto il Vaticano attraverso
i cardinali Tonini e
Silvestrini propina discorsi alla
camomilla nella speranza di
allontanare lo spettro di uno
scontro religioso. Errore!
L'uccisione di Don Andrea Santoro,
mentre si trovava in chiesa in
Turchia al grido di "Allah Akbar",
non lascia più margini di equivoci
nemmeno a chi è cieco.
Come si vede dietro alle
vignette c'è in gioco una posta
assai grossa. Israele lo
sa. Gli USA pure. Gli europei,
invece, sbigottiti e perplessi si
nascondono dietro ad un amletico : "To
publish or not to publish"?
Beninteso, nessuna deroga per
le vignette che devono
comunque circolare liberamente sui
giornali, per i blog, nei siti e per
ogni dove. Consapevoli
però, che questo è un gran bel
pretesto per gli islamisti,
determinati più che mai ad
estorcerci quattrini e ad ottenere
altri salvacondotti e vantaggi . Per
loro. Perciò è scoccata l'ora del
redde rationem: inutile
continuare a nutrire il caimano
nell'illusione di venire
risparmiati.