Riguardo le elezioni
palestinesi tutto si può
dire tranne che siano state
democratiche. Solo un
imbecille potrebbe
considerare democratica una
competizione politica in cui
si ammettono formazioni
armate.
Immaginate se in Italia,
oltre la Casa delle Libertà
e l'Unione si presentasse la
lista della Nuova Mafia
Rampante: non sarebbe quanto
meno... "non-democratico"? |
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Purtroppo, i risultati
delle elezioni
palestinesi provano per
l'ennesima volta che il
popolo palestinese non
desidera realmente uno
Stato indipendente, ma
vuole piuttosto la
distruzione di Israele,
perché con il suo voto
ha scelto l'assassinio e
l'odio, piuttosto che il
dialogo e la pace. |
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"I Palestinesi non si lasciano mai sfuggire
l'opportunità di perdere un'opportunità";
parere espresso da di Abba Eban, ma
condiviso ormai da molti. Ecco
alcune delle opportunità su cui in passato
hanno ripetutamente sputato uno sprezzante
NO:
* 1947: NO
al Piano di Spartizione dell'ONU
* 1967: I tre NO di Khartoum
* 2000: NO
a Clinton |
Israele è
disposto a dare moltissimo,
in cambio di una pace reale
e sincera.
Date solo
un'occhiata all'estensione
di territorio che Israele ha
di sua volontà ceduto
all'Egitto. Vi erano
insediamenti e grandi
risorse (la parte del Sinai
marcato in marrone)
Israele fece grandi
sacrifici per ottenere la
pace con Egitto e Giordania.
Se i Palestinesi
veramente vogliono la pace,
possono trovare un partner
concreto e sempre
disponibile in Israele. |
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Proprio di recente è
avvenuto lo storico ritiro di oltre 7000
persone da 25 insediamenti della Striscia di
Gaza e della Cisgiordania (agosto 2005).
Israele ha dato prova
della sua volontà di lasciare i territori
per ottenere la pace.
Gaza adesso è completamente
libera da checkpoint e da
ogni altra presenza militare
israeliana. I Palestinesi
hanno avuto la possibilità
di provare la sincerità
dello sforzo israeliano.
Hanno avuto la possibilità
di ricominciare daccapo e di
costruire una nuova società
libera e democratica. |
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Il risultato?
I Palestinesi hanno
usato i territori lasciati da Israele
come base da cui lanciare dozzine di missili
sulle città israeliane.
I Palestinesi non hanno
mai dato prova di voler combattere il
terrorismo, come richiesto dal principale
paragrafo della Road Map proposta dal
Quartetto (USA, EU, ONU, Russia). Non
solo questo: entrambi i presidenti Yasser
Arafat, e adesso Mahmoud Abbas,
hanno dichiarato di non voler
requisite le armi illegali che le
organizzazioni terroristiche usano per
uccidere civili israeliani.
Gran
parte dei miliardi di
dollari che la Comunità
Internazionale ha donato
all'Autorità Palestinese
come aiuti umanitari
sono misteriosamente
scomparsi, lasciando i
cittadini palestinesi in
miseria e disperazione.
Dalla
corruzione, Suha Arafat (nella
foto a lato) ha tratto gran
vantaggio per il suo tenore
di vita lussuoso a Parigi.
Molti
analisti hanno affermato che
i palestinesi hanno votato
per Hamas
con
l'intenzione di punire
Fatah, organizzazione al
potere a lunghi anni, per la
sua corruzione.
In realtà,
le cose stanno molto
diversamente! |
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Il partito Terza Via,
guidato dal Ministro delle Finanze uscente
Salam Fayyad e dalla portavoce
palestinese Hanan Ashrawi è una
formazione politica capeggiata da persone
franche, oneste, non corrotte, che spesso si
sono pronunciate contro il terrorismo. Terza
Via ha preso solo il 2% dei voti
palestinesi!
SOLO IL 2% DEI
PALESTINESI SI E' PRONUNCIATO CONTRO LA
CORRUZIONE E A FAVORE DELLA PACE !
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Parte del sostegno ad
Hamas deriva dal fatto
che, oltre a essere
un'organizzazione
terroristica, essa ha
creato una sorta di
welfare che provvede
all'assistenza sociale,
all'assistenza alla
salute e allo studio. |
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I Palestinesi hanno
preferito Hamas, presente nella lista delle
organizzazioni terroristiche internazionali
stilata dagli USA dall'Unione Europea e da
altri Paesi, e responsabile dell'assassinio
di centinaia di civili innocenti israeliani.
Nel mondo le reazioni dei
vari leader, da George W. Bush a Kofi Annan,
dall'Unione Europea al Quartetto, sono tutte
di condanna unanime della violenza e del
terrore: se Hamas vuole governare e
intende essere ammessa a rappresentare il
popolo palestinese nelle trattative di pace,
DEVE RINUNCIARE ALLE ARMI E AL TERRORE, E
DEVE SUBITO RICONOSCERE FORMALMENTE IL
DIRITTO ALL'ESISTENZA DELLO STATO DI ISRAELE.
Solo
l'Iran, per voce di Hamid
Reza Asefi del Ministero
degli Esteri, ha acclamato
la vittoria di Hamas: "La
Repubblica Islamica
dell'Iran si congratula
con Hamas, con tutti i
soldati palestinesi e con
tutto il grande popolo
islamico. I Palestinesi
hanno votato per la
resistenza e hanno
mostrato la loro lealtà".
(si ringrazia
www.MidEastTruth.com) |
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Fortunatamente le
posizioni del nostro Governo non sono
diverse da quelle di tutti gli altri Stati
democratici. Ciò ci rassicura, facendoci
sentire in un paese quasi normale. Quel che
invece preoccupa è che, mentre nei nostri
stadi sventolano svastiche e slogan nazisti,
Massimo D'Alema, in un'intervista concessa a
Fabrizio Roncone, nel succo del suo discorso
non si discosta molto da ciò che dicono i
pasdaran iraniani.
«Hamas
non è il nazismo»
E fin
ci siamo: ogni follia ha le sue peculiarità.
Ma poi tira fuori un'idea che non sta in
piedi neanche con le stampelle:
«ciò
che accade in Palestina è anche una
conseguenza dell’occupazione in Iraq. Gli
Stati Uniti e altri paesi europei, tra cui
l’Italia, hanno infatti pensato di
combattere il terrorismo con la politica
della guerra, delle torture, delle uccisioni
dei civili. Tutto questo ha purtroppo avuto
l’effetto di allargare le basi di massa del
fondamentalismo islamico».
Insomma, se i Palestinesi scelgono il
terrorismo fondamentalista è colpa nostra e
degli Americani. Questa idea (piuttosto
diffusa) rientra nella logica secondo cui i
Palestinesi non sono mai responsabili di
nulla. Se ci riflettiamo, è una logica di
superiorità razziale, poiché considera il
popolo palestinese come una massa di
minorati mentali non in grado d'intendere e
di volere.
D’Alema
pensa che se il centrosinistra dovesse
conquistare la guida del governo,
«bisognerà cambiare strada e chiedere a
Israele una politica più umanitaria»
Forse
D'Alema sta dimenticando che nel suo
centrosinistra stavolta dovrebbe esserci
anche Pannella, il quale credo (e spero
vivamente!) gli darebbe molto filo da
torcere
in proposito.
«Il
terrorismo inaccettabile ha stretto Israele
nella morsa della paura, però Israele ha
risposto con la violenza».
Quale
sarebbe la violenza di Israele? Il "muro"?
gli omicidi mirati? che altro? DIFENDERSI?
Come
recita il vecchio adagio: se gli Arabi
avessero deposto le armi, oggi ci sarebbe la
pace. Se gli Israeliani avessero deposto le
armi, oggi non ci sarebbe più Israele.
Conclude
D'Alema: «E se a quella gente (i
palestinesi) dai la possibilità del voto,
è chiaro che poi vota per Hamas, per
la Jihad islamica... per
questo, ecco, credo che per capire la
vittoria di Hamas si debbano prima capire le
ragioni dell’odio dei palestinesi». Una
vittoria alla quale, consiglia D’Alema,
«non dobbiamo reagire con ritorsioni.
Sarebbe pericolosissimo».
E noi
allora per chi dovremmo votare alle prossime
elezioni? SPIEGACELO TU, CARO SIGNOR D'ALEMA
!
Considerando quanto fanno schifo entrambi
gli schieramenti, secondo il tuo
ragionamento allora dovremmo votare per la
Nuova Mafia Rampante?
Fulvio Del Deo