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31 gennaio 2006
Capua, l'ospedale non si tocca
Giuseppe Sangiovanni

 

 

 

Tagli e accorpamenti nel pianeta sanità  continuano a procurare nel Bel Paese proteste tumultuose

 

Cittadini, studenti, vertici della chiesa e medici scesi in piazza per protestare contro l’annunciata chiusura e trasferimento  del pronto soccorso e di alcuni reparti- in altro nosocomio  della provincia

 

IL “NOSTRO” L’OSPEDALE NON SI TOCCA!

 

 

Il Comitato di Lotta: “Decisione schizofrenica del governo regionale. La salute non ha colore politico.Ci batteremo con tutte le nostre forze contro chi tenterà di scipparci l’ospedale. Dovranno passare sulle nostre teste

 

 

Capua (Caserta) – Pianeta ospedali. Grandi o piccoli. Da costruire di sana pianta o solo da rinnovare, ampliare, ristrutturare e chiudere. La loro storia è sempre quella: di sprechi, tagli, ac corpamenti, interessi, clientele, favori. Di vecchie (ma non troppo) gestioni impossibili. E di tempi che definire biblici, una volta tanto, non è esagerato: 20-30 anni per diventare operativi. Non è leggenda metropolitana quella degli ospedali incompiuti d'Italia. Sono ancora 134 ai giorni nostri. E il Sud la fa da padrone. La Regione Campania, regina dell'irrealizzato, o di ospedali finiti di costruire, mai però, andati in funzione per recuperare certificazioni di collaudo concernenti i lavori precedenti-non più a norma, secondo le nuove disposizioni di legge adeguamento strutturale. E intanto in provincia si smobilitano ospedali piccoli- che servono grandi bacini d’’utenza- poco produttivi per gli inquilini di Palazzo Santa Lucia(sede della Regione Campania).

 

 

 

 

 

DIRITTO ALLA SALUTE

E’ il caso dell’ospedale Palasciano di Capua- prossimo ad essere decapitato del pronto soccorso ed altri reparti- che saranno verosimilmente accorpati all’ospedale  Melorio di Santa Maria Capua Vetere. Una decisione scellerata per i cittadini del comprensorio, riunitisi in comitato   per il diritto alla salute. Cittadini comuni, studenti, commercianti, chiesa locale, con  medici e  rappresentanti sindacali-  scesi massicciamente in piazza per evitare la chiusura del pronto soccorso, dei reparti medicina, chirurgia, ginecologia e pediatria- che potrebbe rappresentare  l’anticamera della chiusura totale dell’ospedale . “La salute dei cittadini va salvaguardata- rileva Corrado Surbi del Comitato Cittadino per il Diritto alla Salute- i tagli e gli accorpamenti vanno fatti usando il buonsenso e non la scure.

 

 

 

 

 

Gli fa eco Giancarlo Balzanella: “E’ inaccetabile che un argomento delicato e vitale quale la sanità possa essere trattato come un affare privato –senza tenere conto di migliaia di cittadini contribuenti. Un piano di razionalizzazione vergognoso avviato in base a scelte politiche e non di opportunità”.Il corteo partito da Piazza dei Giudici, ha attraversato il  Corso Appio, Via Napoli, Via Giulio Cesare- ed altre importanti arterie che hanno paralizzato il traffico.

 

 

 

Poi il ritorno nel punto di partenza per i discorsi di alcuni manifestanti- con pacifico blitz nel pronto soccorso dell’ospedale in odore di smantellamento. “Siamo pronti a tutto- sottolineano Antonio Mingione e Franco Fierro-rappresentanti del comitato- se non riceveremo risposte positive- torneremo nuovamente  all’attacco (tanti i cittadini pronti ad occupare lungamente l’ospedale)- nessuno ha il diritto di scipparci l’ospedale- che va potenziato, per l’alto numero di presenze, che lo scorso anno sono state più di ventottomila, per la vicinanza con l’autostrada e perché, a ben guardare, Capua è l’unico polo di pronto soccorso immediato per l’autostrada e per le popolazioni del basso Volturno.

 

 

 

 

 “Decisione schizofrenica del governo regionale- per Annamaria Caraniello del comitato lotta. La salute non ha colore politico.Ci batteremo con tutte le nostre forze contro chi tenterà di scipparci l’ospedale. Dovranno passare sulle nostre teste”.

 

 

 

 

                                                      SULLA PELLE DEI CITTADINI

Durissimo l’intervento di Mons.Bruno Schettino, arcivescovo di Capua- definita “città dormiente, un po’ decrepita negli anni- città che perde ogni giorno di più la sua centralità rispetto al territorio e rischia- se politici, istituzioni e cittadini non si daranno una mossa- di essere assorbita nella periferia che la circonda. Un comprensorio che ha bisogno dell’ospedale, e di un servizio di pronto soccorso- indispensabile per salvaguardare vite umane”.Manifestanti preoccupati per  livello assistenziale e occupazionale. Manager costretti a fare i conti con la delibera della Regione Campania- che impone ciecamente ristrettezze e contenimento della spesa- senza vivisezionare la   realtà locale- che serve un vasto bacino di utenza. Scelte politiche, operazioni schizofreniche- sostiene il Comitato- atte a dequalificare il nosocomio capuano- che appare sacrificato sull’altare del risanamento economico-necessario e indispensabile, ma non necessariamente da effettuarsi “sulla pelle” dei pazienti, atteso che certi ridimensionamenti cambierebbero solo i destinatari dell’impegno di spesa, non più il Palasciano, non il Melorio- ma la sanità privata.

 

 

 

 

 

Nel mirino dei manifestanti i dirigenti dell’ospedale- indicati come autori del decreto di morte del nosocomio: “Le esequie- recitano i manifesti  funebri affissi  nel  centro campano- avverranno appena conclusa la spartizione delle spoglie”.Comitato che ha chiesto l’immediata sospensione di ogni provvedimento predisposto dalla direzione generale dell’ASL CE2- riguardante il Palasciano- pena l’impugnazione di detto provvedimento presso il TAR Campania; una perizia tecnico-amministrativa- per stabilire la conformità alle normative vigenti dei due presidi ospedalieri; e l’istituzione di un tavolo di confronto con le istituzioni regionali- per tenere in vita il Palasciano – che se operativo  intaserebbe meno  il San Sebastiano di Caserta  e  nosocomi partenopei

                                                                                                                           Giuseppe Sangiovanni

 

 

 

 

 

 

 

 


   

 

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