PIANETA SANITA’
Da
oltre due mesi i medici di base costretti a
fare l’andirivieni per ritirare ricettari
distribuiti col contagocce
ASL CASERTA UNO TAGLI IN PRIMO PIANO
Azienda protagonista di una serie di decisioni
schizofreniche uniche nella penisola
Sanità campana. La storia è
sempre quella: di sprechi, tagli, interessi,
clientele, favori. Di vecchie (ma non troppo)
gestioni impossibili. Leggenda metropolitana,
quella di una azienda tristemente nota in
tutta la penisola per alcune prodezze: regina
madre di decisioni deliranti e schizofreniche
partorite da rampanti e attempati
manager-affetti da deliri d’onnipotenza- che
hanno un solo obiettivo. Risparmiare. Usando
ciecamente la scure. Scure che crea enormi
disagi ai malcapitati pazienti e medici di base-
considerati tutti imbroglioni patentati (per
colpa di pochi medici senza coscienza). Manager
“costretti a fare i conti” con la delibera della
Regione Campania- che impone ciecamente
ristrettezze e contenimento della spesa-
Operazioni schizofreniche- per sacrificare
migliaia di persone sull’altare del risanamento
economico-necessario e indispensabile, ma non
da effettuarsi “sulla pelle” dei pazienti,
atteso che certi ridimensionamenti cambiano
solo i destinatari dell’impegno di spesa.
Manager che spesso diventano tali per i colpi
di scure inferti con inaudita violenza - Gente
che decapita tutto, persone che costruiscono le
proprie carriere, incamerando eccellenti premi
di produzione(non con raffinate tecniche di
economia apprese nei master frequentati.
Frequentati?)- usando l’imperativo categorico:
tagliare le spese. Il tutto sulla pelle degli
utenti- trattando l’importante figura del medico
di base(travolto dal mostro burocrazia) come
nemico- costretto a fare il maratoneta e
l’acrobata per tenere aperto lo studio e curare
gli assistiti. L’ultima delirante decisione
dell’Asl Caserta Uno- è il contingentamento dei
ricettari(unico nella nazione) senza i quali i
medici di medicina generale non possono
lavorare. Ricettari distribuiti col contagocce-
Nonostante le vibrate proteste di alcuni
medici(possono rilasciare ad ogni paziente una
ricetta al mese) per mancata fornitura di
ricettari, l’andazzo rimane lo stesso e, anzi si
preannuncia un famigerato decreto che
regolamenterà la dispensazione degli stessi
ricettari. Sanità pubblica, trattata come affare
strettamente personale e privato-
–senza tenere
conto di migliaia di cittadini contribuenti.
Piani di razionalizzazione vergognosi avviati in
base a scelte politiche e non di opportunità.
Non è pensabile e possibile che il debito di
1,27 milioni di Euro della sanità campana- possa
essere pagato solo dall’Asl Caserta Uno!
Azienda spesso finita sotto accusa. Un caso,
uno scandalo per tutti, la “difficoltà” qualche
anno fa da parte della suddetta azienda di
fornire al suo ambulatorio dentistico materiale
per l’otturazione- con in atto una convenzione
miliardaria con uno studio privato- che
effettua(ancora oggi) oltre
quarantamila prestazioni ogni anno, circa
duecento al giorno: vale a dire una prestazione
ogni dieci secondi. A dispetto della dozzina di
prestazioni assicurate nell’ambulatorio
pubblico. Un paradosso che ha dell’incredibile.
Come non ricordare il venerdì nero delle tac(in
tilt) a Caserta, Maddaloni e Aversa. Ripetuti
guasti nei week end – che potrebbero aver
avvantaggiato centri privati all’ombra della
reggia. Non dimenticando quello che succede con
la fisioterapia le cui difficoltà burocratiche
servono a scoraggiare medici e pazienti(palline
da ping pong)- spedite dove si vuole. E le
pratiche per ritirare i pannoloni da “omologare”
alla periferia di Caserta City! Sarebbe opportun
per la dirigenza dell’Asl Ce Uno (attivissima
nel caso del reparto otorino- risolto
ultimamente con l’intervento di Mimanda Raitre.
Potenza del tubo catodico) - una riflessione
seria e approfondita su queste situazioni,
snellendo iter burocratici insopportabili,
rendendo più limpido e controllabile il
sistema dei convenzionamenti- cancellando
l’autentica assurdità delle esclusive, di
settori cioè in cui il servizio è affidato a un
solo studio e a un solo professionista- cosa che
accade da decenni a Caserta- che rappresenta
una chiara lesione della legge non scritta del
buon senso e dell’equa gestione del denaro
pubblico- cercata con il ridimensionamento dei
ricettari che crea disagio a medici ed
assistiti. |