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4 gennaio 2006
Quale turismo per il sud Italia
fonte: ValtelesinaNews

 

 

QUALE TURISMO PER IL SUD ITALIA

 

La legge finanziaria 2006, il cui testo è stato approvato in via definitiva al Senato della Repubblica il 22 dicembre scorso e non ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica, dal punto 583 al punto 593, rappresenta un invito alle multinazionali e alle holding turistiche a realizzare nuovi progetti ed opere impattanti, specialmente al sud Italia. In particolare il “comma 585” rappresenta un invito a realizzare progetti ed infrastrutture turistiche di grandi dimensioni di sicuro impatto ambientale allorquando stabilisce “il limite minimo di 250 addetti da assumere” per poter accedere ad una procedura a “corsia preferenziale” per il rilascio delle autorizzazioni ambientali da parte delle Regioni anche in aree demaniali pubbliche, preludio al finanziamento e successiva realizzazione di grandi progetti turistici alberghieri definiti dalla stessa legge  finanziaria “insediamenti turistici di qualità” sulle spiagge del Demanio Pubblico.

 

L’invito a presentare alle Regioni per uno scontato parere di compatibilità ambientale progetti che prevedano oltre 250 addetti, rappresenta dunque un chiaro intento di privilegiare mega strutture ricettive.

Gli insediamenti Turistici di qualità tutelano in primo luogo la compatibilità ambientale;

Gli insediamenti di qualità non possono essere grandi strutture ricettive.

Adottando una “concertazione tra Stato, Regioni ed Enti locali” si cerca di superare l’ostacolo rappresentato dai vincoli di natura ambientale e paesaggistica.

Ma gli insediamenti turistici di qualità si realizzano attraverso le piccole imprese, il coinvolgimento delle popolazioni locali, e la tutela e valorizzazione delle singolarità e tipicità del territorio.

Elementi ovvi che la finanziaria ha impudentemente ignorato.

 

Si auspica invece che le Regioni e gli Enti Locali non cedino agli interessi del “trucchetto” imbastito dalla finanziaria e ci si augura che si opti per una politica turistica basata sullo sviluppo duraturo, incentrato su piccole attività turistiche diffuse, agricoltura di qualità e valorizzazione dell’enorme patrimonio che è rappresentato nei territori del sud sud Italia.

 

Se si taglia il ramo su cui si siede, se il patrimonio Paesaggistico, ambientale, storico e culturale viene devastato, come si potrà pensare di far diventare l’Italia ed il sud in particolare una meta turistica attraente?

L’avidità del profitto a breve termine non può e non deve pregiudicare il futuro del turismo e non deve deturpare quel bellissimo territorio che è il mezzogiorno d’Italia.

 

 

Piero Scutari

Presidente Assoturismo-Confesercenti

Regione Basilicata

 

 


Per intervenire: invia@vivitelese.it