È
quanto chiedono disperatamente decine di
migliaia di napoletani, subissati da cartelle
più o meno pazze, ma soprattutto da una attività
di recupero forzato dei crediti e da un
accanimento persecutorio degno di miglior causa.
Dopo le ganasce fiscali applicate ai veicoli, si
sta attuando indefessamente il fermo
amministrativo sui beni immobili di proprietà
del moroso.
Che le tasse e le multe vadano pagate non vi è
dubbio, ma il comportamento vessatorio della
società di recupero, anche se in linea con
alcune norme legislative discutibili, sta
superando ogni limite di sopportazione dei
napoletani, che come la storia ci insegna
(Masaniello docet) sono pazienti ma fino al
punto di rottura…
L’aspetto più scandaloso è costituito dalla
vendita all’asta dell’immobile senza una
preliminare valutazione del suo valore di
mercato, per cui nelle ultime settimane sono
avvenute numerosissime aggiudicazioni a prezzi
stracciati, spesso a personaggi dotati di
cospicua liquidità e, soprattutto, in grado di
convincere… i vecchi proprietari a lasciare
subito l’appartamento.
Il
paradosso è costituito dalla necessità di
costituirsi e dover pagare un avvocato, anche
nel caso di atti contenenti iscrizioni a ruolo
per le quali l’Ente era decaduto dal diritto di
riscossione.
Siamo in campagna elettorale e sarebbe
auspicabile che i politici, di destra o di
sinistra, ci dicessero chiaramente, se vogliono
il nostro voto, come pensano di affrontare
questa situazione esplosiva, che amareggia e
rende la vita impossibile a tanti cittadini.
Achille della Ragione
- Napoli
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