Il
cittadino che si difende con le armi nella sua
abitazione non difende soltanto la sua “roba”,
come volgarmente si è blaterato in questi giorni
sui principali giornali, bensì rappresenta
l’ultimo baluardo dello Stato contro la
criminalità. Non vi possono essere poliziotti e
carabinieri a presidiare ogni angolo del
territorio, là dove essi non sono presenti, a
difendere lo Stato deve pensarci il cittadino.
Il
compito che gli è affidato è nobile quanto
rischioso, sacrosanto più che legittimo. Non è
Far West, ma l’affermazione del diritto contro
la sopraffazione. Chi non abituato all’uso delle
armi sa quanto sia pericoloso adoperarle, ma
deve essere legittimato ad usarle, perchè in
quel momento deve difendere, non solo le sue
cose, ma la sua famiglia da eventuali
intemperanze o violenze da arancia meccanica.
La
legge approvata non è una legge di “destra”,
come è stato detto a sproposito, né ci porta
indietro nel tempo. E’ una legislazione al passo
con i tempi feroci che siamo costretti a vivere.
Per convincercene possiamo guardare a due passi
da noi, nella pacifica e civile Svizzera, dove
pure abbondano gli extra comunitari pericolosi,
slavi o albanesi, che spesso costituiscono
queste bande specializzate negli assalti alle
villette isolate, ma il fenomeno è quasi
sconosciuto. Perchè leggi severe tutelano il
cittadino e, soprattutto, perchè in ogni casa vi
è un fucile d’assalto ed un riservista in grado
e pronto ad usarlo.
Achille della
Ragione - Napoli
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