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13
febbraio 2006 |
BN, sequestrata discarica abusiva |
Antonio De Lucia |
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Provincia di Benevento
Comunicato Stampa n. 1493 del 10
febbraio 2006
Importante operazione del Corpo di
Polizia Provinciale di Benevento a
tutela dell’ambiente.
Sequestrato un’ampia area adibita alla
gestione illecita di rifiuti pericolosi
e non pericolosi in località Epitaffio
di Benevento.
In
2.580 metri quadrati erano accatastati
veicoli fuori uso e parti di essi,
carcasse di frigoriferi, materiale
ferroso vario, pneumatici, bidoni di oli
esausti ecc. Il Corpo ha provveduto a
redigere il Verbale di sequestro a
carico di D.M.G., 49 anni di Benevento,
residente nello stesso capoluogo.
Il
provvedimento si inquadra nel contesto
delle attività di controllo del
territorio per la tutela dell’ambiente
che il Corpo di Polizia provinciale, al
comando del tenente colonnello Giovanni
Catalano, svolge quotidianamente. Una
pattuglia ha accertato che alle porte
del capoluogo in località Epitaffio,
esisteva un deposito incontrollato di
veicoli fuori uso e parti di essi
smontati ed accatastati sul suolo,
carcasse di frigoriferi ai quali erano
stati smontati le parti elettriche ed
accatastate sul suolo, due cabine di
autocarro, un bidone contenente olio
esausto e materiale ferroso.
Dopo
una approfondita indagine, gli agenti
hanno constatato che in quell’area si
svolgeva un’attività di gestione di
rifiuti in assenza di qualsiasi titolo
autorizzativo secondo le norme di legge.
Nell’area insistono un capannone, nonché
appunto mq 2.580 di terreno libero dove
era stato accastato il materiale. L’area
risulta di proprietà di M.E. di Apollosa
(BN) di 61 anni, condotta in fitto
appunto dal predetto D.M.G. Al momento
del controllo nell’area era operante una
pressa compattatrice ecologica, condotta
da T.C. di Maddaloni (CE) di 30 anni,
dipendente di una ditta con sede legale
in San Felice a Cancello (CE). Quest’ultimo,
che risultava regolarmente assunto in
data 10/01/2006, era intento a
compattare i veicoli fuori uso e parti
di essi, con conseguente cascame di
elementi ferrosi e oli esausti sul
suolo. Gli agenti, considerato che il
sito, con annesso capannone, adibito a
deposito incontrollato e gestione
illecita di rifiuti, costituiva corpo di
reato, tenuto conto del pericolo che la
libera disponibilità dell’oggetto del
reato potesse aggravare le conseguenze
dello stesso, ovvero agevolare la
commissione di altri reati ed
alterazione e dispersione delle prove,
hanno proceduto al sequestro giudiziario
di tutta l’area, ponendola a
disposizione della competente Autorità
Giudiziaria. Si è quindi proceduto a
nominare custode giudiziario lo stesso
D.M.G.
Solo
nei giorni scorsi erano state diffuse le
cifre relative alle attività svolte dal
Corpo di Polizia Provinciale lo scorso
anno: per la Tutela dell’ambiente il
Corpo ha: -effettuato 86 sopralluoghi su
scarichi di acque reflue;
-individuato146 siti di rifiuti
abbandonati; -controllato 264 aziende
artigianali-industriali; -verificato 642
veicoli fuori uso su 705 richieste del
Pubblico Registro Automobilistico;
-controllato 3 autodemolitori, 5 Cave di
estrazione di inerti e 1 frantoio
oleario; -e, congiuntamente alla Polizia
Stradale ed al Corpo Forestale, ha posto
in essere 28 posti di controllo per il
trasporto dei rifiuti.
Il
Tenente Colonnello Catalano, nel
commentare l’operazione, ha affermato
che la collaborazione dei cittadini per
la denuncia di situazione di rischio per
la pubblica incolumità e per il mancato
rispetto delle leggi a tutela
dell’ambiente costituisce non solo un
dovere civile, ma anche il modo più
diretto ed efficace per far sì che il
Corpo sia effettivamente a servizio
della comunità sannita.
Comunicato Stampa n. 1492 del 09
febbraio 2006
A seguito di un
colloquio telefonico con il Direttore
generale della ASL BN 1 di Benevento, il
presidente della Provincia di Benevento
on.le Carmine Nardone ha inviato stasera
il seguente telegramma urgente
AL PREFETTO DI
BENEVENTO
AL PRESIDENTE
REGIONE CAMPANIA
ALL’ASSESSORE
REGIONALE ALLA SANITÀ
AL DIRETTORE
GENERALE ASL BN 1
ALL’ARSAN CAMPANIA
QUESTA PROVINCIA
ESPRIME TOTALE CONTRARIETA’ PER LA
IPOTESI DI DRASTICI TAGLI AL SERVIZIO DI
GUARDIA MEDICA SUL TERRITORIO SANNITA
AVANZATA DAL DIRETTORE GENERALE ASL BN 1
IN ATTUAZIONE DI UN VECCHIO DELIBERATO
REGIONALE STOP
TALE IPOTESI E’
ASSOLUTAMENTE INSOSTENIBILE PERCHE’
PREGIUDICA NEL SANNIO IN MANIERA
ESIZIALE SOPRATTUTTO IN PERIODO
INVERNALE I SERVIZI MINIMI DI TUTELA
DELLA SALUTE COSTITUZIONALMENTE
GARANTITI A TUTTI I CITTADINI.
SI FA OSSERVARE
INFATTI CHE LA QUASI TOTALITA’ DEI
COMUNI SANNITI CONTA UNO SCARSO NUMERO
DI ABITANTI SPARSI IN GRANDI SPAZI IN UN
TERRITORIO COLLINARE E MONTANO E CHE PER
DI PIU’ GLI STESSI COMUNI NON SONO
GENERALMENTE SERVITI DA UN LIVELLO
ADEGUATO DI INFRASTRUTTURE VIARIE NE’ DI
MEZZI PUBBLICI DI TRASPORTO.
LE CONDIZIONI PIU’
DRAMMATICHE SI REGISTRANO NELL’AREA DI
NORD EST DENOMINATA “FORTORE” DOVE MANCA
PERSINO UN PRESIDIO OSPEDALIERO ESSENDO
ANCORA CHIUSA LA STRUTTURA DI SAN
BARTOLOMEO IN GALDO.
NEL RIBADIRE IL
PIU’ COMPLETO DISSENSO PER QUALUNQUE
DECISIONE DI TAGLIO VENGA ASSUNTA DALLA
DIREZIONE GENERAL ASL, SI FA OSSERVARE
IL RISCHIO DI PESANTE PREGIUDIZIO
ALL’ORDINE PUBBLICO CHE VERREBBE DA
QUALUNQUE INIZIATIVA CONTRARIA. CIO’
POSTO SI RICHIEDE LA IMMEDIATA MODIFICA
DELLA DELIEBRA REGIONALE DI RIFERIMENTO
PER TENERE CONTO DELLE PECULIARITA’
OROGRAFICHE E SOCIO-ECONOMICHE DEL
SANNIO
FIRMATO
CARMINE NARDONE
PRESIDENTE PROVINCIA BENEVENTO
Comunicato Stampa n. 1494 del 10
febbraio 2006
Si è insediato stamani alla Rocca
dei Rettori il Consiglio di
Amministrazione del MARSEC spa,
società interamente di proprietà
della Provincia di Benevento.
I
lavori, avviati dal presidente della
Provincia on.le Carmine Nardone,
sono consistiti nella nomina del
Consiglio di Amministrazione, del
Collegio sindacale e del Revisore
dei Conti.
Il Consiglio è così composto: dott.
Giovanni De Gennaro, Presidente;
arch. Pietro Francesco Buonanno,
dott. Giuseppe Belviso, ing. Eugenio
Feleppa, avv. Luigi Razzano,
consiglieri.
Il Collegio Sindacale è composto da:
dott. Sergio Muollo, presidente;
dott. Carmine Massaro e dott.
Domenico Ferraro, componenti.
Il revisore è il dott. Michele
Grosso.
Il Consiglio di Amministrazione ha
nominato direttore generale del
MARSEC il dirigente della Provincia
dott. Ludovico Barone e direttore
dei servizi e dei sistemi il dott.
Roberto Tartaglia Polcini.
Il presidente Nardone, nel ricordare
la storia del MARSEC (già MARS), che
nasce quale investimento ad alto
contenuto innovativo da parte della
Provincia, ha voluto sottolineare
come lo stesso si collochi nel
contesto di una collaborazione
proficua tra Università del Sannio
ed Istituzioni pubbliche e,
pertanto, ha auspicato che i
professori Domenico Villacci e
Maurizio Di Bisceglie continuino a
prestare la loro illuminata opera di
supervisione scientifica delle
attività di ricerca applicata del
Centro.
Il neo presidente De Gennaro, nel
sottolineare che il MARSEC
costituisce una delle realizzazioni
più importanti e significative della
Provincia sotto la guida dell’on.
Carmine Nardone, ha affermato di
essere ben conscio delle
responsabilità inerenti la carica
per quanto concerne soprattutto gli
aspetti profondamente innovativi e
di ricerca scientifica connessi ai
servizi erogati e si è augurato che
il presidente Nardone voglia
continuare ad essere il primo punto
di riferimento per le future
attività della Società.
Comunicato Stampa n. 1495 del 10
febbraio 2006
Le Province di Caserta e di
Benevento lavoreranno unite per la
salvezza dell’Acquedotto Carolino.
L’iniziativa trova il pieno sostegno
della Soprintendenza ai beni storici
di Caserta e della Associazione
Italia Nostra. L’Acquedotto Carolino
è un prestigioso bene architettonico
al punto che è considerato “bene
dell’umanità tutelato dall’Unesco”,
la Organizzazione delle Nazioni
Unite. Com’è noto, il manufatto fu
commissionato dal re Carlo III di
Borbone (da cui il nome "carolino")
nel secolo XVIII. Esso raccoglie
acqua dalle sorgenti nel beneventano
e, attraversando gli straordinari
Ponti della Valle, rifornisce la
fontana del Parco Reale della Reggia
di Caserta. Attualmente è in via di
dismissione da parte del Demanio e
presenta un degrado strutturale e
dei fenomeni di prelievo abusivo
che ne minacciano l’integrità. Che
fare? Per rispondere alla domanda si
è tenuta presso l’Assessorato
Provinciale all’Urbanistica di Terra
di lavoro una riunione. Erano
presenti l’Assessore Provinciale
all’Urbanistica Maria Carmela Caiola,
il dottor Ferdinando Creta,
l’architetto Vincenzo Argenio per la
Provincia di Benevento, l’architetto
Francesco Canestrini per la
Sovrintendenza ai Beni Culturali e
Architettonici di Caserta e
Benevento, la presidente provinciale
di Caserta dell’Associazione Italia
Nostra Maria Rosaria Iacono. I
presidenti delle due Province di
Caserta e Benevento, Alessandro De
Franciscis e Carmine Nardone hanno
deciso di assumerne la gestione
congiunta.
L’Assessore Provinciale Maria
Carmela Caiola ha quindi convocato
una riunione per addivenire alla
redazione di un Protocollo d’Intesa
tra le due Province, la
Sovrintendenza ai Beni Culturali ed
Architettonici e il Demanio per la
gestione congiunta da parte degli
enti in questione con il
coordinamento scientifico della
Sovrintendenza. Oltre alla
cogestione si è deciso di avviare
uno studio di fattibilità per gli
interventi di restauro e di
valorizzazione del bene.
L’Acquedotto Carolino, probabilmente
sarà inserito in un Parco
Naturalistico che possa collegarsi
al Parco dei Colli Tifatini
costituendo un attrattore turistico
che rilanci non solo gli
straordinari beni culturali, ma
anche le produzioni agricole di
qualità”.
Comunicato Stampa n. 1496 del 10
febbraio 2006
Il Consiglio provinciale, già
convocato per lunedì prossimo 13
febbraio alle ore 11.00 con un
nutrito ordine del giorno, discuterà
anche un ulteriore argomento: “Voti
alla Regione Campania in merito al
programma di soppressione delle
guardie mediche”. Lo ha deciso oggi
la Conferenza dei Capigruppo.
Comunicato Stampa n. 1495 del 10
febbraio 2006
Il Consiglio
provinciale di Benevento ha trattato
oggi l’unico argomento per il quale
era stato riunito e cioè: “10
febbraio – Giornata del Ricordo in
memoria delle vittime delle foibe,
dell’esodo giuliano-dalmata e delle
vicende del confine orientale”. E’
stato osservato un minuto di
raccoglimento per una giornata che,
come ha ricordato il presidente
dell’Assemblea Donato Agostinelli, è
necessaria e doverosa in memoria dei
circa 30.000 italiani uccisi dalle
armate titine e yugoslave al termine
del secondo conflitto mondiale e per
dare una testimonianza di giustizia
ai circa trecentomila profughi che
dalle terre istriane dovettero
trovarsi nuove case e ricostruirsi
un futuro. Poiché, ha detto
Agostinelli, il pericolo delle
pulizia etniche è sempre incombente.
Il presidente
della provincia Carmine Nardone,
impegnato a Napoli per preparare la
ricorrenza del 60° anniversario
della repubblica e per la questione
Tre Ponti di Montesarchio, ha fatto
pervenire il seguente messaggio al
Consiglio: “ Esprimo
la mia piena, convinta e sincera
adesione ideale alle ragioni che
hanno indotto alla Celebrazione
odierna, voluta da Camera e Senato e
per le quali le parole del
Presidente Ciampi, pronunciate in
una apposita Cerimonia, sono
illuminanti. Esprimo la mia condanna
per ogni forma di violenza
perpetrata ai danni di chiunque,
quale che sia la motivazione alla
base del genocidio e della
persecuzioni ed auspico che
iniziative come quella odierna
possano essere di monito chiunque
per ritrovare la via della ragione e
del confronto civile”.
E’ quindi
intervenuto il Prefetto Giuseppe
Urbano, il quale, richiamate le
parole di Ciampi per “costruire una
comune memoria storica che possa
richiamare ad un unitario senso di
appartenenza”, ha detto che è ormai
giunto il momento di “sollevare il
velo del silenzio e formulare un
giudizio obiettivo sui fatti
realmente accaduti, senza rimozioni
né forzature interpretative su
questa immensa tragedia che ha
colpito il popolo italiano”
E’ cominciato
quindi il dibattito. Il consigliere
Lucio Rubano ha proposto al
presidente Nardone di organizzare
per quegli stessi studenti che
andranno in visita ad Auschwitz ad
una gita anche in Istria proprio per
non nascondere le pagine di storia
agli studenti: si ricordano tutte le
tragedie affinché non avvengano più.
Il consigliere Giuseppe Lamparelli
ha affermato che la scadenza troppo
ravvicinata tra la Giornata per la
Shoah e quella per le Foibe
determina che l’una faccia ombra
all’altra. Non ci può essere,
comunque, ha proseguito Lamparelli,
una volontà di etichettare le
manifestazione come di questa o di
quella parte politica: quindi ha
dato lettura di una pagine di un
sopravvissuto alle foibe. Il
Consigliere Gianfranco Marcasciano
ha affermato di non aver letto sui
libri di storia scolastici la
tragedia delle foibe, negli anni del
Liceo: bisognerebbe chiedersi perché
c’è stato questo buio, per cercare
di capire in profondità questo tema
che rischiava di mettere in crisi un
certo equilibrio politico
internazionale: la ragione di stato
cala il sipario e l’oblio su tanti
morti innocenti, a differenza della
Shoah che ha colpito tutti nel
momento in cui si è avuta conoscenza
di quegli eventi. Bisogna conoscere
la storia in tutte le sue pieghe –
ha concluso Marcasciano. Il
Consigliere Teodoro De Cianni ha
affermato che occorre ricostruire
una memoria comune per una storia
che da sempre parla italiano: non
c’è avvenire per un paese, se non fa
innanzitutto i conti con la sua
storia. Purtroppo, l’Italia per
mezzo secolo ha rimossi quei fatti
prima dai libri di storia e poi
dalla propria coscienza. Quanti oggi
sono capaci di sacrificare la
propria vita per difendere un
proprio ideale come hanno fatto
questi cittadini italiani, trucidati
per la ragione di Stato? – si è
infine chiesto De Cianni: sono fatti
che bisogna ricordare a tutti noi,
perché i valori della libertà e
della democrazia appartengono a
tutti – ha concluso il consigliere.
L’assessore Pasquale Grimaldi ha
detto che non ci sono differenze
rispetto al dovere di ricordare
Foibe e Shoah. È nella volontà di
noi tutti avere la conoscenza delle
cose che sono avvenute, che di umano
hanno poco: la bestialità umana può
determinare quelle enormità e
bisogna lottare per far sì che
quello che è successo non avvenga
mai più.
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Per intervenire:
invia@vivitelese.it |
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