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16 febbraio 2006
Cascioli ha vinto: Cristo non è esistito
Ennio Montesi

 

 

Luigi Cascioli ha vinto dinanzi alla Storia: Cristo non è esistito

Perché la Chiesa ha girato le spalle al personaggio Gesù?

Il caso di Luigi Cascioli, il cristologo che querelò anni fa il prete don Enrico Righi per “abuso della credulità popolare” e “scambio di persona” è stato archiviato. Il prete ha utilizzato, in sintesi, questa pittoresca linea difensiva così esposta: “Qualora risultasse che Cristo non è esistito, i meritevoli di condanna sono gli autori dei Testi Sacri e non don Enrico che si è soltanto limitato a ripetere ciò che altri hanno scritto”. Singolare e molto curioso il comportamento di un ministro della Chiesa che dovrebbe difendere, fino all’atto supremo, l’esistenza di Cristo, quindi la sua parola. Invece no. Don Righi, ha girato le spalle al suo Cristo, fregandosene altamente di lui e di dimostrarne l’esistenza. Anzi, non ha esitato a puntare il dito contro la Chiesa. Comportamento tremendo, forse da scomunica per un prete, per un uomo che dovrebbe avere dedicato la vita a Gesù. : Perché don Righi si è comportato così? Per quale ragione? Eppure don Righi poteva disporre di tutta la teologia del pianeta, poteva diporre di immense biblioteche contenenti testi antichi di qualsiasi natura, poteva disporre dei cervelli di colleghi ministri di qualsiasi grado della gerarchia ecclesiastica tra i quali, ad esempio, i preparatissimi gesuiti. Perché non fare intervenire i ministri Camillo Ruini, Tarcisio Bertone, Gianfranco Ravasi, Thomas Reese, Crescenzio Sepe, Francesco Cacucci, Stanislaw Dziwisz, Attilio Nicora, Paolo Romero, Angelo Sodano, Piero Marini, Dionigi Tettamanzi? Anche Joseph Ratzinger avrebbe potuto dire la sua. : Ricapitoliamo. Arriva uno studioso che dichiara che Cristo è una favoletta, inventata dai preti. E cerca di intentare un processo storico sulla “Non esistenza di Cristo”. La Chiesa non si muove, non prende posizione. Non può non aver saputo la Chiesa di questo caso supponendo, per assurdo, che don Righi sia stato omertoso verso i superiori, di certo non sono passati inosservati la montagna di articoli pubblicati sulla stampa e servizi sulle televisioni di mezzo mondo. Eppure la Chiesa “parla” e “si eprime” per ben meno, su fatti anche banali e non di rado su fatti – come quelli riferiti alle faccende dello Stato italiano - sui quali dovrebbe tenere la bocca chiusa. Su Cristo che non è mai esistito, con tanto di prove procurate da Cascioli, i ministri della Chiesa hanno taciuto! Credenti e atei siamo tutti indignati, impossibile non sentirsi raggirati. : Don Righi e Chiesa cattolica, non hanno battuto ciglio sulla non storicità di Cristo, non hanno speso nemmeno una parola per provare il contrario. Eppure, tutta la questione portata in tribunale da Cascioli verteva su questo fatto: Cristo è esistito o no? Cascioli asseriva e asserisce ancora che possiede le prove storiche della non esistenza di questo personaggio inventato dalla Chiesa. Prove che ha diligentemente depositato in tribunale, prove che ha raccolto, in anni di studi, nel libro-denuncia “La favola di Cristo – Inconfutabile dimostraziobe della non esistenza di Gesù”. : Perché allora nessun ministro della Chiesa si è fatto avanti a cominciare dai signori cardinali e vescovi? Cristo è il loro pane quotidiano, eppure stavolta questi ministri hanno preferito mangiare grissini. Silenzio totale. Suvvia, cosa ci voleva (e cosa ci vuole) a smontare le dichiarazioni scorcentanti di Luigi Cascioli; per i ministri della fede dovrebbe essere stata una passeggiata di salute. Invece nisba. Che curiosa Confessione religiosa il cristianesimo: sbandiera Cristo da un paio di millenni, a ogni frase i seguaci ci infilano dentro Cristo, “Cristo ha detto…” e “Cristo ha fatto…”. Un bel giorno arriva un uomo che dice loro, signori quello che voi chiamate Cristo e propagandate alle masse in tutte le salse, non è mai esistito e io ho le prove, eccole qui. E l’uomo tira fuori le prove. E la Chiesa? Uno si sarebbe aspettato - a maggior ragione se professante cristiano – che i migliori cardinali del Vaticano fossero usciti allo scoperto dicendo qualcosa del tipo: “caro Cascioli, tu sei matto, ecco dimostrato a te e all’umanità, con prove concrete, prove storiche, prove inconfutabili, prove schiaccianti che Gesù detto il Cristo è esistito in carne ed ossa, come Napoleone, Garibaldi, Giulio Cesare. Sai che figuraccia avrebbe fatto il Cascioli! Sai il giorno dopo quanti milioni di convertiti in più al cristianesimo. : Viene un sospetto, un sospetto non da poco. Un dubbio insinuatosi come una pulce nell’orecchio che non fa dormire, una pulce grossa come un gatto. Vuoi vedere che la Chiesa sta zitta sul caso Cascioli poiché di questo personaggio Cristo non ha davvero alcuna prova da portare di fronte all’umanità? Pertanto cosa altro potrebbe fare se non tacere? I preti diranno tra sé, intanto facciamo in modo che il caso giudiziario venga archiviato. Nessun problema per l’archiviazione, tanto lo sappiamo bene il termine “laicità” dello Stato non significa nulla, è vuoto e astratto. Panta rei, tutto scorre… la gente dimenticherà in fretta questa faccenda, ha da pagare le bollette, ha problemi di lavoro, l’affitto della casa… del fatto che uno studioso abbia dichiarato portando prove storiche che Cristo è stato inventato dalla Chiesa, sollevando un caso dalla portata planetaria, nessuno ricorderà più nulla. Alla Chiesa - che propone dall’alba al tramonto il Cristo - di dimostrare che Cristo è esistito sembrerebbe non fregargliene nulla. Chissà perché? Non penso sia un atto di vigliaccheria della Chiesa e non penso nemmeno sia stata una sua leggerezza. Neanche un errore di strategia; che strategia è per la Chiesa restare muta per un caso così eclatante che la investe nel profondo della sua dottrina religiosa, alias in Cristo? : Analizzando i fatti, appare evidente che Cascioli ha fatto scacco matto alla Chiesa e a tutti i suoi ministri. Dinanzi alla Storia, Luigi Cascioli ha vinto inesorabile poichè la Chiesa non ha portato le prove dell'esistenza di Cristo. Cascioli ha inferto un poderoso colpo di piccone contro il muro della menzogna, il primo, ma non l’ultimo. :

Ennio Montesi

 

 


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