Gentile Mauro Casbarre,
mi prendo la licenza di darti del tu, poiché
capisco che sei un giovane studente telesino:
spero di non sbagliare se uso allora un tono più
confidenziale che formale. Mi scuso per i tanti
giorni trascorsi dalla tua risposta ad oggi, ma
ho dovuto prima risolvere svariati problemi con
il computer e anche con il collegamento
internet.
La tua ricostruzione è molto precisa e
documentata, la qual cosa dimostra che, sebbene
provocatoria, la mia lettera non era affatto
retorica. Delle tue parole non condivido
soltanto alcune valutazioni, peraltro più che
legittime.
L’opposizione del mio partito, come hai ben
ricordato, non riguardava le opere ma un singolo
progetto, quello di via papa Giovanni XXIII, che
da «libero cittadino senza vincolo alcuno»
continuo a ritenere discutibile da un punto di
vista tecnico e sotto il profilo della
sicurezza. D’altronde, al di là delle procedure
formali, i problemi che avevamo anticipato si
stanno verificando puntualmente, ed ancor più
urgente mi sembra riflettere oggi, a cantiere
aperto, sulle garanzie di sicurezza tanto per
gli stabili del Parco Quadrifoglio quanto per il
traffico veicolare e pedonale. Ti prego di
ricordarti, in futuro, di queste righe.
Del resto, le tue stesse parole assumono la
logica che era stata costruita e propinata
dall’Amministrazione comunale e da D’Occhio. A
tal proposito, è sufficiente evidenziare che la
procedura amministrativa era stata preparata
proprio per blindare la discussione,
strumentalizzare gli effettivi e innegabili
bisogni dei residenti della zona oltre la
ferrovia e rappresentare il solito quadro
consolatorio in cui da un lato ci sono i buoni,
che lavorano per il bene di tutti, e dall’altro
coloro che sono affetti dalla «malsana
abitudine, tutta italiana, di fare opposizione,
sempre e comunque, a qualsiasi cosa faccia la
parte politica avversaria».
Nessuno di noi è così folle da non vedere le
esigenze di una parte importante della
popolazione, caro Mauro, ma purtroppo le cose
sono più complesse di quanto tu non ritenga. È
di fronte a questa complessità che la tua
tautologia («ostacolare o far saltare la
realizzazione del sottovia equivaleva ad
ostacolare o far saltare anche la realizzazione
del cavalcaferrovia in via Lago e anche quello
in contrada Piana») non regge. Ostacolare o far
saltare le tre opere? Non scherziamo.
Tu non sai, semplicemente perché non sei tenuto
a leggere gli atti del Consiglio comunale, che
furono esattamente queste le motivazioni che ci
indussero a modificare il voto dal progetto
preliminare a quello definitivo; tuttavia tali
posizioni riempirono i giornali, all’epoca, e mi
spiace che tu non le abbia ricordate nella tua
ricostruzione. Anche in quell’occasione, alla
richiesta dei necessari approfondimenti tecnici
sul un singolo progetto, ci fu risposto che non
c’era tempo. Si tratta di una tecnica
consolidata e stucchevole che ormai ha dato
ampia prova di sé. Se dai un’occhiata alle opere
urbanistiche, annunciate o in corso di
realizzazione, puoi fare da solo le tue
valutazioni. Però non rinuncio a proporti
qualche caso, meramente esemplificativo.
È il caso del Centro pastorale in contrada
Piana, su cui nell’ultimo Consiglio comunale il
Sindaco ha detto che è quasi perfezionato
l’iter. Un anno e mezzo fa ci dissero che era
urgentissimo approvare il progetto senza
preoccuparci della programmazione urbanistica
dell’intera zona, adottando magari un piano
urbanistico nuovo o un piano attuativo. Anche in
quell’occasione dicevamo che di fronte a scelte
importanti era necessario approfondire, magari
per condividere più consapevolmente la scelta,
ma ci risposero che bisognava decidere subito.
Fatto sta che del centro non v’è ancora traccia.
L’unica cosa che so è che il progetto, in quanto
variante al piano regolatore, dovrebbe essere
approvato dalla Provincia di Benevento, cosa che
non è ancora accaduta. Ma sono pronto a
scommettere che, visto il feeling istituzionale
che si è creato sulla questione dell’ex molino,
anche questi ostacoli potrebbero essere
facilmente rimossi…
È il caso del piano particolareggiato della zona
del lago, al centro di un’altra battaglia
consiliare ormai molti mesi fa. Chiedevamo di
non trasformare la zona in una circonvallazione,
mentre anche questo strumento urbanistico non
riceveva il placet della Provincia. Ogni
telesino può oggi “godere” dei risultati di
quelle scelte operate dalla maggioranza, che
evidentemente, insieme a Nardone, pensa che uno
specchio di acqua smorta, in via di
atrofizzazione a causa della mancanza di
depurazione delle acque reflue, si possa
seriamente definire «oasi ambientale». Mantengo
un punto di vista differente.
Vogliamo poi parlare della qualità delle opere
in corso di realizzazione? Discutiamone.
Da quanti anni stanno lavorando alla cosiddetta
pista ciclabile? Ricordo l’inaugurazione fatta
dal sindaco, in bicicletta, una domenica di due
anni fa; e mi scappa da ridere.
Sulla filiera termale mi limito a rimandare agli
ottimi interventi usciti in queste settimane su
Vivitelese, con tanto di foto a corredo, oltre
che al comunicato del gruppo INSIEME PER TELESE
di pochi giorni fa.
Spero che non si darà la colpa all’opposizione,
tra qualche anno, se il paese cade oggi a pezzi.
Anche perché abbiamo votato a favore della
filiera termale, limitandoci alle osservazioni
tempestive che oggi si stanno mostrando
lungimiranti.
A cosa servono gli esempi riportati? Solo a
dimostrare che il dialogo, per definizione,
presuppone l’incrocio di almeno due volontà
consenzienti. La democrazia è un esercizio
difficile, soprattutto per chi ha le leve del
potere. Ma se costoro sapessero utilizzare
l’intelligenza - che pure non gli difetta - per
il bene comune, scoprirebbero che talvolta è
cosa utile ascoltare i consigli che vengono
dalla parte avversa: si possono “perdere” un
paio di settimane, ma se ne guadagna in consenso
e condivisione. E forse si migliorano anche le
opere…
In ultimo, mi premetto di rammentarti le
osservazioni che INSIEME PER TELESE ha fatto
oltre un anno fa, prima dell’apertura del
cavalcafferovia in via Lago. Ci preoccupavano
del traffico veicolare, soprattutto per la
presenza della scuola media. Credi che il
Sindaco o i suoi abbiano accolto i nostri
suggerimenti? O magari anche tu credi che le
nostre osservazioni siano strumentali e
infondate?
Cordialmente,
Gianluca Aceto
15 dicembre 2006
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