Che nella politica siano in uso mezzi e
mezzucci, ce ne siamo fatti una ragione tutti
quanti; che ogni amministratore cerchi di
mettere sotto lente di ingrandimento il proprio
operato, facendo di un filo un filobus, passi
pure; che si decanti ai quattro venti (con i
soldi di chi, scusate?) la città di domani è
malattia di tutti i governanti, ma che si tenti
di prendere per i fondelli i propri
amministrati, che si voglia farli passare per
degli imbecilli, proprio non riesco a buttarlo
giù!
Da
cittadino fruitore posso dare un giudizio
personalissimo sulla nuova piazza antistante le
terme, e vi posso assicurare che non è un parere
proprio tenero: i motivi si possono
tranquillamente sovrapporre a quanto già scritto
sulle pagine di ViviTelese da altri
concittadini, cioè scarsa qualità dei materiali,
disagi riflessi sui commercianti e sul traffico,
assoluta negligenza nel rispetto del verde
pubblico, completa disinformazione su tempi,
modi e luoghi degli interventi, ecc.
La
goccia che ha fatto traboccare il mio vaso è
stata quella
serie di interviste pubblicate sempre su
ViviTelese, ad opera di una tv locale, o meglio
del suo compiacente operatore, il quale
nell’atteggiamento del più noto “Toto Fattazzo”
delle Jene, ha interrogato alcuni cittadini,
guidandoli sapientemente ed evidentemente verso
giudizi quasi benevoli su tale scempio,
guardandosi bene dal chiedere giusto qualche
cosuccia sul resto della città.
Nelle domande del suddetto giornalista il
refrain erano vocaboli come “giardino della
valle telesina”, “salotto della Campania”,
mentre, giusto per fornire una informazione
completa e non discriminatoria verso altri
locali meno…nobili, si poteva anche chiedere
qualche parere su altri aspetti di Telese Terme,
che attualmente sfuggono ai
“magnifici”,”eccezionali” maghi dell’attuale
amministrazione. Vado ad elencarne alcuni per
riportare con i piedi per terra il nostro amico:
-
Il lago di Telese Terme. Le sponde di questo
simpatico specchio d’acqua hanno più
passaggi automobilistici che la tangenziale
di Napoli, i suoi marciapiedi ad esclusivo
appannaggio delle automobili degli avventori
del fine settimana, le sue rive ricettacolo
di rifiuti di vario genere, comprese
pericolose siringhe,oltre al fatto che la
strada per arrivarci, via Lago, fa pari con
una qualsiasi della odierna Beirut, con
l’assoluta mancanza di marciapiedi o
percorsi pedonali, con l’aggravante della
colpevole assenza della Polizia Municipale.
-
I tanti condomìni e palazzoni che spuntano
come funghi, per giunta di livello
qualitativo pari alla ormai famigerata
edilizia popolare, sono veri e propri pugni
in faccia al contesto del paesaggio
circostante. Ormai le logiche del mattone
hanno sopravanzato l’esigenza vitale di una
crescita sostenibile ed armoniosa di una
città normale, segnando giorno per giorno
indelebili sfregi alla vecchia connotazione
telesina, altro che “giardino”!
-
Basta allontanarsi di poche centinaia di
metri dal “salotto” delle terme, per
precipitare nello sconforto di strade
abbandonate all’incuria, di marciapiedi
deformati, di aiuole infoltite solo da
erbacce, lasciate al buio dalla inesistente
manutenzione comunale, delle tante, troppe
abitazioni che nell’anno domini 2006 non
hanno ancora il privilegio di scaricare in
una pubblica fogna.
-
Inoltre inviterei questo campione
dell’imparzialità a fare anche qualche
domanda su una certa piscina dove sguazzano
solo topi dall’aspetto piuttosto vispo e
dove gli “scarrafoni” sgambettano
indisturbati, o su una certa pista ciclabile
che muore al…cimitero e di tanto in tanto
scompare sotto le acque come il tempio di
Serapide, o anche sul perché nel “giardino
della valle telesina” non si trova traccia
di un piccolo, modesto parco giochi per i
bambini che non sia sottoposto al dazio dei
Minieri.
-
E il traffico? Come ci è arrivato costui in
“salotto”? Non ha percorso la via Roma con
le sue pittoresche e colorate file di
macchinine? Non ha cercato di divincolarsi
tra semafori e parcheggi delimitati da
strisce blu posizionate “a parte
riproduttiva canina” in ogni dove? Non ha
sentito nelle sue orecchiette i clacson
impazziti? Non ha respirato i gas di scarico
che da un po’ di tempo e quotidianamente
avvelenano i nostri poveri polmoni? Sarà
mica arrivato a Telese saltellando da una
nuvola all’altra?
Insomma, il povero telesino dei giorni nostri
oltre a subire sulla propria pelle i quotidiani
disagi (esistenti a prescindere dai cantieri o
dalla festa del campanile, specifichiamo…) deve
anche sentirsi preso per i fondelli dai
venditori di fumo di questa sorta di circo che è
l’attuale compagine amministrativa, con i suoi
equilibristi che dondolano sui fili di
maggioranze fantasma, con i suoi illusionisti
che millantano città-gioiello anche a loro
incredibili e gli immancabili imbonitori che
agitano il microfono come se fosse una
bandierina.
Guglielmo Caiazza - 10-09-06
>>>Replica di Giuseppe Grimaldi
Guglielmo Caiazza - aggiunta dell'11-09-06
Mi
è stato fatto presente che quanto da me scritto
nel modestissimo intervento a titolo “La
sagra del fumo”, ha offeso la persona
dell’intervistatore chiamato in causa.
Anche se, dopo aver letto e riletto tale
intervento, non riesco ancora a capire in modo
possa averlo fatto, approfitto dello spazio
concessomi gentilmente da ViviTelese, che
ringrazio, per chiarire quanto segue.
Le
mie personalissime opinioni nascono da un
malessere che vedo e sento condiviso con molti
concittadini, che vertono quindi su
problematiche amministrative e comunque legate
alla sfera delle scelte politiche, che possono
essere più o meno piacevoli o condivisibili. Mai
mi è capitato di volere ledere l’immagine di
qualsiasi persona, anche di avversari politici,
con parole offensive o sconvenienti: ritengo di
essere in possesso della giusta educazione e
senso civico per poterlo affermare ed in ogni
caso, con molta serenità e rispetto delle altre
opinioni, sono pronto a scusarmi laddove questo
atteggiamento si possa considerare smentito.
E’
il caso del giornalista sopra citato, verso il
quale non nutro assolutamente alcun motivo di
astio, che rispetto pur non conoscendolo, sia
personalmente che professionalmente ed al quale
rivolgo le mie scuse se si è sentito offeso
dalle mie affermazioni, con le quali intendevo
esprimere concetti più larghi e non certamente
lesivi verso l’uomo o il giornalista.
Resto comunque fermamente convinto del fatto
che, con la tambureggiante azione
propagandistica in atto, in fatto di lavori
pubblici, si stia perpetrando un tentativo di
estrema dilatazione di un evento con il quale si
cerca di nascondere una lunga serie di
negligenze amministrative che comunque rimangono
sotto l’attenta osservazione dei cittadini, i
quali saranno in grado di giudicare dai fatti
più che dagli spot pubblicitari.
Cordialità
Guglielmo Caiazza
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