Gentile sig. la Monaca, in merito a quanto da
Lei dichiarato su il Quaderno.it
http://www.ilquaderno.it/index.php?categoria=107&articolo=8002&sezionenotizie=37,
debbo purtroppo contrariarla poiché nel suo
intervento, che dopo aver letto e riletto,
definirei delirante, vengono mandati fendenti
alla cieca ed in netta contraddizione con la
missione di cui Lei “dovrebbe” essere alfiere:
l’ecologia.
Io
sono il padre di una studente del liceo classico
telesino, che ha avuto già modo di esprimere
nell’incontro del 14-11-2006 tenuto con il
Presidente Nardone le motivazioni, anzi le
preoccupazioni più che legittime, derivanti dal
progetto dell’autorità provinciale di fare un
polo scolastico nella struttura dell’ex mulino
Romano & Capasso (ma Lei c’era?), ma rivesto
anche i panni di un cittadino qualsiasi che,
forte di un invincibile senso civico ed in un
contesto democratico, liberamente e
responsabilmente esprime una opinione.
Per quanto su esposto, tanto per cominciare, La
diffido da usare il termine “dissidente”,
soprattutto nel modo in cui Lei lo usa, nei miei
confronti e di coloro che civilmente e
nel pieno rispetto delle istituzioni hanno
esternato una contrarietà al progetto di cui
sopra. Tra l’altro stando alla traduzione
letterale del termine, i dissidenti sarebbero
espressione di una minoranza, mentre da un po’
di giorni un’intera comunità di studenti,
genitori, forze politiche ed istituzionali
stanno lasciando sempre più soli il Presidente
Nardone, il sindaco di Telese e la sua giunta.
Lei definisce le nostre motivazioni “banali e
pretestuose”: ma come si permette? Chi Le dà la
libertà di fare giustizia sommaria di una intera
civile comunità, peraltro sostenuta anche da
autorevoli personalità politico-istituzionali,
con un comunicato improvvido che vorrei capire
se inviato a titolo personale o a nome
dell’associazione che Lei forse rappresenta?
Il
dubbio, permetta, è legittimo, poiché in quanto
Lei espressione di una associazione a vocazione
ecologica, nel comunicato afferma cose gravi e
preoccupanti che provvederò anche a porre al
vaglio di altre e qualificate associazioni di
ambientalisti.
Con quale coscienza ambientalista si può
definire “pretestuoso” il paventato rischio di
emanazioni elettromagnetiche da una centrale
elettrica e di più ripetitori telefonici
posti la prima a meno di 100 metri e gli altri
sopra il sito individuato? Mi vuol raccontare
che i risultati di anni di ricerche specifiche,
come quelle dell’autorevole Karolinska
Institute di Stoccolma sono “banalità”?
Con quale vocazione ecologista si può ignorare
la reale instabilità del terreno dovuta al
passaggio del torrente Grassano proprio
sotto il sito individuato?
Lei, gentile La Monaca, almeno per queste
motivazioni, doveva per logica trovarsi dalla
parte opposta delle tesi che sta incautamente
sbandierando, giusto per non assumere davvero
una posizione che si può definire senza ombra di
dubbio realmente “pretestuosa”, “banale”, ma
anche incosciente.
Le
dirò ancora per completarle l’informazione che,
per legge, una scuola non può essere costruita
su una strada statale e deve essere dotata di
idonee infrastrutture che la rendano sicura e
vivibile, requisiti che quel sito non ha
assolutamente.
Ed
ancora, gentile sig. La Monaca, Le vorrei far
notare che sarebbe preferibile avviare la
costruzione di una nuova scuola, con tutti i
requisiti in ordine e con una minor spesa del
pubblico denaro, anziché procedere all’acquisto
di un sito industriale dismesso, con le
problematiche che le ho raccontato e soprattutto
spendendo circa il doppio per renderlo fruibile.
Lei si chiede cosa ci sia dietro questa
insistita azione di protesta? Glielo dico
subito:
ci
sono le ragioni di tanti studenti e
studentesse che rivendicano un loro spazio
in un contesto di degrado ambientale dove
nascono orrendi palazzoni ogni giorno che
sfigurano le nostre colline (se ne sarà mai
accorto Lei?), ci sono le preoccupazioni di
tanti padri e madri di famiglia, come
quelli delle tante disgrazie di cui la nostra
storia è piena, dove figli e speranze sono stati
seppelliti dalle negligenze e dagli interessi di
tecnici e politici senza scrupoli che ancora
circolano a piede libero, ci sono le sacrosante
rivendicazioni dei lavoratori della scuola
che invocano da anni dignità nel loro posto di
lavoro, ci sono le giuste pretese dei
cittadini di una comunità che pretendono che
i loro soldi siano spesi bene.
E
scusi se è poco!
Ma, gentile sig. La Monaca…cui prodest?
Quale molla è scattata per far si che un
autorevole esponente di un’associazione
nazionale, ma non presente nel beneventano,
intervenga in maniera così decisa, seppur così
approssimativa?
Glielo chiedo io, gentile sig. La Monaca,
cosa c’è dietro il suo intervento?
Cordialità
Guglielmo Caiazza
Si
inoltra la presente, oltre al sito ViviTelese
dove è stato pubblicato l’articolo del gentile
sig. La Monaca, anche ai seguenti indirizzi:
info@ekoclubinternational.it
legambiente@mail.legambiente.com
posta@wwf.it
urp@apat.it
federazione@verdi.it
http://www.iene.mediaset.it/
|