11 febbraio 2007
Cerreto, Vallantica: ora ci sono le prove!
Lorenzo Morone

 

 

 

 

La settimana scorsa ho denunciato con foga, nella speranza di bloccare i malintenzionati, lo smontaggio con trafugamento su trattore delle storiche pietre del ponte di Vallantica, lungo il sentiero che parte dalla Madonna della Libera, ove i Sanniti Pentri avevano un avamposto.  Ma il fine era anche, quale ex presidente della Pro Loco, quello di accendere i riflettori su una zona bellissima che pochi conoscono, pur essendo a pochi km da Cerreto.

 

Ricordo ancora con quanto scetticismo venivano seguite le mie “elucubrazioni mentali” relative alla bellezza-ricchezza di due siti che da soli, se adeguatamente valorizzati, avrebbero potuto garantire un certo flusso turistico di persone molto diverse da quelle a caccia di una “scampagnata” con busta, piatti e bicchieri di plastica da dimenticare in loco, e ricordino da 5 euro: a Cerreto sono stato, a te ho pensato, questo ricordo ti ho portato.

 

Era la filosofia del “Maggio gastronomico”, una iniziativa da migliorare e portare avanti da parte di chi crede nel progetto turistico di Cerreto e zona circostante. Ma si sa. In politica…è meglio pensare all’oggi. L’unico domani che esiste è dato dagli appuntamenti elettorali. Ma oggi, i lavori in corso realizzati grazie a finanziamenti ottenuti dalla precedente Amministrazione e ben portati avanti da quella di oggi, senza stravolgimenti di sorta, come si dovrebbe sempre fare senza autolesionismo, mi stanno concedendo, al tramontar del sole, qualche piccola soddisfazione.

 

In questa zona di Cerreto, a confine con i territori di Cusano e Pietraroja, l’appuntamento tra storia e natura ha dato luogo ad una offerta architettonico-paesaggistica veramente unica, che va dalla Chiesa Madonna della Libera al Tempio italico di Flora, dal Ponte medievale alla cascata di Vallo Antico, ora Vallantica, collegati dal vecchio tratturo della Parrella, che era uno degli itinerari preferiti da…Annibale, per evitare i Romani accampati in pianura e stringere alleanze con i Sanniti Pentri, nostri orgogliosi antenati.

 

Se ci aggiungeremo, e questo è più di un sogno, il villaggio sannitico, avremo un triangolo che in poche centinaia di metri racchiuderà tre tesori. Due stanno venendo alla luce in questi giorni: per il Tempio, gli scavi archeologici coordinati dal Dr. La Rocca e dalla Dott.ssa Luigina Tomai, della Soprintendenza di Salerno, e diretti ”sul campo”  dall’Archeologo Dr. Gianluca Punzo e dall’Ing. Barile, hanno confermato che quella che era solo l’ ipotesi di un sognatore, è invece la realtà: il tempio, unico in Campania, c’è e si estende sotto la Chiesa. C’è la prova degli scavi di fronte alla quale anche gli scettici dovranno ricredersi ed abbandonare i sorrisi e le battute ironiche. Come se certe cose fossero importanti solo per me!

 

Relativamente al “Vallo antico”, invece, la zona è oggi raggiungibile, e mi viene quasi da dire purtroppo, in pochi minuti di auto (…non col trattore, mi raccomando!), aprendo a tutti il suo scrigno incontaminato. Un tempio sannitico ed un vecchio ponte “a schiena d’asino”, con acciottolato messo in luce dallo slittare delle ruote del trattore, e con affaccio su una cascata che ha un salto di qualche decina di metri, racchiusi in un fazzoletto. Una ricchezza che né i vandali-ladri, né l’ironia degli ignoranti, né la mano dell’uomo non sempre felice nelle sue scelte costruttive, potrà portarci via.

 

PONTE MEDIOEVALE E CASCATA DEL “Vallo Antico”

a monte della Madonna della Libera

 

 

Un consiglio? Facciamoci una piccola passeggiata e, immediatamente prima della Madonna della Libera, costeggiando “senza guardare troppo” l’impattivo edificio lì in costruzione, dopo due o tre chilometri ci troveremo alla fine della strada appena imbrecciata. Superato il secondo disgusto per la discarica abusiva che l”homo sapiens-sapiens” ha lì vergognosamente realizzato, subito dopo ci aspetterà l’incanto dello storico, ma ora acciaccato ponte, e della cascata. Decine di metri di acqua per uno spettacolo irripetibile. Andare per credere.

 

Arch. Lorenzo Morone

Capogruppo Blocco per Cerreto

 

 

 

 

     

 Valle Telesina


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