2 luglio 2007
Cerreto, le sorprese della politica
Lorenzo Morone

 

 

Lunedì, nel corso della ormai tipica assemblea-passerella cerretese fatta a tavola messa più per cercare colpevoli che soluzioni alla chiusura di due reparti del nostro ospedale dovuta, purtroppo, a parametri numerici fissi ed ingiusti, come è sempre ingiusta una applicazione rigida della legge (“summum jus, summa iniuria” dicevano i latini), scroscianti applausi salutavano l’intervento di Ascierto Della Ratta, Consigliere di A.N. presso la Regione Campania. Cosa aveva detto di interessante il Consigliere, tanto da destare il consenso anche di alcuni altolocati rappresentanti dell’UDEUR presenti nelle prime fila della sala? Semplice: aveva tuonato contro la gestione clientelare della Sanità in Campania e contro il proliferare della “spazzatura e dei pali eolici” nelle nostre zone.

Qualche domanda sorge spontanea:

-          ma uno dei maggiori partiti al potere in Campania, soprattutto nell’ambito della gestione della sanità, non è l’UDEUR?

-           Applaudire l’intervento di Ascierto Della Ratta, non è “fischiare” il Consigliere Regionale Fernando Errico, assente e la Presidentessa del Consiglio Regionale signora Mastella?

-          E al Sindaco Barbieri, convinto assertore (ma solo a Cerreto, vincolata nell’edilizia privata dalla Galasso e zona SIC (sito di importanza Comunitaria), NON a S.Bartolomeo, priva di ogni vincolo, però!), dei pali eolici, non dovrebbero fischiare le orecchie?

-          E per la spazzatura a nessuno degli Amministratori è venuto un po’ di rosso in faccia, visto che le colpe della Regione non scagionano l’Amministrazione costretta a pagare il 35% in più per colpe relative alla raccolta differenziata, A DIFFERENZA DI QUANTO è PUR SUCCESSO IN TANTI COMUNI Beneventani e/o campani come noi?

 “L’eolico non è fuorilegge solo a Scansano (Toscana), ma quasi ovunque”

Il Tar della Toscana ha annunciato il 26/06 di aver dichiarato “illegittime” le torri eoliche piantate di recente a Scansano e inaugurate la settimana scorsa. Le gigantesche pale erano state autorizzate senza il ricorso alla valutazione di impatto ambientale e sorgono nei pressi di un castello dell’undicesimo secolo e vicino ai filari del Morellino. Contro questo scempio avevano fatto ricorso sia Jacopo Biondi Santi, celebre imprenditore del vino,che Italia Nostra. Per fortuna  la sentenza  del tribunale amministrativo rimette le cose a posto, anche se la questione non può considerarsi del tutto chiusa.

La verità è che in un paese come l’Italia, molto densamente abitato e ricco di storia e di monumenti, non si può fare l’eolico industriale impiantando macchine gigantesche, se non forzando costantemente le norme di tutela paesistica e ambientale. La vicenda di Scansano diventa così emblematica di tante altre vicende meno conosciute. Quasi ovunque infatti le autorizzazioni a costruire le torri eoliche vengono date in violazione della legalità, o comunque forzandola. Spesso si sono fatte misurazioni del vento o valutazioni di incidenza risibili. E sulla base di questo si è autorizzato lo scasso di un paesaggio. Se si poteva violare il paesaggio di Scansano, si sarebbe varcato ogni limite. Si poteva continuare a uccidere il paesaggio toscano. E nessuno avrebbe frenato la corsa all’eolico nel Sud (mica sulle Alpi!!!). Sarebbe stato un Far West. A Scansano però si è riusciti a fermarli. La “nostra” battaglia continua sia in Toscana che altrove. La lobby del vento è ancora forte e gode di grandi protezioni, ma questa volta ha subito una cocente sconfitta. Non è la prima e crediamo che non sarà nemmeno l’ultima.

Arch. Lorenzo Morone

 

 

     

 Valle Telesina


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