Lunedì, nel
corso della ormai tipica assemblea-passerella
cerretese fatta a tavola messa più per cercare
colpevoli che soluzioni alla chiusura di due
reparti del nostro ospedale dovuta, purtroppo, a
parametri numerici fissi ed ingiusti, come è
sempre ingiusta una applicazione rigida della
legge (“summum jus, summa iniuria”
dicevano i latini), scroscianti applausi
salutavano l’intervento di Ascierto Della Ratta,
Consigliere di A.N. presso la Regione Campania.
Cosa aveva detto di interessante il Consigliere,
tanto da destare il consenso anche di alcuni
altolocati rappresentanti dell’UDEUR presenti
nelle prime fila della sala? Semplice: aveva
tuonato contro la gestione clientelare della
Sanità in Campania e contro il proliferare della
“spazzatura e dei pali eolici” nelle nostre
zone.
Qualche domanda sorge spontanea:
-
ma uno dei maggiori partiti al potere in
Campania, soprattutto nell’ambito della gestione
della sanità, non è l’UDEUR?
-
Applaudire
l’intervento di Ascierto Della Ratta, non è
“fischiare” il Consigliere Regionale Fernando
Errico, assente e la Presidentessa del Consiglio
Regionale signora Mastella?
-
E al Sindaco Barbieri, convinto assertore (ma
solo a Cerreto, vincolata nell’edilizia privata
dalla Galasso e zona SIC (sito di importanza
Comunitaria), NON a S.Bartolomeo, priva di ogni
vincolo, però!), dei pali eolici, non dovrebbero
fischiare le orecchie?
-
E per la spazzatura a nessuno degli
Amministratori è venuto un po’ di rosso in
faccia, visto che le colpe della Regione non
scagionano l’Amministrazione costretta a pagare
il 35% in più per colpe relative alla raccolta
differenziata, A DIFFERENZA DI QUANTO è PUR
SUCCESSO IN TANTI COMUNI Beneventani e/o campani
come noi?
“L’eolico non è fuorilegge solo a Scansano
(Toscana), ma quasi ovunque”
Il Tar della Toscana ha annunciato il 26/06 di
aver dichiarato “illegittime” le torri eoliche
piantate di recente a Scansano e inaugurate la
settimana scorsa. Le gigantesche pale erano
state autorizzate senza il ricorso alla
valutazione di impatto ambientale e sorgono nei
pressi di un castello dell’undicesimo secolo e
vicino ai filari del Morellino. Contro questo
scempio avevano fatto ricorso sia Jacopo Biondi
Santi,
celebre imprenditore del vino,che
Italia Nostra. Per fortuna la sentenza del
tribunale amministrativo rimette le cose a
posto, anche se la questione non può
considerarsi del tutto chiusa.
La verità è che in un paese come l’Italia, molto
densamente abitato e ricco di storia e di
monumenti, non si può fare l’eolico industriale
impiantando macchine gigantesche, se non
forzando costantemente le norme di tutela
paesistica e ambientale. La vicenda di Scansano
diventa così emblematica di tante altre vicende
meno conosciute. Quasi ovunque infatti le
autorizzazioni a costruire le torri eoliche
vengono date in violazione della legalità, o
comunque forzandola. Spesso si sono fatte
misurazioni del vento o valutazioni di incidenza
risibili. E sulla base di questo si è
autorizzato lo scasso di un paesaggio. Se si
poteva violare il paesaggio di Scansano, si
sarebbe varcato ogni limite. Si poteva
continuare a uccidere il paesaggio toscano. E
nessuno avrebbe frenato la corsa all’eolico nel
Sud (mica sulle Alpi!!!). Sarebbe stato un Far
West. A Scansano però si è riusciti a fermarli.
La “nostra” battaglia continua sia in Toscana
che altrove. La lobby del vento è ancora forte e
gode di grandi protezioni, ma questa volta ha
subito una cocente sconfitta. Non è la prima e
crediamo che non sarà nemmeno l’ultima.
Arch. Lorenzo
Morone
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