Intervento riferito a: Voce della Campania, articolo da non credere!

 

 

11 settembre 2007
Biomasse da trovare e giornalisti partigiani
Vittorio Pagliarulo

 

 

La probità della notizia sul sito "vivitelese", da parte di alcuni, alla faccia di Montesquieu, va letteralmente a ramengo.

 

Vi è chi si arrabbia – compreso chi scrive – per la nefasta intenzione di realizzare due “mostri” chiamati simpaticamente termovalorizzatori a biomasse in provincia di Benevento e chi, invece, consiglia ai sansalvatoresi ignoranti, unitamente a tutti gli altri ignoranti della Valle Telesina e del Fortore, di attingere da un libro di Scienze delle scuole elementari, per acculturarsi in argomento; leggo testualmente: << Potrebbero leggervi che da oltre cinquant'anni, nei territorio del mondo a vocazione agricola, le biomasse rappresentano la fonte di energia pulita che tutti auspicano e realizzano>>.

 

Chi scrive questo deve sapere, però, che se gli abitanti dei settantotto Comuni del Sannio, Capoluogo compreso, decidessero, tutti insieme, nella piazza del paese, di accendere un grande falò in onore di San Michele, le biomasse dell'intera provincia (sempre che parliamo delle stesse biomasse, quelle ricercate sul vocabolario della lingua italiana oltre che sul libro di Scienze della scuola elementare) sarebbero finite in fumo, tutte.

 

Dove sono, quindi, le settecento tonnellate al giorno di combustibili vegetali necessari per mandare avanti i cosiddetti termovalorizzatori sanniti per 365 giorni all'anno, se quelli dell'intera Provincia, sono andati in fumo gioiosamente in una tiepida serata di fine estate?

 

Ormai è chiaro: per taluni le biomasse sono “monnezza” allo stato puro.

 

Quanto ai termovalorizzatori Finlandesi, quelli sì che bruciano biomasse, ne hanno da vendere. Non è così per quelli austriaci, e mi riferisco all'inceneritore di Vienna, che brucia solo “monnezza”

 

Finiamola di prenderci in giro.

 

Io personalmente, senza mai travisare i termini della decenza mi posso permettere di essere partigiano, propendere per uno o per l'altro schieramento politico; un giornalista no!

 

Un giornalista deve stare ai fatti, obiettivamente, si deve documentare. Il lettore attento, fra le righe, potrebbe anche scorgere da che parte sta, ma se la partigianeria diventa tifo sfrenato anche a costo di dire amenità, allora i conti non tornano e il giornale per il quale scrive, rischia di fare la stessa fine di qualche quotidiano di tiratura nazionale che, Regione per Regione, pur di smaltire la sua carta stampata, affianca la propria testata ai quotidiani locali, per cui, l'edicolante, al costo di € uno, di giornali te ne da due.

Vittorio Pagliarulo

 

 

 

     

 Valle Telesina


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