Rifiuti, banalità, questioni personali e
argomentazioni puerili: insalata estiva
Dal tono dell’esternazione virtuale che il
cantastorie di Via Manzoni ha voluto utilizzare
nei confronti della mia persona devo intendere
che il termine ineffabile deve essere
considerato nella sua accezione negativa di
“indicibile – inenarrabile – inesprimibile -
indescrivibile – inspiegabile – indefinibile” e
non di “eccezionale”, significato pure
contemplato tra i sinonimi di questa parola.
Per intanto ricordo al nostro scrittore che non
ricopro più la carica di assessore dal momento
che 189 voti valgono meno di 154: in polita la
matematica è un’opinione: contano di più le
casacche che la persone che le vestono!
Procediamo per ordine. Da quanto è stato
introdotto il codice a barre la frazione di
raccolta differenziata si è praticamente
raddoppiata raggiungendo valori certificati del
29,50% nell’anno 2006. Non mi appassiona il
motivo del perché la cittadinanza, ovvero il
gregge (con buona pace del cantastorie) ha
maggiormente collaborato, certo è che gli sforzi
hanno sortito effetti positivi.
Il codice a barre vero o pura
finzione? E’ a
disposizione dell’amministrazione un listato con
indicati i giorni, ore e nome degli utenti che
hanno consegnato il sacco; chiunque abbia
qualche dubbio sui controlli del codice potrà
fare richiesta al comune e sarà informato su
tutti i dati relativi alle proprie quantità di
smaltimento – invito pertanto il nostro a
recarsi presso gli uffici comunali e a toccare
con mano, solo dopo potrà eventualmente
contestare. Ricordo a chi legge che il
cantastorie fu il primo a mettere in dubbio la
destinazione finale che facevano i rifiuti della
busta gialla, sempre con il suo modo surrettizio
di diffondere zizzania tra la popolazione (o
gregge). A tal proposito rispondemmo con i
fatti, facendo visitare l’impianto di selezione
e trattamento rifiuti differenziati agli
studenti delle scuole elementari e medie con la
presenza anche di un consigliere di minoranza ed
una persona dello staff di vivitelese. Dopo che
tutti i dubbi instillati furono smascherati il
letargo! Oggi ci risiamo, ma questo
atteggiamento maldestro di delegittimazione
politica che, in modo informe, il nostro
condisce sempre con aspetti personali mi
consente, comunque, di chiarire alcuni indirizzi
politici afferenti alla mia delega che pure sto
cercando di perseguire in seno
all’amministrazione.
Devo ammettere in tutta onestà che tra le tante
insinuazioni e malevoli inesattezze raccontate
dal cantastorie una considerazione è vera:
l’amministrazione non ha avuto il dovuto
coraggio di attivare il processo virtuoso che io
stesso avevo tracciato: ovvero di far pagare di
meno a chi più differenziava. Inoltre, ad oggi,
siamo ancora inefficienti ed inefficaci nel
ricercare chi ha dichiarato meno metri quadrati
di abitazione a svantaggio degli onesti
cittadini che pagano la TARSU anche per gli
altri. Sono questi temi che il sottoscritto ha
posto all’attenzione dell’amministrazione e
degli uffici preposti.
Purtroppo, e di questo mi assumo la mia parte di
responsabilità, si è perso molto tempo su questi
temi dal momento che per mesi ci si è
trastullati su chi doveva sostituirmi in giunta,
sui perché di tale sostituzione (in barba alla
volontà popolare) tanto è che, anche su
esplicite mie richieste, siamo stati latitanti
sulla questione dei controlli. Sarà che è
diminuito il mio peso politico e decisionale non
essendo presente in giunta?! Il tempo dissiperà
le nebbie. Fatto sta che avendo perso il momento
giusto (luglio – ottobre 2006) sono arrivati dei
provvedimenti del governo a cambiare lo scenario
e mi spiego.
Il
governo Prodi, con una OPCM di febbraio ribadita
da un decreto legge dell’undici maggio, ha
imposto ai comuni il passaggio ai consorzi una
volta scaduti i regolari contratti in essere con
le eventuali società private. Quindi, per
l’amministrazione non è stata una scelta ma un
obbligo e come tale tutte le modalità di
raccolta differenziata, compreso il codice a
barre sono attualmente oggetto di modifiche. A
ciò dobbiamo aggiungere che il passaggio al
consorzio è avvenuto in uno dei tanti momenti
tristi della vicenda rifiuti in Campania ovvero
coincidente con un altro periodo di mancanza di
siti di smaltimento regionali che in loro
assenza impone ai comuni di trovarne di propri
sul territorio comunale. Pertanto il comune si è
dovuto attivare e trovare un nuovo sito dove
stoccare i rifiuti contenuti in cassoni, il
tutto a spese dei contribuenti.
Circa il nuovo progetto di raccolta
differenziata è mia ferma intenzione portare a
ratifica in consiglio comunale la proposta del
consorzio con l’intento di licenziare un
progetto condiviso perché, come ho sempre detto
(ma forse non è stato sufficiente), i rifiuti
non hanno colore politico.
Ma
passiamo alle questioni personali, non perché
queste possano interessare i lettori ma solo per
precisare le fantomatiche (immaginarie, irreali,
inesistenti, favolose, fantastiche, inesistenti)
affermazioni del cantastorie.
Non ricordo di essermi mai confidato così
intimamente con il nostro tanto da raccontargli
di avere necessità di sistemarmi con la politica
(“maggia sistemà”) e allo stato, non sussiste
nessun rapporto di lavoro con il PRUSST
(acronimo ben noto al nostro!). Comunque non
vedo cosa ci sarebbe di così amorale, visto che
vivo di libera professione. Quando avrò tempo
andrò a prendere lezione di morale dal nostro.
Per intanto il mio curriculum professionale è
cresciuto e sta crescendo grazie al lavoro che
ogni notte porto avanti nel mio studio, andando
a letto anche tardi per ottemperare agli impegni
presi con chi, senza preclusioni di colore
politico, richiede e apprezza la mia
professionalità. Vengo da una famiglia che mi ha
insegnato il senso della vita ed il sacrificio
del lavoro e di questo rendo pubblicamente
grazie ai mie genitori.
Se
poi ho cambiato casacca è perché, nella
maturazione del mio metodo politico, mi sono
sempre più ritrovato distante da atteggiamenti
massimalisti orientati più alla mistificazione
della persona e alla sottovalutazione dei
cittadini (qualcuno bontà sua li chiama
gregge) che al confronto e alla dialettica
politica basata sulla forza delle idee, avendo
cura io stesso di anteporre alle sguaiate e
populistiche schermaglie politiche il rispetto
dell’avversario e dell’uomo in quanto tale.
Ma
questo appartiene alla storia personale di
ognuno di noi e sempre più mi rendo conto che,
come il DNA, non può essere cambiato.
In
conclusione, per tornare all’unico argomento
serio e degno di doverosa risposta (sarà l’unica
perché non sono avvezzo al polemicucce da
strada) nonché di interesse collettivo, tutti
quelli che si affannano a scamazzare
bottiglie di plastica, involucri di polistirolo,
spianare contenitori di cartone e di plastica,
sciacquare vasetti di yogurt, lavare lattine di
tonno o quant’altro, a riempire i sacchi fino
all’orlo non la hanno fatto e non lo faranno
per Vincenzo Fuschini o per l’amministrazione
comunale, né tanto meno perché dovranno pagare
di meno, ma solo perché avranno a cuore
l’ambiente, il loro futuro e soprattutto quello
delle generazioni future.
Scusatemi se vi ho annoiato con le questioni
personali.
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