intervento riferito a: Telese, munnezza: come prendere per i fondelli

 

 

26 giugno 2007
Telese, Fuschini risponde ad Ezio Esposito
Vincenzo Fuschini

 

 

Rifiuti, banalità, questioni personali e argomentazioni puerili: insalata estiva

Dal tono dell’esternazione virtuale che il cantastorie di Via Manzoni ha voluto utilizzare nei confronti della mia persona devo intendere che il termine ineffabile deve essere considerato nella sua accezione negativa di “indicibile – inenarrabile – inesprimibile - indescrivibile – inspiegabile – indefinibile” e non di “eccezionale”, significato pure contemplato tra i sinonimi di questa parola.

Per intanto ricordo al nostro scrittore che non ricopro più la carica di assessore dal momento che 189 voti valgono meno di 154: in polita la matematica è un’opinione: contano di più le casacche che la persone che le vestono!

Procediamo per ordine. Da quanto è stato introdotto il codice a barre la frazione di raccolta differenziata si è praticamente raddoppiata raggiungendo valori certificati del 29,50% nell’anno 2006. Non mi appassiona il motivo del perché la cittadinanza, ovvero il gregge (con buona pace del cantastorie)  ha maggiormente collaborato, certo è che gli sforzi hanno sortito effetti positivi.

Il codice a barre vero o pura finzione? E’ a disposizione dell’amministrazione un listato con indicati i giorni, ore e nome degli utenti che hanno consegnato il sacco; chiunque abbia qualche dubbio sui controlli del codice potrà fare richiesta al comune e sarà informato su tutti i dati relativi alle proprie quantità di smaltimento – invito pertanto il nostro a recarsi presso gli uffici comunali e a toccare con mano, solo dopo potrà eventualmente contestare. Ricordo a chi legge che il cantastorie fu il primo a mettere in dubbio la destinazione finale che facevano i rifiuti della busta gialla, sempre con il suo modo surrettizio di diffondere zizzania tra la popolazione (o gregge). A tal proposito rispondemmo con i fatti, facendo visitare l’impianto di selezione e trattamento rifiuti differenziati agli studenti delle scuole elementari e medie con la presenza anche di un consigliere di minoranza ed una persona dello staff di vivitelese. Dopo che tutti i dubbi instillati furono smascherati il letargo! Oggi ci risiamo, ma questo atteggiamento maldestro di delegittimazione politica che, in modo informe, il nostro condisce sempre con aspetti personali mi consente, comunque, di chiarire alcuni indirizzi politici afferenti alla mia delega che pure sto cercando di perseguire in seno all’amministrazione.

Devo ammettere in tutta onestà che tra le tante insinuazioni e malevoli inesattezze raccontate dal cantastorie una considerazione è vera: l’amministrazione non ha avuto il dovuto coraggio di attivare il processo virtuoso che io stesso avevo tracciato: ovvero di far pagare di meno a chi più differenziava. Inoltre, ad oggi, siamo ancora inefficienti ed inefficaci nel ricercare chi ha dichiarato meno metri quadrati di abitazione a svantaggio degli onesti cittadini che pagano la TARSU anche per gli altri. Sono questi temi che il sottoscritto ha posto all’attenzione dell’amministrazione e degli uffici preposti.

Purtroppo, e di questo mi assumo la mia parte di responsabilità, si è perso molto tempo su questi temi dal momento che per mesi ci si è trastullati su chi doveva sostituirmi in giunta, sui perché di tale sostituzione (in barba alla volontà popolare) tanto è che, anche su esplicite mie richieste, siamo stati latitanti sulla questione dei controlli. Sarà che è diminuito il mio peso politico e decisionale non essendo presente in giunta?! Il tempo dissiperà le nebbie. Fatto sta che avendo perso il momento giusto (luglio – ottobre 2006) sono arrivati dei provvedimenti del governo a cambiare lo scenario e mi spiego.

Il governo Prodi, con una OPCM di febbraio ribadita da un decreto legge dell’undici maggio, ha imposto ai comuni il passaggio ai consorzi una volta scaduti i regolari contratti in essere con le eventuali società private. Quindi, per l’amministrazione non è stata una scelta ma un obbligo e come tale tutte le modalità di raccolta differenziata, compreso il codice a barre sono attualmente oggetto di modifiche. A ciò dobbiamo aggiungere che il passaggio al consorzio è avvenuto in uno dei tanti momenti tristi della vicenda rifiuti in Campania ovvero coincidente con un altro periodo di mancanza di siti di smaltimento regionali che in loro assenza impone ai comuni di trovarne di propri  sul territorio comunale. Pertanto il comune si è dovuto attivare e trovare un nuovo sito dove stoccare i rifiuti contenuti in cassoni, il tutto a spese dei contribuenti.

Circa il nuovo progetto di raccolta differenziata è mia ferma intenzione portare a ratifica in consiglio comunale la proposta del consorzio con l’intento di licenziare un progetto condiviso perché, come ho sempre detto (ma forse non è stato sufficiente), i rifiuti non hanno colore politico.

Ma passiamo alle questioni personali, non perché queste possano interessare i lettori ma solo per precisare le fantomatiche (immaginarie, irreali, inesistenti, favolose, fantastiche, inesistenti) affermazioni del cantastorie.

Non ricordo di essermi mai confidato così intimamente con il nostro tanto da raccontargli di avere necessità di sistemarmi con la politica (“maggia sistemà”) e allo stato, non sussiste nessun rapporto di lavoro con il PRUSST  (acronimo ben noto al nostro!). Comunque non vedo cosa ci sarebbe di così amorale, visto che vivo di libera professione. Quando avrò tempo andrò a prendere lezione di morale dal nostro. Per intanto il mio curriculum professionale è cresciuto e sta crescendo grazie al lavoro che ogni notte porto avanti nel mio studio, andando a letto anche tardi per ottemperare agli impegni presi con chi, senza preclusioni di colore politico, richiede e apprezza la mia professionalità. Vengo da una famiglia che mi ha insegnato il senso della vita ed il sacrificio del lavoro e di questo rendo pubblicamente grazie ai mie genitori.

Se poi ho cambiato casacca è perché, nella maturazione del mio metodo politico, mi sono sempre più ritrovato distante da atteggiamenti massimalisti orientati più alla mistificazione della persona e alla sottovalutazione dei cittadini (qualcuno bontà sua li chiama gregge) che al confronto e alla dialettica politica basata sulla forza delle idee, avendo cura io stesso di anteporre alle sguaiate e populistiche schermaglie politiche il rispetto dell’avversario e dell’uomo in quanto tale.

Ma questo appartiene alla storia personale di ognuno di noi e sempre più mi rendo conto che, come il DNA, non può essere cambiato.

In conclusione, per tornare all’unico argomento serio e degno di doverosa risposta (sarà l’unica perché non sono avvezzo al polemicucce da strada) nonché di interesse collettivo, tutti quelli che si affannano a scamazzare bottiglie di plastica, involucri di polistirolo, spianare contenitori di cartone e di plastica, sciacquare vasetti di yogurt, lavare lattine di tonno o quant’altro, a riempire i sacchi fino all’orlo non la hanno fatto e non lo faranno per Vincenzo Fuschini o per l’amministrazione comunale, né tanto meno perché dovranno pagare di meno, ma solo perché avranno a cuore l’ambiente, il loro futuro e soprattutto quello delle generazioni future.

Scusatemi se vi ho annoiato con le questioni personali.

 

 

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it