A proposito del
cosiddetto “villaggio” delle Terme, preferirei
non continuare ad alimentare una polemica,
soprattutto per non approfittare oltre della
cortese ospitalità offerta dai redattori di
questo giornale telematico, ai quali va tutto il
nostro plauso, per aver creato qualcosa di
veramente utile ed efficiente nella Valle
Telesina.
In effetti, chi
si collega in questi giorni sul sito di
“ViviTelese”, ha l’impressione di assistere ad
uno scontro in atto tra il sottoscritto da un
lato, che in un articolo aveva espresso il
parere e gli orientamenti del pubblico telesino,
e dall’altro la Signora Rosanna Guarino, nella
sua qualità di Responsabile Affari generali e
Relazioni esterne dell’Impresa Minieri, la quale
si è assunto il compito di difendere l’operato
dell’Impresa, cosa del resto assolutamente
normale e legittima, essendo la Signora Guarino
inserita responsabilmente all’interno
dell’azienda, con compiti specifici che
giustificano in pieno il suo comportamento.
La
signora Guarino
difende anche (e
qui diventa più problematico) l’operato di altre
Società ed Enti pubblici, tra cui compaiono
l’Agenzia Area Event, la Società Jovalentine con
i suoi animatori, ed ancora il direttore
artistico, i titolari di palestre Fitness &
Wellness, Gymnica e Idrogym, gli istruttori.
A questi si
aggiungono i funzionari pubblici, che fanno
capo all’Assessorato al Turismo della Regione
Campania, all’EPT di Benevento, all’Art Sannio
ecc., nonché le hostess, i collaboratori, i
ragazzi che vanno in giro vestiti da cow-boy, i
tecnici audio, il tutto per un totale, ad occhio
e croce, di circa 300 persone.
Queste 300 persone attendono
di essere tutelate dalla Signora Guarino, la
quale ci spiega, piuttosto convinta, che ogni
dettaglio è stato pensato ed eseguito alla
perfezione e pertanto ogni attrazione
all’interno delle Terme viene svolta
regolarmente nel corso della giornata, le mamme
dei bambini sono contente, e quindi non si
capisce come una sola persona, esprimendo
opinioni sicuramente non condividibili, si
permetta di pubblicare articoli assolutamente
inaccettabili.
Nella pratica
effettivamente la situazione si presenta in
questo modo: da un lato 300 persone, tutte
qualificate, tra cui figurano in particolare:
Dirigenti di Amministrazioni pubbliche,
Dirigenti dell’EPT, ed ancora professionisti
dello spettacolo, maestranze preparate, artisti
di provata esperienza, e dall’altro un solo,
unico soggetto che afferma: “Questo spettacolo
non piace”.
E’ chiaro che,
vista in tal modo la cosa, non è nemmeno il caso
di continuare a discutere con questo
personaggio. Il rapporto è di uno a trecento! In
una situazione similare, ove qualcuno decidesse
di puntare una scommessa, nella scelta
alternativa tra uno e trecento, un bookmaker
inglese certamente non rischierebbe nemmeno un
penny a favore del malcapitato singolo ed anzi
direbbe:” I am sorry, but you get into trouble!
“, che tradotto nel linguaggio terra terra di
noi abitanti del sud, vorrebbe dire “ Me
dispiace, guagliò, ma secondo me te si’ fatt’
‘a cartella”.
La realtà
purtroppo è diversa. L’affermazione di quel
singolo rispecchia l’opinione di tutti i
cittadini di Telese Terme, nonché di una parte
dei cittadini dei paesi circonvicini più
propensi a frequentare il Parco, soprattutto per
motivi di vicinanza. Ora, se si considera che,
secondo l’ultimo sondaggio del Comune, i
cittadini attualmente residenti a Telese
ammontano esattamente a 5.756; che se vi
aggiungiamo altri 250 circa provenienti dai
paesi vicini, arriviamo a contare circa 6.000
persone, del tutto scontente di questo ambaradam,
(i quali ripetono con monotonia, come il figlio
di Eduardo De Filippo, in una celebre commedia :
“ A me ‘o presepio nun me piace!”), la
situazione si capovolge completamente.
Avremo pertanto,
da un lato 300 persone, convinte di aver ideato
la stagione ideale per i telesini, e dall’altro
circa 6000 telesini i quali, disperati, cercano
adesso di prenotare, in fretta e furia, vacanze
alternative in località possibilmente molto
distanti da Telese.
C’era, tempo fa,
una bella poesia di Luigi Mercantini, un poeta
del nostro Risorgimento, che diceva: “Eran
trecento, eran giovani e forti, e sono morti!”.
Anche questi sono bravi, belli, giovani e forti
ma, con un rapporto di 300 a 6.000, ci sarà mai
un bookmaker inglese disposto a scommettere su
di loro? . O non dirà piuttosto: “I would bet
not even four pennies”, che tradotto nella
solita lingua del sud, vuol dire: “Io nun
scummettesse manco quatte solde”.
Nicola Pacelli
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