intervento riferito a: Dialetto nelle scuole, ignoranza di bassa Lega

 

 

26 agosto 2009
Mare e scugghiera...lasciamola così
Flaviano Di Santo

 

 

In merito alla richiesta di traduzione in guardiese della poesia ‘mare e scogliera’ del sig. del Deo e per quanti come me, sono attratti dalla particolarità di questo dialetto, voglio segnalare la recente uscita di un delizioso lavoro editoriale ‘parole nel tempo’ del prof. Enrico Garofano.

E’ una raccolta di termini dialettali guardiesi (diverse migliaia) con relativa traduzione ed etimologia che insieme ad altri libri come ‘proverbi per un anno’ e ‘nostalgie’, del prof. Silvio Falato, possono essere d’aiuto a chi ne fosse interessato.

 

Per quanto conosca anch’io questo dialetto e ne conservo, consapevolmente, l’inconfondibile inflessione, non credo sia possibile né giusto, accingersi ad una traduzione. Per prima cosa, termini come scogliere e libeccio sono tipici di un’area marinara e quindi semisconosciuti a quest’ambiente e poi, a mio avviso, anche se si trovassero dei termini plausibili non riuscirebbero ad evocare sufficientemente e con la giusta emotività, la poetica di chi l’ha scritta e del suo modo di esprimersi.

 

Sono consapevole però, che un adattamento ad una lingua diversa aiuta notevolmente a comprendere il senso complessivo di una composizione, sia essa una poesia, una canzone o un film ma lo riserverei ai casi in cui, l’intero impianto linguistico è differente.

 


 

 

     

  Il Crogiuolo


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