COMUNICATO STAMPA
Mentre si dipana
il groviglio della burocrazia, i cittadini sono
inconsapevolmente esposti ai rischi delle fibre
di amianto
Una settimana fa
l’Associazione Altrabenevento ha denunciato la
presenza di lastre scheggiate di cemento-amianto
(Ethernit) insieme al altri rifiuti su un suolo
Comunale, nelle adiacenze di via Paga, chiedendo
la recinzione dell’area e la rimozione del
materiale.
L’Assessore comunale all’Ambiente
è intervenuto per assicurare che, essendogli ben
noto il fatto, aveva già avviato le procedure
amministrative che “entro pochi giorni,
compatibilmente con i tempi di rilascio
dell’autorizzazione operativa da parte
dell’ASL”, avrebbero condotto
all’affidamento dei lavori. L’Assessore,
poi, tacendo in merito ai rischi per la salute
dei cittadini, ha anche precisato che
“se la sosta del materiale ha determinato
inquinamento del terreno la procedura si
completa con il risanamento dello stesso”
E’ bene ricordare
che l’Ethernit non è un materiale inquinante e
pericoloso per la salute sin quando è integro;
esso diviene pericoloso quando si degrada e si
scheggia per esposizione agli agenti
atmosferici, a vibrazioni ed urti (provocati ad
esempio dal calpestio delle persone) che lo
rompono e lo sgretolano. In queste circostanze
si liberano fibre di amianto resistenti e
pericolosissime. Queste fibre, sottili 1300
volte più di un capello, si spostano nell’aria
con grande facilità e possono essere inalate
senza che le ciglia dell’epitelio riescano a
“filtrarle”, andandosi a depositare direttamente
nei bronchi e negli alveoli polmonari. Secondo
tutti gli studi scientifici di cui si ha
evidenza è sufficiente l’inalazione anche di una
sola di queste fibre per incrementare
notevolmente la possibilità malattie gravi
(asbestosi e carcinoma polmonare); si pensi che
sono stati riscontrati casi di malattia in donne
che avevano avuto contatto con gli abiti di
lavoro di operai esposti all’amianto.
L’ASL, che pure
ha una struttura aperta al pubblico nelle
immediate adiacenze del suolo ove giacciano
abbandonate le lastre di ethernit, non ci
risulta abbia ancora effettuato alcuna
rilevazione in merito alla eventuale dispersione
di fibre di amianto, conseguentemente non è
scongiurato il rischio per la salute di chiunque
si trovasse inconsapevolmente a camminare su
quel suolo.
Con ordinaria
buona amministrazione il Comune dovrebbe
tutelare la salute pubblica, impedendo l’accesso
all’area ed esponendo avvisi specifici.
A tutt’oggi,
invece, quel suolo è liberamente accessibile e
così mentre l’amministrazione si perde nei
grovigli delle competenze e dei pareri, per
stabilire come e quando rimuovere il materiale
pericoloso, vien da chiedersi chi e come
bonificherà i polmoni dell’eventuale sventurato
che avesse inalato fibre di amianto su quel
suolo comunale.
per Palazzo di
Città
Francesca Maio
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