Comunicato Stampa
n. 866 del 13 luglio 2009
Continuano le prese di posizione dell’assessore
provinciale all’ambiente Gianluca Aceto in
merito al progettato insediamento di una
centrale per la produzione di energia elettrica,
alimentata a turbogas, da parte della Società
Luminosa nell’area del Consorzio industriale ASI
di Ponte Valentino in Benevento.
E proprio al Consorzio, l’assessore, con una sua
nota, ha nuovamente fatto rilevare che il
Consorzio stesso non era in grado di poter
vantare, nell’anno 2004 quando cioè si è avviata
l’ipotizzata realizzazione, le presunte capacità
tecniche dichiarate per ospitare l’impianto.
Infatti, precisa Aceto, il Consorzio ASI era
privo - nel 2004 - di autorizzazioni da parte
della Provincia allo scarico per l’impianto di
depurazione consortile. Inoltre, la “concessione
della Regione Campania sulla Torano-Biferno”,
cioè una derivazione d’acqua da utilizzare per
il raffreddamento della centrale turbogas,
ancora oggi, ha sottolineato Aceto, non trova
riscontri.
Lo scarico delle acque reflue, inoltre, continua
Aceto, è stato autorizzato al Consorzio ASI con
la prescrizione di non diluirle: invece,
l’ingresso nel refluo delle acque di
raffreddamento provenienti dalla centrale
termica di fatto comporterebbe esattamente
quella diluizione non consentita e,
probabilmente, a causa della temperatura elevata
raggiunta dalle acque provenienti dalla
Centrale, potrebbe anche inficiare la fase
biologica del trattamento depurativo con
probabili ripercussioni negative sullo scarico.
Non è poi possibile, secondo le norme vigenti,
mescolare refluo e acque rilasciate dal
raffreddamento, precisa ancora Aceto, perché le
acque reflue industriali contengono sostanze
residue da lavorazione industriale. Ed ancora,
sul punto, Aceto mette in guardia dalla
mescolanza di acque pregiate (nella misura di
8-10 m3/h, di cui 2 m3/h
per uso potabile) con quelle per scopi
industriali o, comunque, per scopi diversi
dall’uso umano.
Infine, l’eventuale approvvigionamento idrico
per
la Centrale Luminosa
utilizzando il campo pozzi esistente nella zona
(in parte ex Casmez) richiesto dal Consorzio ASI
potrebbe essere, a giudizio dell’assessore
Aceto, fortemente limitato dall’Autorità di
Bacino competente o addirittura vietata in virtù
delle norme di salvaguardia del Piano di Tutela
delle Acque della regione Campania, in via di
approvazione definitiva.
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