16 maggio 2009

S.Salvatore, possibile costruzione dell’Inceneritore

Maria Pia Cutillo - Maria Mucci

 

 

 

 

Comitati Civici di  San Salvatore Telesino e Guardia Sanframondi   contro la costruzione di un’Inceneritore a San Salvatore Telesino

 

Di fronte ad aziende tanto potenti da indurre amministratori e politici ad obbedire ai loro ordini

e favorire i loro affari,

dobbiamo confidare solo

sulle iniziative della magistratura?

 

San Salvatore Telesino 15.05.2009

Malgrado ciò che avevamo scritto solo un giorno fa (in fondo a questa pagina), questo recente articolo da Bergamo, di seguito allegato, cambia nuovamente lo scenario sulla possibile costruzione dell’Inceneritore a San Salvatore Telesino. Avevamo appena tirato un debole sospiro di sollievo ed ecco che arriva la notizia dell’intervento di Letta alla regione per sbloccare le procedure e avviarne la costruzione.

Il governo interviene direttamente per permettere la costruzione di una centrale, un Inceneritore, contro cui i cittadini hanno firmato, contro cui si sono schierati i comitati, i consigli comunali, il consiglio provinciale e tanti politici.

Non si può assistere in modo inattivo a questa nuova iniziativa pro centrale di personaggi come Bertolaso e Letta che nulla conoscono della nostra realtà territoriale né conoscono le strade che un simile progetto ha percorso senza tenere in alcun conto la VOLONTA' POPOLARE.

 Sono stati scomodati questi potenti personaggi politici, entrambi sottosegretari del governo Berlusconi, per dare un colpetto all’iter procedurale, bloccato da proteste e irregolarità varie.

Che c’entrano Bertolaso e la protezione civile con un inceneritore di rifiuti speciali? I rifiuti speciali non dovrebbero essere l’immondizia che si accumula sulle strade e crea un emergenza di cui si occupa la protezione civile. O forse parliamo proprio di questi altri rifiuti? Vogliono derogare anche a questo? Se interviene Bertolaso, commissario straordinario all’emergenza Rifiuti in Campania, allora stiamo parlando proprio di Rifiuti Tal Quali?

Bertolaso non ha già abbastanza problemi di cui occuparsi, ed in cui fare i danni che sta facendo con l’appoggio del capo del governo?

L’inceneritore a San Salvatore Telesino è stato voluto da Giuseppe Creta, dalla Giunta e dall’intero ex consiglio comunale, comprendente anche le liste di opposizione con capogruppo Fabio Romano ed Emilio Bove.

Le prossime elezioni amministrative vedono come candidati gli stessi personaggi politici che  hanno imposto al popolo questo Inceneritore. Ora è facile dire di essere contrari. Come esprimeranno la contrarietà? Vogliamo sapere cosa intendono fare per opporsi, e se sono in grado di farlo. La maggior parte di loro è del PDL, e i politici dell’UDEUR  non si sono dimessi quando il loro partito è confluito nel PDL. Il governo attuale, lo stesso che sta premendo per l’inceneritore, è PDL.

Quello che ci preoccupa ulteriormente è la comunanza d’intenti del centro-sinistra al governo della nostra regione e del governo di centro destra sulla questione rifiuti e sugli impianti per la produzione di energia. Sulla pelle dei cittadini e dei territori. Ciò che conta è l’affare, non la salvaguardia dei diritti e della democrazia. Si intraprendono, come al solito, iniziative decisive per il futuro di un territorio senza tenere in nessuna considerazione la volontà dei suoi abitanti. Ci chiediamo cosa faranno ora i politici locali appartenenti ai partiti della maggioranza di governo.

In passato hanno tuonato contro la mala politica e la corruzione del centro-sinistra colpevole della politica di rapina e distruzione del nostro territorio. Hanno tuonato contro l’inceneritore. Interverranno ora contro questa mossa del loro governo? E i politici di centro-sinistra, anche essi dichiaratisi contrari?

Ci auguriamo che faranno pressioni sui loro rappresentanti al governo della regione per impedire che essi trovino, ancora una volta, il pretesto per imporci questo, e altri impianti nocivi, nascondendosi dietro la volontà del governo.

Di fronte ad aziende tanto potenti da indurre amministratori e politici ad obbedire ai loro ordini e favorire i loro affari, dobbiamo confidare solo sulle iniziative della magistratura?

 

 

Ultime Notizie da Bergamo

http://www.bergamonews.it/politica/articolo.php?id=10723

Politica

Il progetto - E' intervenuto Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, nonché uomo ombra di Berlusconi, per dare una smossa al progetto, incagliato da tempo, di realizzazione della centrale a biomasse a San Salvatore Telesino, in provincia di Benevento, operazione curata da Vocem, società controlla da ABM, a sua volta facente capo alla Provincia di Bergamo).

Centrale a biomasse, Letta dà una mano alla Provincia

E' intervenuto nientemeno che Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, nonché uomo ombra di Berlusconi, per dare una smossa al progetto, incagliato da tempo, di realizzazione della centrale a biomasse a San Salvatore Telesino, in provincia di Benevento, operazione curata da Vocem, società controlla da ABM, a sua volta facente capo alla Provincia di Bergamo). Guido Bertolaso, nella sua veste di commissario per l'emergenza rifiuti in Campania, ha scritto una lettera ufficiale al presidente dell'Amministrazione provinciale orobica, Valerio Bettoni, per informarlo che il sottosegretario Letta è intervenuto sul presidente della Regione Campania Antonio Bassolino per sbloccare l'iter, ottenendo il via libera.

"Il nostro impegno e la nostra serietà hanno pagato" commenta ora soddisfatto Bettoni. "Sta arrivando a compimento il disegno che avevamo tracciato all'inizio della nostra esperienza alla guida della Provincia e che era mirato a procurare al nostro territorio energia a costi più convenienti di quelli che ci vengono praticati". Il via libera è politico, mentre sul piano procedurale la strada potrebbe non essere ancora conclusa.

In linea di principio, ora occorre riconvocare la Conferenza dei servizi per deliberare l'ok al progetto. Ma qui c'è il pericolo di andare a cozzare di nuovo contro l'ostilità, più o meno marcata degli enti locali. A partire da quella della Provincia di Benevento. "Sono problemi loro" taglia corto Bettoni, anche se forse saranno problemi anche per chi vuole portare concretamente a casa l'intervento. Il presidente di Vocem, Giorgio Berta, è fiducioso: "C'è un via libera politico, è vero, ma la lettera della presidenza del Consiglio dice molto di più. Questa è la svolta che aspettavamo da anni".   

Giovedì 14 Maggio 2009

 

 


 

 

San Salvatore Telesino 14.05.2009

 

Tangenti e Centrali: addio Campania ?

 

San Salvatore Telesino e Pignataro.

 

A Pignataro è partita una grossa inchiesta denominata "Biopower" relativa alla costruzione di una centrale a biomassa. Essa descrive un copione per molti versi simile a quello che ha coinvolto nei mesi scorsi a Napoli Alfredo Romeo. Due imprenditori, Renzo Bracciali e Gianpiero Tombolillo, entrambi romani, sono accusati di aver elargito mazzette e promesse a politici e funzionari pubblici per ottenere  appalti e vantaggi anche personali.

Avvisi di garanzia sono stati consegnati a diverse persone tra cui l'assessore alle attività produttive della Regione Campania Andrea Cozzolino.

Tutto gira intorno a un contributo di 6,8 milioni di euro della Regione per la costruzione della centrale di Pignataro, contributo che, alla fine, non è stato incassato, visto che la Biopower ha poi ottenuto un finanziamento della Unipol Merchant Bank. Bracciali e Tombolillo, oltre alle loro tre società, la Biopower spa, la Natural Energy srl e la Energethic srl, ne hanno anche una a San Marino, attraverso la quale confluivano centinaia di migliaia di euro da conti in Svizzera per finanziare il sistema di corruzione. Per ottenere il finanziamento regionale i due si appoggiavano a Vincenzo Guerriero, un dirigente della Regione, e Fulvio Scia, funzionario: quest'ultimo, in particolare, per 50.000 euro l'anno, rivelava a Tombolillo informazioni utili per orientare le sue strategie imprenditoriali. Un ex consulente della Regione, Eugenio Di Santo, si occupava invece di facilitare i rapporti politici con l'assessore Cozzolino, ricevendo in cambio 140.000 euro.

La corruzione riguardava anche amministratori locali casertani, a cominciare da Francesco Capobianco, ex assessore alla provincia di Caserta e attuale consigliere comunale cittadino del Pd, che, in cambio di un "pacchetto" di posti di lavoro nella centrale, aveva convinto tra l'altro, un consigliere comunale di Pignataro Maggiore a non sostenere le proteste della popolazione contro la centrale.

http://altocasertano.wordpress.com/2009/04/28/pignataro-maggiorece-successo-per-le-proteste-popolari-conferma-per-le-denunce-dellopposizione-e-le-inchieste-dei-cronisti-anticamorra/

www.comunedipignataro.it/modules.php?name=News&file=article&sid=9518

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/caserta/notizie/cronaca/2009/28-aprile-2009/carte-false-23-arresti-guardia-finanza-1501301879931.shtml

 

 

San Salvatore Telesino  

Il caso Pignataro ha molto in comune con  San Salvatore Telesino, a parte la diversa autorizzazione: a Pignataro, come a Reino, è stata fatta richiesta di bruciare biomasse vegetali; a San Salvatore Telesino l’autorizzazione riguarda rifiuti speciali. Poco importa: noi siamo convinti che, in entrambi i casi, la frenetica corsa alle autorizzazioni per bruciare biomasse nasconda sempre il desiderio di fare affari e bruciare rifiuti. In ogni caso, per noi, tecnicamente la differenza è inesistente, sono tutti inceneritori. La regione, comunque, non possiede quantitativi di biomasse sufficienti a giustificare questi impianti. Solo il famoso ingegnere Tombolillo e il dottor Di Santo, ora al centro delle indagini, avevano redatto uno studio da cui emergeva una quantità strabiliante di biomasse che aveva convinto i nostri politici di fare un …affare.

Il fatto che siano coinvolti sempre gli stessi personaggi conferma le nostre preoccupazioni per il giro di affari e corruzione legato al business dell’energia tante volte denunciato e che, finalmente, nonostante le poche notizie lasciate trapelare sui mezzi di comunicazione, comincia a trapelare.  

http://wpop11.libero.it/.pdf

Abbiamo sempre denunciato le irregolarità dell’impianto previsto per San Salvatore, la mancanza di trasparenza, l’intreccio di corruzione e mala politica, il ruolo di imprenditori del sud e del nord ,della Provincia di Benevento e della Provincia di Bergamo, che ha sempre parlato esplicitamente dell’inceneritore di San Salvatore come di un affare a proprio esclusivo beneficio.

In un articolo di Repubblica di venerdi 8 maggio, vengono intervistati Roberto Pessina, (ex senatore PDL ),  presidente dell’ABM,  la società bergamasca interessata alla costruzione dell’impianto A San Salvatore T. e l’ingegnere Ardizzone sempre dell’ ABM –Vocem.

L’articolo di Repubblica si riallaccia all’inchiesta sulla simile centrale a biomassa in costruzione a Pignataro, collegata, a sua volta, a quella di Reino.

“L’esistenza di soluzioni poco trasparenti allontana un imprenditore corretto o pubblico”, dicono, e la situazione viene definita insostenibile dai due signori dell’ABM. Essi sostengono che al SUD non si possono realizzare progetti importanti come le centrali dell’energia perché si deve scendere a compromessi politici, “attraversare passaggi sotterranei”, pagare tangenti, avere a che fare con politici inaffidabili, come il sindaco di San Salvatore Telesino, Creta, che aveva fatto “PONTI D’ORO” ma poi si ritrae, non c’è più. Se i dirigenti dell’ABM sono così corretti e trasparenti, come mai non hanno denunciato prima il sistema di corruzione in cui si sono “ malauguratamente “ imbattuti? Quali sono i ponti d’oro fatti da Creta?

D’altra parte, ai signori della Vocem, chiediamo, ancora una volta, come mai anche loro si sono dimostrati  non trasparenti proprio come i soggetti politici di loro riferimento , ora tanto criticati. Avrebbero potuto organizzare un bel convegno pubblico, 4 anni fa, e presentare il progetto ai cittadini del sindaco Creta, lasciare a disposizione il progetto e collaborare apertamente con tutti per studiarne le caratteristiche e chiederne le autorizzazioni.

A noi sembra che i “ ponti d’oro di Creta “ siano stati agevolati anche dalla meschinità, i sotterfugi e l’assenza di trasparenza  di imprenditori e politici del Nord che si sono comportati da perfetti colonizzatori e sfruttatori.

E’ da notare, però, che lo stesso Pessina, lo scorso marzo, affermava di volersi liberare dell’intera ABM e uscire dal campo dell’energia perché “Riteniamo che attualmente nel complesso mondo dell’energia servano delle dimensioni assolutamente fuori della nostra portata: i margini di redditività si stanno riducendo sempre di più a medio termine, l’attività di vendita sarà vantaggiosa solo per i grandi gruppi. La concorrenza si sta facendo davvero spietata”

 

http://rassegnabg.dialogicnet.com/pub/pdf/06-03-2009.pdf?aL0kQVtc

 

L’unica cosa che ci sembra poter dedurre dal poco che riusciamo a sapere è che ci sia l’ammissione di un possibile fallimento. Ci chiediamo, però, qual sia la verità e su cosa essi mentano: il mercato della produzione dell’energia non è più competitivo, o il loro fallimento al SUD è colpa della situazione politica meridionale e di come LORO ne hanno approfittato? Nonostante le professioni di serietà, competenza ed onestà, non hanno certamente mostrato di gestire in modo chiaro e professionale i loro affari. Ci auguriamo, comunque, che il loro sia davvero un addio…

                                                                                                              

Di seguito l’articolo apparso su Repubblica

http://www.napolionline.org/index.php?option=com_content&task=view&id=19458

 

Tangenti e centrali, addio Campania

Scritto da Antonio Corbo da la Repubblica Napoli, 08-05-2009 06:28

L´energia è il nuovo business dell´economia italiana. Un giro di centinaia di milioni nella sola Campania. Ma il presidente di un´azienda pubblica boccia la regione con un paio di immagini.

Poco dopo, mitiga: «Ostacoli imprevedibili». Come superarli? È una denuncia la seconda immagine di Vittorio Pessina, presidente di una holding, la Abm di Bergamo: «Attraversare passaggi sotterranei». Spiega ancora meglio: «L´esistenza di soluzioni poco trasparenti allontana un imprenditore corretto o pubblico. Il Nord sarà sempre più lontano da questo piccolo cabotaggio». Campania o Sud? «In Puglia abbiamo un impianto eolico a Troia, è filato tutto liscio».


L´inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere fa scoprire un giro di tangenti ("finti ostacoli" e "passaggi sotterranei") distribuite da Biopower per la centrale a biomasse di Pignataro Maggiore. Dopo i 23 arresti, sono emerse storie di ordinario sabotaggio come questa, rivelata da "Repubblica" e confermata dal presidente di "Azienda bergamasca multiservizi Spa", interamente partecipata dalla Provincia di Bergamo. «Abbiamo iniziato gli investimenti per realizzare la centrale a biomasse di San Salvatore Telesino. Costo stimato in oltre 50 milioni di euro. Da quattro anni aspettiamo una risposta, positiva o negativa. Paradossale la serie di rinvii che ci vengono imposti». Il progetto "Vocem" ottenne 12 milioni di fondi europei, ora scaduti per le lentezze burocratiche. Pessina, ex senatore, Pdl, ha interessato "Italia decide", associazione trasversale che riunisce i vertici finanziari per accelerare strutture o impianti bloccati.
"Vocem" nasce a Caserta nel 2000, unisce le prime sillabe di Vozza e Cementifici. La Multiservizi della Provincia di Bergamo nel 2004 acquista il 90 per cento, lasciando il 10 a Giuseppe Vozza.

Nel 2005 chiede l´autorizzazione, nel 2006 ottiene il primo decreto "Via" (Valutazione impatto ambientale). Il secondo a fine 2008. Racconta Claudio Ardizzone, direttore generale: «Giuseppe Creta, sindaco di San Salvatore, fa ponti d´oro. Poi si ritrae: non è il momento, dice. Non c´è più. Il progetto è inspiegabilmente congelato da quattro anni. La Conferenza dei servizi, con 19 enti convocati, si è riunita in ben 12 sedute istruttorie. Quasi tutti favorevoli, ma continue le dilazioni». Regione ed enti tecnici giudicano corretto il piano. Qui Ardizzone sorride: «Siamo però fermi, bloccati, capisce?» e il presidente Pessina riprende: «Il Nord arretra dinanzi a scenari così poco trasparenti. Chiediamo solo una decisione. Tutto sembra inspiegabile: siamo azienda pubblica, investiamo 50 milioni, la Regione giudica corretto il progetto, c´è credibilità sulla sicurezza ambientale, è un vantaggio per la Campania. Ma siamo fermi». La Abm ha già scritto il 27 marzo alla Regione, ad Antonio Bassolino. Copia a Berlusconi, Bertolaso, ministeri interessati e prefettura di Benevento. Ha ricusato il rup (responsabile unico del procedimento) per «violazione dei principi di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione».

Lo stesso legale, Diego Piselli, di nuovo interessa il 31 marzo il governo. La Procura di Santa Maria intanto acquisisce le prime notizie: entra nell´inchiesta che da Pignataro Maggiore si è già estesa a Sparanise e ad altre centrali, Reino e San Bartolomeo in Galdo. Inchiesta che incrocia quella di Salerno, probabile un contatto tra il procuratore Corrado Lembo e il nuovo capo di Salerno, Franco Roberti, ricorderete il suo impegno a Napoli anche sulla pubblica amministrazione. L´ampiezza imprevista delle indagini costringe poi il generale Vito Bardi a schierare sulle centrali anche la Tributaria di Napoli che agisce su largo raggio. Si è occupata già dei suoli di Sparanise.


«Gli ostacoli ci sono», conferma Luciano Morelli, ingegnere, responsabile di Energia per Confindustria Campania. «La demagogia di comunità locali e politica non aiuta le imprese. Sono stupefatto di quanto leggo sull´inchiesta. La centrale di Pignataro per tecnologie e sicurezza è un modello. Non meritava di essere umiliata da un giro di bustarelle. Cattiva burocrazia e la politica che non sa veicolare le buone iniziative». La corsa alle centrali conferma il business. Quella a biomasse offre un doppio vantaggio: vende separatamente energia e i "certificati verdi", necessari ai gestori come Terna e pagati a caro prezzo. Devono aggiungere alla produzione una quota da "fonti alternative rinnovabili" (in codice: Fer). Fotovoltaiche, eoliche, solaretermiche, biogas e biomasse che sfruttano il legno. Operano già tante. A Napoli la Levante di Tirreno Power, con 288 mgw. Teverola e Sparanise dal 2007, gas naturale. In progetto Salerno, Orta di Atella con possibile trasferimento a Presenzano, Nola e Flumeri. Oltre a quelle già note di Pignataro, San Salvatore Telesino, Reino, San Bartolomeo in Galdo. Resistono gli "ostacoli finti"? La sola Enel ha ora in Italia 5 miliardi di euro da investire. «Già cantierabili», precisano. Ma sono bloccati. Quanti di questi in Campania?

 

 

 

     

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