Comitati Civici
di
San Salvatore Telesino e Guardia Sanframondi
contro la costruzione di
un
Inceneritore a San Salvatore Telesino
Ci sono altri conflitti, non
citati nel Codice Deontologico, che riguardano
quelli con la propria coscienza: fortunatamente
questi, al pari dei precedenti, non ci
appartengono ed almeno questa consolazione
nessuno potrà togliercela: di certo nessuno
potrà mai dirci: “se i medici sapevano,
perché hanno taciuto?”
http://www.terranauta.it/a1132/salute_e_alimentazione/medici_e_inceneritori.html
Medici e inceneritori
La Dott.ssa Patrizia Gentilini,
membro del Coordinamento Nazionale dei Comitati
dei Medici per l’Ambiente e la Salute, analizza
la spinosa questione del rapporto
salute-inceneritori e le implicazioni che questi
ultimi possono avere sulla salute degli esseri
umani. Nonostante i rischi siano davvero
molteplici, c’è ancora chi ne omette
l’esistenza.
Dott.ssa Gentilini del
Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici
per l’Ambiente e la Salute
Gli effetti causati
dagli inceneritori sono davvero dannosi per la
salute degli esseri umani
Molti ricorderanno le
tranquillizzanti parole del Prof. Umberto
Veronesi intervistato da Fazio a “Che tempo che
fa” circa l’innocuità degli inceneritori quando,
con assoluta sicurezza, affermò: “zero
rischio…”
Tuttavia
certamente un numero minore di cittadini ha
potuto ascoltare le parole dell’illustre
oncologo quando
intervistato su youtube
affermava: “non sono un esperto di
inceneritori” e che, quanto all’assenza di
danni, si rimetteva ai suoi esperti affermando:“i
miei esperti mi hanno giurato”.
Spiace davvero dover contraddire
il Prof. Veronesi, ma proprio per la serietà in
passato dimostrata e per la gratitudine che gli
dobbiamo per gli indiscutibili miglioramenti
nella chirurgia del carcinoma mammario, sentiamo
il dovere di consigliargli di scegliere meglio i
suoi esperti.
Siamo, infatti, venuti a
conoscenza di lavori che recano anche la sua
firma, quali ad esempio: “Il recupero di
energia da rifiuti: la pratica, le implicazioni
ambientali e l’impatto sanitario - Veronesi U,
Giugliano M. Grasso M e Foà V” in cui, con
grande stupore, abbiamo dovuto constatare che
sono stati letteralmente stravolti risultati di
lavori scientifici ed epidemiologici in modo da
assolvere gli impianti di incenerimento, con
buona pace dell’onestà intellettuale e del
rigore scientifico.
Qualche esempio chiarirà meglio
la questione: nel capitolo “L’ impatto
sanitario” di Vito Foà, nelle pagine 54-55
vengono presi in esame quattro studi:
quello di Franchini M. e altri, pubblicato sugli
Annali dell’Istituto Superiore di Sanità nel
2004, quello di P. Elliot, del 1996, quello di
Hu S.W. e al. e infine lo studio denominato
Enhance Health.
Di tutti viene fatto un utilizzo
inappropriato, in particolare:
- lo studio di M. Franchini viene
mutilato e ne sono totalmente ignorate le
considerazioni sulla relazione fra inceneritori
e cancro, in particolare che:“associazioni
statisticamente significative sono riportate da
due terzi degli studi che hanno preso in
considerazione il cancro (mortalità, incidenza o
prevalenza)”.
- Lo studio di P. Elliott viene
capovolto nel suo significato, aggiungendo
una negazione alla frase in cui si afferma
che il rischio per diversi tipi di cancro
diminuisce via via che ci si allontana dalla
fonte emissiva. Vito Foà a proposito di esso
scrive infatti: “La conclusione degli Autori
è che non è stata trovata alcuna evidenza di
diversità d’incidenza e mortalità per cancro nei
7.5 chilometri di raggio studiati ed in
particolare nessun declino con la distanza
dall’inceneritore per tutti i tumori:
stomaco,colon-retto e polmone oltre che per
linfoma di Hodgkin e sarcomi dei tessuti molli.”
Peccato che nell’originale sia
scritto: “Observed-expected ratios were
tested for decline in risk with distance up to
7.5 km. ... Over the two stages of the study was
a statistically significant (P<0.05) decline in
risk with distance from incinerators for all
cancers combined, stomach, colorectal, liver and
lung cancer”. Ovvero:“I
rapporti osservati-attesi furono verificati in
base al declino del rischio con la distanza fino
a 7.5 km. … Dopo i due stadi dello studio c’era
un declino statisticamente significativo
(p<0,05) nel rischio con la distanza dagli
inceneritori per tutti i cancri riuniti,
stomaco, colon retto, fegato e polmone.”
- Dello studio di Hu S.W. si
riporta solo una frase “rassicurante”:“Alcuni
anni prima, nel 2001, Hu e Shy avevano condotto
una revisione degli studi epidemiologici
pubblicati fino ad allora.
Questi Autori avevano considerato
tutti i possibili effetti che potevano essere o
che sono collegati alla presenza di un
inceneritore di rifiuti sia municipali che
industriali, arrivando alla conclusione che gli
studi epidemiologici esaminati erano stati
concordi nel descrivere più elevati livelli
corporei di metalli pesanti, ma nessun aumento
di sintomi respiratori o di declino della
funzione polmonare. Le analisi effettuate
avevano fornito risultati inconsistenti per
rischio di cancro e di effetti sulla
riproduzione”
e si omette viceversa l’affermazione che attesta
l’esistenza di rischio: “Several studies
showed significant associations between waste
incineration and lower male-to-female ratio,
twinning, lung cancer, laryngeal cancer,
ischemic heart disease, urinary mutagens and
promutagens, or blood levels of certain organic
compounds and heavy metals”.
Ovvero: “Diversi studi hanno
evidenziato associazioni significative tra
inceneritori ed alterato rapporto maschi /
femmine alla nascita, cancro al polmone, cancro
alla laringe, malattie ischemiche cardiache,
mutageni e pro-mutageni nelle urine, o livelli
elevati nel sangue di alcuni composti organici e
metalli pesanti.”
Dello studio di Coriano Foà
scrive:“Gli estensori e
gli esecutori del progetto avevano ovviamente
condotto una ampia analisi della letteratura già
allora esistente e sono arrivati anche loro alla
conclusione: non esistono prove concrete di un
legame fra l’esposizione alle emissioni di
inceneritori ed un aumento di tumori.
Dove sono stati osservati effetti
apparentemente rilevanti questi effetti erano
spesso legati ad inceneritori siti vicino ad
altre fonti di emissione potenzialmente
pericolose”.
Peccato che ciò che viene riportanto come
“conclusione” è viceversa una frase tratta
dall’introduzione allo studio e, nel
riportare i risultati, Foà omette di evidenziare
i gravi danni per la salute femminile ed il
rischio di sarcomi in entrambi i sessi, messo
ampiamente in risalto dagli estensori nella
“discussione” dello studio.
Desta sgomento scoprire che
questi lavori “scientifici” sono quelli su cui
varie Amministrazioni Pubbliche (Provincia di
Grosseto e Firenze, Regione Sicilia ad es.)
fondano le proprie scelte irriducibilmente “inceneritoriste”,
senza alcuna attenzione verso le tante
alternative immediatamente percorribili per la
gestione dei rifiuti e con una drammatica
sottostima per le ricadute sulla salute
pubblica.
Ma ancora più sgomento desta
constatare che anche coloro che sono vincolati
dal giuramento di Ippocrate e dall’art. 30 del
Codice Deontologico possono, ci auguriamo solo
per distrazione, incorrere in gravi omissioni
che non fanno onore né a loro né alla categoria
dei Medici cui tutti noi apparteniamo.
Ad evitare futuri “scivoloni”
ricordo a cosa ci vincola l’art.30, relativo al
conflitto di interesse:“Il
medico deve evitare ogni condizione nella quale
il giudizio professionale riguardante l’
interesse primario, quale è la salute dei
cittadini, possa essere indebitamente
influenzato da un interesse secondario. Il
conflitto di interesse riguarda aspetti
economici e non, e si può manifestare nella
ricerca scientifica, nella formazione e
nell’aggiornamento professionale, [….]e nei
rapporti individuali e di gruppo con industrie,
enti, organizzazioni e istituzioni, nonché con
la Pubblica Amministrazione.”
BIBLIOGRAFIA
Veronesi U., Giugliano M., Grosso
M e Foà V. (2007) “ Il recupero di energia da
rifiuti: la pratica, le implicazioni ambientali
e l’ impatto sanitario” Quaderni di Ingegneria
Ambientale, Vol. 45 CIPA Editore Milano
Franchini M. , Rial M, Buratti
E., Bianchi F., “Health effect of exposure to
waste incinerator emissions: a review of
epidemiological studies” Ann. Ist. Sup. Sanità
2004; 40 , 105- 115
Elliot P., Shaddick G,
Kleinschmidt I., “Cancer incidence near
municipal solid waste incinerators in Great
Britain” British J of Cancer 1996; 73, 702-710
Hu S.W. , Shy C.M., “ Health
effects of waste incineration: a review of
epidemiological studies” J. Air and Waste Manag.
Assoc. 2001; 51 1100-1109
Enhance Heath Report finale –
febbraio 2004-marzo 2007. sistema di
sorveglianza ambientale e sanitaria in aree
urbane in prossimità di impianti di
incenerimento e complessi industriali; n 2 E
0041 programma INTERREG IIIC zona Est Comune di
Forlì
|