5 agosto 2009
Inceneritore: «Risarcimento? Lo paghi Nardone»

 

 

 

 

04-08-2009

 

I comitati: «Risarcimento? Lo paghi Nardone»

Dopo il no al progetto, si parla di possibili danni da liquidare alla società titolare. Intesa con Bergamo siglata dall’ex della Rocca. Gruppi civici pronti a costituirsi in giudizio...

“Una vivacissima “fiera delle vanità” in cui sono state esibite rivendicazioni inappropriate della vittoria, richieste di risarcimento danni, precisazioni in merito ai presunti coinvolgimenti di amministratori locali…, “per rispetto della verità dei fatti.” Inizia in questo modo l’analisi dei comitati civici di San Salvatore Telesino e Guardia Sanframondi contro la costruzione di un inceneritore a San Salvatore dopo il “no” al progetto in conferenza dei servizi.

“Ma di quale risarcimento economico si parla, e perché mai San Salvatore dovrebbe essere coinvolto? – si chiedono i comitati che parlano di messa in atto “di un meticoloso terrorismo politico a livello mediatico per spaventare e per indurre i cittadini a pensare che pagheranno di propria tasca ciò che tanto faticosamente è stato ottenuto”.

Il Genio Civile, ricordano i gruppi civici –insieme all’Arpac e all’ASL, è stato molto preciso sia nel delineare il possibile scenario delle conseguenze sul territorio in seguito alla costruzione dell’inceneritore sia nell’evidenziare le nette incongruenze con gli strumenti di pianificazione di cui si è dotato il territorio stesso e non a caso. Quindi si evidenzia la fondatezza delle “paure” sollevate dai comitati.

“Il rigetto del progetto – riferiscono - è avvenuto perché è stata smascherata la grande falsità… di un fantomatico impianto a biomasse con una filiera inesistente e di quella grandezza. Il rigetto è stato ottenuto per le carenze e le ‘assenze’ tecniche all’interno del SIA, soprattutto su ciò che un inceneritore pericolosamente produce. Tuttora la Vocem deve risponderci sulle modalità di smaltimento e relativi siti di stoccaggio di ceneri e scorie e sulla presentazione di uno studio approssimativo sulle emissioni inquinanti (…)

Ma ecco spuntare ancora una volta Nardone… Fa bene a schierarsi dalla parte dei bergamaschi: è lui - puntualizzano i comitati civici - che ha siglato il protocollo d’intesa con Bettoni, all’epoca presidente della provincia di Bergamo (…)

Coerente come sempre, dovrebbe essere proprio lui, e gli altri politici ed amministratori coinvolti, a risarcire i bergamaschi per mantenere eventualmente qualcuna di quelle promesse. Non abbiamo dimenticato la conferenza stampa tenuta in seguito alle sue false dimissioni e la campagna mediatica contro i comitati ‘fondamentalisti’ che volevano riportare il Sannio, da lui avviato verso il progresso con una lungimirante ed innovativa politica, nel medioevo e nella marginalità. Non abbiamo dimenticato la sua testarda difesa di un impianto a biomasse. Prima di affermare di non essere a conoscenza del fatto che si trattasse di un impianto di valorizzazione di rifiuti avrebbe dovuto perlomeno rivedere le sue dichiarazioni nel corso di quella conferenza. E avrebbe anche dovuto leggere il PEA, e non apparire così come ignaro dei suoi contenuti, offendendo i contribuenti che quel piano lo hanno pagato e se lo sono studiato.

Il PEA continua ad essere incompatibile con l’inceneritore di San Salvatore, in esso non si parla affatto di una centrale di rifiuti speciali né da localizzarsi qui né altrove. Anche sulla cifra, 4/5 milioni di euro, di cui si parla siamo piuttosto perplessi. Solo 2 milioni di euro infatti furono spesi per comprare il progetto dal Vozza, circa un altro milione per la terra e il progetto: come si arriva a questo totale? Ci chiediamo piuttosto quale risarcimento sarà dovuto ai cittadini organizzatisi in un Comitato civico per la difesa del territorio in assenza della tutela dovuta? Queste persone, mettendo a disposizione del bene comune le rispettive competenze e professionalità, sono riuscite nell’intento di fare chiarezza sulla vicenda Vocem (…)

Come quantificare in termini monetari - si chiedono i comitati –le ore spese nell’attesa di ricevere i documenti necessari per poter comprendere, il tempo dedicato all’elaborazione precisa e minuziosa delle relazioni da presentare? A quanto ammonta il valore del tempo sottratto alla famiglia, al lavoro, al riposo, alla cura dei propri interessi? Quanto costa l’ansia per il possibile scempio della terra dove si vive e si è scelto di crescere i propri figli?

Se, come afferma Nardone, “Hanno ragione a portarci in Tribunale”, ci costituiremo in giudizio nei confronti di chi ha voluto questo progetto e di chi lo ha agevolato nella sua realizzazione, chiedendo anche noi il risarcimento che ci spetta! In tal modo noi tutti prenderemo coscienza del valore economico che sapranno dare alla vita delle persone che usano la propria cultura e le proprie conoscenze nella realizzazione di uno stile di vita misurato, in armonia ed equilibrio con il territorio (…)”

 

 

 


     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it