Da Ezio a Vittorio Pagliarulo - 25-06-04 - Ezio Esposito |
“Va mia canzone,
dai solitari e dagli insoddisfatti, Porta il mio
disprezzo per i loro oppressori, (Ezra Pound)
Carissimo Vittorio, ti ringrazio per esserti ricordato di me e per il cortese apprezzamento espresso sul mio conto. Con il tuo “Sorrido anch’io” del 23 giugno, per conseguenza, mi obblighi a dare risposte ai tanti che dovrebbero sapere e non possono per mancanza di dati. Venti anni fa, la feroce diatriba tra me e Pino D’Occhio cui tu hai accennato, riguardava due argomenti fondamentali: il rinnovo del contratto di subconcessione delle Terme all’impresa Minieri e il Piano Regolatore Generale. Premetto che all’epoca Pino D’Occhio era sindaco ed io assessore anziano. Premetto ancora, soltanto a titolo di cronaca, che in tempi precedenti, durante l’amministrazione Gerardo Romano i Minieri si erano accordati a cedere la subconcessione ad una ditta del nord per la somma di 300milioni di lire (dell’epoca). L’affare non andò in porto perché, per fortuna, l’amministratore di quella ditta fu arrestato per truffa ai danni di emigranti di cui gestiva i risparmi. Torniamo a noi: durante il nostro mandato, dopo 100 anni, scadeva il contratto di gestione delle Terme a favore dell’Impresa Minieri che già, tra l’altro, aveva beneficiato di proroghe concesse da precedenti amministrazioni. La mia proposta, in giunta, fu: visto che ne abbiamo la possibilità, espletiamo una gara nazionale per la subconcessione delle Terme; a parità di offerta, se l’Impresa Minieri si allinea alla migliore, faremo il possibile per agevolare la continuità storica della gestione. In poche parole, desideravo constatare cosa valevano le Terme sul mercato e, di conseguenza, quanto avrebbero potuto rendere in termini di crescita economica per tutta la nostra Comunità. In seguito, per quanto in nostro potere e nei limiti della legalità e della correttezza amministrativa, avremmo potuto privilegiare la continuità della gestione Minieri. Flash back: devo aggiungere che all’epoca dei fatti citati, nella conduzione delle Terme era subentrato il mio (allora) amico Costanzo Jannotti e che eravamo in pieno clima post-terremoto dell’80. A fronte della mia proposta, in una riunione di giunta successiva, il Sindaco (Proto, la S maiuscola è dovuta all’istituzione!) arrivò in ritardo sventolando sotto il naso di noi assessori due foglietti quadrettati scritti a matita: era il nuovo contratto di subconcessione all’Impresa Minieri di Costanzo Jannotti. Atmosfera kafkiana. Qualche assessore in rapporti di lavoro con Costanzo (leggi Grand Hotel) guardò il soffitto, altri, non coscienti di quanto stava accadendo, guardarono ipnotizzati i foglietti posati sulla scrivania davanti al Sindaco. Io, presi i foglietti e lessi, la calligrafia non era del Sindaco ma di un amico che conoscevo bene. Chiesi a Pino D’Occhio se quella bozza di contratto l’avremmo portata in Consiglio Comunale per una discussione argomentata e pubblica; qualcuno dei presenti sbuffò e Pino disse: “Ma quale Consiglio, questo è il nuovo contratto!”. Caro Vittorio, a questo punto proseguo seguendo i miei flash back per dare elementi importanti di questa storia, non a te che la conosci bene, ma ai ragazzi che me lo hanno chiesto perché “all’epoca pensavamo solo al pallone!”. Altro motivo di scontro con Pino ed altri assessori fu il Piano Regolatore Generale redatto dall’architetto Vincenzo Vallone (altro bell’amico, auto-sic!) su incarico del Sindaco precedente, Giuseppe Di Mezza, al quale, tra l’altro, dovevamo l’appoggio che aveva contribuito alla nostra vittoria elettorale. Il PRG del Sindaco Di Mezza, nel suo percorso, aveva già recepito e fatte proprie tutta una serie di osservazioni poste dai partiti di opposizione, dai sindacati e da singoli cittadini. Pertanto, risultava abbastanza equo e valido nei confronti soprattutto del territorio (è risaputo che un PRG inevitabilmente tocca degli interessi per cui non potrà mai essere soddisfacente per tutti). Essendo il PRG Di Mezza in procinto di essere approvato e reso esecutivo, io sostenevo di non intralciarne il percorso e se volevamo mettere in qualche modo l’impronta politica della nostra amministrazione, avremmo potuto farlo attraverso i piani particolareggiati. Se avessimo fatto il contrario, sostenevo, avremmo danneggiato i nostri amministrati, speso una ulteriore barca di soldi pubblici e differito sine die le speranze di quei cittadini che già pensavano di costruirsi una casa. Ma cosa potevano valere i suggerimenti di un artigiano come me a fronte delle convinzioni di tanti laureati …? Fatto sta. In un preconsiglio infuocato, arringai tutti i miei colleghi di maggioranza proponendo loro di dimetterci in massa perché eravamo diventati il “parco buoi” che tiravano il carro degli interessi di pochi a danno di tutti. Notai il sincero stupore di molti e la finta indignazione di pochi. Qualcuno mi sussurrò allarmato: “Stai nel gruppo, non uscire dal gruppo”. Io volli restare in pace con la mia coscienza: in consiglio comunale mi astenni sulla revoca del PRG Di Mezza e quando fu concessa la proroga all’Impresa Minieri senza condizioni o con delle semplici condizioni di facciata scrissi la mia lettera di dimissioni. L’amico fraterno Alessandro Falconieri una notte, sulla strada che da Faicchio conduce a Cerreto Sannita mi disse “Ezio, ti odiano a morte, hanno giurato di farti fallire …”; in effetti, tutti i lavori tipografici che facevo per le aziende “collegate” come l’Impresa Minieri, la FADELMA e la Mangimi Liverini mi furono tolti e lo stesso Comune di Telese non ha mai più stampato nulla da me. Alessandro si dimise dal Consorzio Idrotermale due mesi dopo di me. In successione, qualche tempo dopo, si dimisero: Federico Matarazzo, Mario Liverini (ciao Mario, ti voglio bene) e Giuseppe De Lucia (“Ezio, ho capito troppo tardi!”). Caro Vittorio, non ho potuto, qui, raccontare tutto. Le cose più interessanti, per adesso, le conservo ancora per me. A nessuno di noi due è dato di essere Conte di Montecristo, visto che viviamo della nostra pensione, però … Ezio Esposito
P.S. Voglio fare un elogio particolare ai ragazzi di ViviTelese per l’opportunità che danno a tutti di far conoscere e condividere il proprio pensiero e le proprie storie liberamente. Complimenti vivissimi, continuate così.
Per intervenire: invia@vivitelese.it
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