La mala estate - 22-07-04 - Alessandro Liverini |
Telese Terme sta vivendo una delle estati più tragiche che io, al Mondo da poco più di diciotto anni, ricordo.
Una serie non trascurabile di incidenti stradali (non voglio entrare nel merito delle cause, cosa che, un'attenta e seria amministrazione, di certo, dovrebbe fare) hanno sconvolto lo stato emozionale (collettivo e individuale) della nostra comunità. Non credo viva a Telese Terme una sola persona che non abbia passato notti vuote e buie, immerso in una dimensione di riflessione e pianto. Continuano ad arrivare, nostro malgrado, notizie brutte, sconvolgenti...
La vita, le vite, i sorrisi vanno avanti; proseguono per la loro strada le serate danzanti, i rosei shows, il Telesia Film Festival (al quale ho partecipato e sul quale invito, serenamente, tutti a riflettere, a partire dall'organizzazione, fino ad arrivare ai contenuti) e le "costantinate".
Mi scuso con coloro i quali si sentono offesi dalle mie aggettivazioni... che volete farci sono così! Tutti i miei riferimenti sono sempre puramente causali (e non casuali). Ho voglia di osservare e descrivere, forse perchè mi sento triste, in questa mala estate, ho voglia di denudare i giudici e gli acchiappafantasmi, che non smettono mai di approfittare dell'evento per accrescere polemica e consenso (ah! se il consenso dipendesse da una libera scelta..) in un turbine di mala fede e bugie.
Mi riferisco alle esternazioni poco delicate e irrispettose dell'ex-sindaco ing. Giuseppe D'Occhio pubblicate dal Sannio Quotidiano il giorno stesso del lutto cittadino. Vorrei avanzare alcune riflessioni... Come è possibile che una persona riesca ad obliare le sue emozioni (la morte di due ragazzi ne provoca e non lo insegno di certo io), a confinarle sotto l'egida della sua fredda razionalità amministrativa e a produrre di getto accuse e valutazioni pseudo-politiche? Come si può!?
Come si può non tenere conto del bisogno che una comunità ha (abbiamo visto tutti l'immensa partecipazione ai funerali di Lucio e Mario) del silenzio, della dimenticanza seppur parziale delle assurde (a volte) contingenze della politica, del riposo dai frastuoni del vivere quotidiano? Come si può scavalcare il dolore di un sindaco (Gennaro Capasso) e di una giunta che ha pianto per ore negli oscuri e strazianti corridoi dell'obitorio del Rummo? Io certe cose le ho viste e ho voglia di raccontarle pubblicamente. Non riesco a contenere immagini, idee, sensazioni che, da sole, chiedono di uscire. Anche loro conoscono i limiti della dialettica politica, del bon ton e della correttezza!
Vorrei salutare (via etere) Carmine R. Covelli, non so cosa sintetizzi la R., allora provo ad immaginarlo....Forse R. come Reporter, Replicante, Refluo, Referenziato, Reattivo, Rauco, Rispettoso ? Non credo proprio: R. come Rumorista (s.m., tecnico addetto alla produzione di determinati rumori durante rappresentazioni teatrali, trasmissioni radiofoniche, registrazioni sonore di film e sim.).
Si, perchè inveire contro Sandro Forlani, uomo dalla pazienza fine, dal rispetto (non retrivo) e dai buoni e moderati costumi (sociali e politici), mi sembra roboante, stridente e anche un po' chiassoso, forse da stadio. Allora caro Carmine "Rumorista" Covelli vogliamo risolvere seriamente i problemi della nostra (e non solo tua e mia) comunità...? Ripartiamo dal rispetto reciproco, dal buon gusto, dall'onestà intellettuale e politica.
Saluti speranzosi
Alessandro Liverini
Per intervenire: invia@vivitelese.it
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