18 settembre 2004
E se domani...2
Alessandro Falconieri

 

 

Non bisogna essere dotati di particolare acume per rendersi conto che ViviTelese, già abbondantemente apprezzato da tanti e con pari intensità vituperato da chi ne sottolinea solo spirito critico, ha un merito indiscutibile: è riuscito a porsi come foglio bianco su cui chi lo desideri possa scrivere il proprio pensiero.

 

Questo favorisce senza dubbio la circolazione delle idee, condivisibili o meno che siano, facilita la conoscenza tra soggetti che, altrimenti, nel corso di una vita, avrebbero al massimo acquisito tra loro una semplice riconoscibilità fisionomica. Aiuta, insomma, quel processo di socializzazione che una comunità come la nostra dovrebbe coltivare con grande cura per il raggiungimento di sempre migliore livello di vivibilità.

 

Accade così che riesci a scoprire che Giovanni Malgieri, ormai nostro concittadino da circa un ventennio, del quale hai avuto solo notizia in relazione ad accadimenti clinici (tuoi o di conoscenti), è certamente persona con cui condividere, se ne hai indole e voglia, impegno civile.

 

Scopri, attraverso Gino Di Vico, “differenze” a cui forse non avevi in precedenza prestato sufficiente attenzione. Ed a questo proposito devo dire che, certamente per miei limiti, alcune puntualizzazioni mi sono sfuggite. Premesso che non discuto la legittimazione di chicchessia a “non essere stato d’accordo…”, premesso altresì che condivido pienamente, non foss’altro che per essere iscritto nell’elenco dei saggi, che “o è bianco o è nero”, mi è sfuggito il passaggio relativo al “non essersi riconosciuto non tanto nel progetto ma nei progettisti”.

 

L’affermazione mi è sembrata alquanto forte perché rischia di insinuare dubbi su persone, lasciando al lettore l’arbitrio dell’interpretazione o, peggio, dell’illazione. Poiché, come dicevo, condivido che “o è bianco o è nero”, mi piacerebbe capire dov’è la macchia “nei progettisti”. Personalmente non ho avanzato ipotesi per connaturato rifiuto a spiegare l’altrui pensiero. Ritengo però che una riserva così formulata, ove sciolta, aiuterebbe a perfezionare il progetto, che in fondo ha trovato consenso.

 

In una famosa lettera ai Vescovi d’Italia Sua Santità ricordava che “si cresce tutti se si cresce insieme” (fu sulla base di questo ammonimento che una quindicina di anni fa alcuni proposero per Telese il movimento “Crescere insieme” – e forse anche in quella occasione prevalse la preclusione verso qualche “progettista” maculato!). Discuterne, chiarirsi, trovare soluzioni aiuterebbe certo a crescere insieme con maggiore consapevolezza.

 

Intanto grazie a ViviTelese che ci offre questa opportunità; … e se domani, e sottolineo se …

 

Telese Terme, 17 settembre 2004 ore 19,20

 

Alessandro Falconieri

 

    

Altri interventi sullo stesso tema


Per intervenire: invia@vivitelese.it