GRUPPO CONSILIARE DI MINORANZA
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Insieme per Telese - Lista Liverini
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In
data 20/09/2004 noi consiglieri del gruppo
“Insieme per Telese”, abbiamo presentato al
Sindaco, alla giunta e al Presidente del
Consiglio una interpellanza a risposta scritta
sull’argomento.
In
essa si diceva :
premesso che
-
in data 28 agosto
2004, il quotidiano “Il Giornale di Caserta” ha
riportato, in prima pagina, una inquietante
notizia dal titolo “A Telese l’impero di
Sandokan” e dal sottotitolo “Pioggia di euro
sporchi per l’acquisto di cementifici e negozi;
-
nell’articolo (che
si allega), a firma di Carlo Pascarella, si fa
riferimento:
·
ad una inchiesta
dell’Antimafia nell’ambito del settore edilizio,
nel quale sarebbe stato riciclato denaro sporco
dal clan camorristico dei Casalesi, facente capo
a Francesco Schiavone detto “Sandokan”;
·
all’omicidio di
Valentino Pellegrino, avvenuto a Telese
nell’anno 2000, per motivi di controllo di
traffici illeciti;
·
al collaboratore
di giustizia Domenico Frascagna che asserisce di
essere stato presente spesso a Telese, su
incarico di Vincenzo Zagaria e di Walter
Schiavone (noti esponenti del suddetto clan
camorristico), per controllare l’intera
situazione riguardante i lavori pubblici e
privati;
si
chiedeva di sapere con risposta scritta
-
se il sindaco e la
giunta di Telese Terme:
·
erano venuti a
conoscenza di tali preoccupanti notizie;
·
avevano inteso o
intendevano avviare un monitoraggio sulle opere
edilizie pubbliche e private, effettuate negli
anni di riferimento, che possano essere state
oggetto di riciclaggio di denaro sporco;
·
intendevano
promuovere urgenti iniziative per la
costituzione di una commissione di indagine
(come previsto dal 2° comma dell’art. 44 del
decreto legislativo n° 267/2000) sull’attività
della precedente amministrazione, al fine di
verificare se vi siano state e nel caso positivo
se tuttora vi siano connivenze con il gruppo
camorristico innanzi indicato;
·
intendevano e in
che modo rassicurare l’opinione pubblica, che è
rimasta sconcertata da notizie di così rilevante
gravità.
Finora nessuna risposta è venuta in merito.
Di
contro però, oggi, all’ordine del giorno, per la
pubblicazione e divulgazione del suddetto
articolo, si chiede a questo civico consesso di
dare autorizzazione al Sindaco a proporre
querela ed ogni altra azione per la tutela, sia
in sede penale che civile, dei diritti e degli
interessi patrimoniali e non, nonché della
immagine di Telese Terme e della sua
collettività.
Non crediamo che il Sindaco abbia bisogno di
essere autorizzato da questo consiglio comunale
per proporre detta querela.
Ne
ha piena ed autonoma facoltà. Non ha bisogno di
essere legittimato. Se Ella Signor Sindaco
intravede i presupposti per l’esercizio di una
tale azione è suo dovere, indipendentemente da
ogni cosa, procedere.
Ella Signor Sindaco non ha bisogno di alcuna
autorizzazione a procedere.
A
Lei e solo a Lei fa capo questa responsabilità.
E
allora ci chiediamo del perché il problema viene
posto in questi termini.
Si
spera forse di ottenere un "no" da noi
consiglieri della minoranza per poter poi
additarci all'opinione pubblica come quelli che
sono contro i cittadini di Telese?
Se
questo è il tentativo state facendo un
clamoroso, incredibile "autogoal".
È
una tesi questa che non passerà mai.
È
la storia personale di ciascuno di noi, e non
solo, che lo impedisce.
Tra noi c'è un consigliere che ha avuto la forza
di affrontare a viso aperto, qualche anno fa,
l'aggressione di una spietata delinquenza.
Tra di noi c'è un esponente di un partito che
opera quotidianamente, e non è un mistero,
contro l'illegalità ed il crimine.
E
voglio anche, senza mania di alcun protagonismo,
citare la mia professione, che mi vede impegnato
da oltre 30 anni nella lotta contro il crimine
di qualsiasi natura.
Non sto a citare le mie benemerenze. Sarebbe di
cattivo gusto.
Se
poi, per tutelare i diritti e gli interessi
patrimoniali, nonché l’immagine di Telese Terme
e della sua collettività, Ella Signor Sindaco
vuole il sostegno e la solidarietà politica
dell’intero consiglio comunale, per dare
maggiore forza a tale istanza giudiziaria, noi
consiglieri del gruppo “Insieme per Telese”
siamo al Suo fianco e siamo pronti a fare
qualsiasi battaglia per difendere gli interessi
e l’onorabilità della Comunità Telesina.
Ma
allora se questo è il punto, prima ancora di
procedere a proporre querela crediamo che sia
necessario stabilire se le notizie riportate dal
Giornale di Caserta siano vere o meno, affinché
la Comunità Telesina possa essere veramente
difesa e protetta.
Si
tratta di stabilire se siano mere illazioni o se
invece veramente:
-
la procura
antimafia di Napoli ha prodotto una informativa
in cui paventa traffici illeciti del
soggiornante Valentino Pellegrino, ucciso con
modalità tipiche camorristiche nella nostra
cittadina;
-
il camorrista De
Simone nelle sue dichiarazioni all’antimafia
abbia affermato di essere stato presente spesso
a Telese, perché incaricato da Vincenzo Zagaria
e da Walter Schiavone (esponenti di spicco della
camorra di Casal di Principe) per controllare
l’intera situazione riguardante i lavori
pubblici e privati.
Crediamo, quindi, prima ancora di procedere ad
una querela, che la comunità Telesina debba
essere tutelata in modo diverso e cioè
accertando se veramente vi siano infiltrazioni
di soggetti criminali collegati a clan
camorristici.
Questo problema non può essere risolto con una
querela ed essere così rimosso dalle coscienze.
Sarebbe troppo semplicistico e da
irresponsabili.
Il
sacro furore e lo sdegno per tali notizie devono
essere controllati per evitare grossolani
errori.
Bisogna utilizzare al meglio gli strumenti
normativi che abbiamo a disposizione per poter
capire e fare chiarezza su tali inquietanti
ipotesi.
Pure fornendo, nel caso dovessero emergere,
elementi utili all’A.G..
Non possiamo apoditticamente affermare che
Telese è un’isola felice.
Sarebbe un grave errore.
La
camorra è una organizzazione di incalliti
criminali che opera con la forza
dell’intimidazione, del vincolo associativo e
della condizione di assoggettamento e di omertà
che ne deriva per commettere delitti, per
acquistare in modo diretto o indiretto la
gestione o comunque il controllo di attività
economiche, di concessioni, di autorizzazioni,
appalti e servizi pubblici o per realizzare
profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri,
ovvero al fine di impedire od ostacolare il
libero esercizio del voto o di procurare voti a
sé o ad altri in occasione di consultazioni
elettorali.
I
clan camorristici:
-
non fanno proclami;
-
non amano far parlare di sé;
-
non hanno siti internet;
-
non fanno pubbliche manifestazioni per la
rivendicazione dei loro diritti o per
l’affermazione di nobili ideali.
-
Essi vivono nell’ombra e le loro riunioni sono
segrete.
-
Preferiscono pubblicizzare i loro metodi con un
passaparola discreto, riservato, mirato e
soprattutto lontano da chi in quel momento non è
interessato.
-
Si
mimetizzano in mezzo alla gente normale per
apparire normali.
-
Blandendo e corrompendo si infiltrano negli
apparati istituzionali per ricevere notizie,
procacciarsi affari, acquisire illecitamente
risorse finanziarie.
-
Il
loro terreno ideale di sviluppo si coniuga bene
con la diffusa illegalità e con i processi
amministrativi che sono privi di trasparenza,
dove, cioè, tutto diventa possibile e
praticabile.
-
La
loro espansione è lenta, graduale, indolore
almeno nella fase iniziale, ma inesorabile.
-
Una volta che la loro conquista territoriale e
socio-economica è avvenuta, nessuno più se ne
può liberare.
-
Tutti ne diventano possibili alleati e/o
vittime.
-
Per imporre la loro volontà utilizzano i metodi
più efferati (dalla semplice minaccia fino
all’assassinio). Ciò è in relazione al grado di
resistenza della loro preda di turno.
Di
fronte ad un pericolo di tale portata non
possiamo chiudere gli occhi.
E,
purtroppo, per quel che ci risulta, oggi, è la
prima volta che in questo consiglio comunale
viene proposta una tematica così delicata,
improvvisamente venuta alla ribalta.
Gli spunti per avviare delle riflessioni
crediamo che non siano mancati, né mancano.
Basta ricordare gli episodi di grave criminalità
più eclatanti e visibili accaduti sul nostro
territorio.
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L’uccisione di un
noto avvocato di Telese, avvenuta anni addietro,
bruciato vivo nella sua autovettura sul vicino
monte Pugliano.
Mai scoperti i responsabili.
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I vari tentativi
di estorsione subiti dai nostri concittadini,
noti a tutti.
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Bombe
intimidatorie fatte esplodere, qualche anno fa,
nei pressi dell’allora pastificio Capasso e
Romano.
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Un clamoroso blitz
di diverse centinaia di agenti delle forze
dell'ordine, effettuato nei primi anni '90 nella
zona di Valle Rotondo di Telese. Con
quell'intervento si cercò di procedere alla
cattura di esponenti di spicco della criminalità
organizzata, dediti, in quella zona, a praticare
scommesse su corse di cavalli organizzate in un
ippodromo clandestino.
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L’omicidio di
chiaro stampo camorristico del soggiornante
Valentino Pellegrino avvenuto nell’anno 2000.
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Le minacce
intimidatorie, responsabilmente denunziate
all’autorità di polizia, fatte da due ceffi del
napoletano, poco prima delle elezioni elettorali
di quest’anno, ai danni di un giovane iscritto
al partito di Rifondazione Comunista per la sua
attività politica.
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La presenza
giornaliera, per motivi di lavoro, nel nostro
comune di un imprenditore edile, scortato
costantemente da due poliziotti, perché
minacciato dalla camorra.
·
I continui e
numerosi furti che vengono perpetrati ai danni
di nostri concittadini e di attività
commerciali, anche durante le ore diurne.
Così come non può essere trascurato ciò che
accade nei comuni contermini, in quanto è palese
come l’azione criminale della delinquenza non
può avvenire se non anche con il passaggio di
quei criminali nella nostra cittadina, stante la
sua centralità territoriale.
Ci
limitiamo a citare:
-
l’omicidio di
chiaro stampo camorristico, di un cittadino di
Solopaca, avventu nell'anno 2003 in quel
territorio;
-
l’attentato
dinamitardo ai danni di un noto pub in Amorosi,
avvenuto circa 3/4 anni fa;
-
l'omicidio a colpi
di pistola di un cittadino di Castelvenere,
risalente a circa 7/8 anni fa;
-
la cattura di due
pericolosi latitanti avvenuta sempre nel
suddetto comune, avvenuta 2/3 anni fa.
Né
possono essere trascurati, infine, tanti episodi
di grave criminalità che restano sconosciuti, in
quanto per legittima paura non vengono
denunziati dalle vittime.
Affrontare il problema, quindi, pensando se
proporre una querela o meno è secondario, ma
soprattutto è prematuro, perché allo stato delle
cose non sembra configurarsi alcun reato. Il
giornalista, infatti, non dice che i cittadini
di Telese sono camorristi, ma riporta
semplicemente, in modo asettico, risultanze
giudiziarie in cui si evidenzia che clan
camorristici hanno preso di mira Telese.
Sarebbe veramente paradossale querelare colui
che ci segnala un fenomeno di camorra, anziché
mobilitarsi e attuare ogni possibile azione per
prevenire e contrastare il radicamento di gruppi
criminali nel nostro territorio.
Ci
esporremmo, in questa fase, a poter ricevere una
controquerela da parte del denunziato o dei
denunziati, con la conseguenza che ad essere
condannato sarebbe proprio il primo querelante
con i suoi sostenitori.
Non è possibile esporsi ad un simile, inutile
rischio con tutte le intuibili implicazioni
istituzionali.
Diventeremmo noi, se controquerelati, oggetto di
critiche e di illazioni da parte dell’opinione
pubblica.
Queste considerazioni non vogliono né essere
polemiche né pretestuose.
Non amiamo le polemiche; esercitiamo in maniera
autentica il nostro diritto di parola e di
critica nell’interesse dei cittadini di Telese.
Lo
abbiamo già dimostrato allorquando, purtroppo,
nel Consiglio Comunale, del 27 luglio scorso, ci
avete liquidato come bugiardi e oltraggiosi
rispetto al vostro bilancio di previsione.
Ed
oggi, invece, voi stessi avete dovuto
riconoscere che il milione e mezzo di euro quale
provento di sanzioni amministrative era un dato
di fantasia. Infatti nella nuova previsione, voi
stessi avete dovuto ridimensionare
clamorosamente quel dato.
I
ricorsi, preannunciati, contro alcune delibere
di giunta, relative agli aumenti dei rifiuti e
dell’ICI, sono stati perfezionati e notificati,
essendo stati intravisti fondati motivi di
illegittimità.
E
avviandoci alla conclusione sul punto posto
all’ordine del giorno, invitiamo tutti i
consiglieri ad astenersi dal proporre querela;
diciamo a voi di rinviare tale decisione in un
altro momento, qualora i presupposti potrebbero
configurarsi in maniera chiara e certa per
esperire l’azione giudiziaria.
Diciamo però di non stare con “le mani in mano”.
Sollecitiamo, anzi, iniziative importanti per
Telese per contrastare il fenomeno camorristico,
quali:
-
il nostro
incondizionato sostegno al Sindaco della nostra
città, affinché avvalendosi della sua autorità e
dei suoi poteri, solleciti ed attivi un canale
di comunicazione e di concertazione con le
autorità competenti a vigilare sul fenomeno
segnalato;
-
la costituzione di
un osservatorio permanente sui fenomeni
criminosi che accadono nella nostra cittadina,
costituito da persone, anche esterne, aventi
capacità e competenza;
-
una commissione di
indagine, già richiesta peraltro
nell’interpellanza innanzi citata, sull’attività
amministrativa degli ultimi dieci anni, con
particolare riferimento a tutte le opere
edilizie pubbliche e private, affinché si possa
far luce sulle paventate infiltrazioni
camorristiche;
-
l’istituzione
della “Giornata della legalità”, prevedendo per
quel giorno tutta una serie di iniziative,
finalizzate ad esaltare la cultura della
legalità, per far sì che una sempre maggiore
fiducia nelle istituzioni ed un senso civico
sempre più spiccato possano, da soli, costituire
il vero baluardo contro qualunque oppressione.
Telese Terme, 30/09/2004
I
CONSIGLIERI DEL GRUPPO “INSIEME PER TELESE”
Giovanni LIVERINI
Giuseppe F. DI MEZZA
Rito E. MAGLIONE
Michele SELVAGGIO
Gianluca ACETO
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