30 settembre 2004
Malavita? Prima di querelare accertiamo
Insieme per Telese

 

 

 GRUPPO CONSILIARE DI MINORANZA

·  Insieme per Telese - Lista Liverini  ·

 

In data 20/09/2004 noi consiglieri del gruppo “Insieme per Telese”, abbiamo presentato al Sindaco, alla giunta e al Presidente del Consiglio una interpellanza a risposta scritta sull’argomento.

In essa si diceva : 

premesso che

 

-       in data 28 agosto 2004, il quotidiano “Il Giornale di Caserta” ha riportato, in prima pagina, una inquietante notizia dal titolo “A Telese l’impero di Sandokan” e dal sottotitolo “Pioggia di euro sporchi per l’acquisto di cementifici e negozi;

-       nell’articolo (che si allega), a firma di Carlo Pascarella, si fa riferimento:

 

·        ad una inchiesta dell’Antimafia nell’ambito del settore edilizio, nel quale sarebbe stato riciclato denaro sporco dal clan camorristico dei Casalesi, facente capo a Francesco Schiavone detto “Sandokan”;

·        all’omicidio di Valentino Pellegrino, avvenuto a Telese nell’anno 2000, per motivi di controllo di traffici illeciti;

·        al collaboratore di giustizia Domenico Frascagna che asserisce di essere stato presente spesso a Telese, su incarico di Vincenzo Zagaria e di Walter Schiavone (noti esponenti del suddetto clan camorristico), per controllare l’intera situazione riguardante i lavori pubblici e privati;

 

 

si chiedeva di sapere con risposta scritta

 

 

-       se il sindaco e la giunta di Telese Terme:

 

·        erano venuti a conoscenza di tali preoccupanti notizie;

·        avevano inteso o intendevano avviare un monitoraggio sulle opere edilizie pubbliche  e private, effettuate negli anni di riferimento, che possano essere state oggetto di riciclaggio di denaro sporco;

·        intendevano promuovere urgenti iniziative per la costituzione di una commissione di indagine (come previsto dal 2° comma dell’art. 44 del decreto legislativo n° 267/2000) sull’attività della precedente amministrazione, al fine di verificare se vi siano state e nel caso positivo se tuttora vi siano connivenze con il gruppo camorristico innanzi indicato;

·        intendevano e in che modo rassicurare l’opinione pubblica, che è rimasta sconcertata da notizie di così rilevante gravità. 

 

 

Finora nessuna risposta è venuta in merito.

 

Di contro però, oggi, all’ordine del giorno, per la pubblicazione e divulgazione del suddetto articolo, si chiede a questo civico consesso di dare autorizzazione al Sindaco a proporre querela ed ogni altra azione per la tutela, sia in sede penale che civile, dei diritti e degli interessi patrimoniali e non, nonché della immagine di Telese Terme e della sua collettività.

 

Non crediamo che il Sindaco abbia bisogno di essere autorizzato da questo consiglio comunale per proporre detta querela.

 

Ne ha piena ed autonoma facoltà. Non ha bisogno di essere legittimato. Se Ella Signor Sindaco intravede i presupposti per l’esercizio di una tale azione è suo dovere, indipendentemente da ogni cosa, procedere.

Ella Signor Sindaco non ha bisogno di alcuna autorizzazione a procedere.

A Lei e solo a Lei fa capo questa responsabilità.

E allora ci chiediamo del perché il problema viene posto in questi termini.

Si spera forse di ottenere un "no" da noi consiglieri della minoranza per poter poi additarci all'opinione pubblica come quelli che sono contro i cittadini di Telese?

Se questo è il tentativo state facendo un clamoroso, incredibile "autogoal".

È una tesi questa che non passerà mai.

 

È la storia personale di ciascuno di noi, e non solo, che lo impedisce.

Tra noi c'è un consigliere che ha avuto la forza di affrontare a viso aperto, qualche anno fa, l'aggressione di una spietata delinquenza.

 

Tra di noi c'è un esponente di un partito che opera quotidianamente, e non è un mistero, contro l'illegalità ed il crimine.

 

E voglio anche, senza mania di alcun protagonismo, citare la mia professione, che mi vede impegnato da oltre 30 anni nella lotta contro il  crimine di qualsiasi natura.

Non sto a citare le mie benemerenze. Sarebbe di cattivo gusto.

 

Se poi, per tutelare i diritti e gli interessi patrimoniali, nonché l’immagine di Telese Terme e della sua collettività, Ella Signor Sindaco vuole il sostegno e la solidarietà politica dell’intero consiglio comunale, per dare maggiore forza a tale istanza giudiziaria, noi consiglieri del gruppo “Insieme per Telese” siamo al Suo fianco e siamo pronti a fare qualsiasi battaglia per difendere gli interessi e l’onorabilità della Comunità Telesina.

 

Ma allora se questo è il punto, prima ancora di procedere a proporre querela crediamo che sia necessario stabilire se le notizie riportate dal Giornale di Caserta siano vere o meno, affinché la Comunità Telesina possa essere veramente difesa e protetta.

 

Si tratta di stabilire se siano mere illazioni o se invece veramente:

 

-       la procura antimafia di Napoli ha prodotto una informativa in cui paventa traffici illeciti del soggiornante Valentino Pellegrino, ucciso con modalità tipiche camorristiche nella nostra cittadina;

-       il camorrista De Simone nelle sue dichiarazioni all’antimafia abbia affermato di essere stato presente spesso a Telese, perché incaricato da Vincenzo Zagaria e da Walter Schiavone (esponenti di spicco della camorra di Casal di Principe) per controllare l’intera situazione riguardante i lavori pubblici e privati.

 

Crediamo, quindi, prima ancora di procedere ad una querela, che la comunità Telesina debba essere tutelata in modo diverso e cioè accertando se veramente vi siano infiltrazioni di soggetti criminali collegati a clan camorristici.

 

Questo problema non può essere risolto con una querela ed essere così rimosso dalle coscienze.

Sarebbe troppo semplicistico e da irresponsabili.

 

Il sacro furore e lo sdegno per tali notizie devono essere controllati per evitare grossolani errori.

 

Bisogna utilizzare al meglio gli strumenti normativi che abbiamo a disposizione per poter capire e fare chiarezza su tali inquietanti ipotesi.

Pure fornendo, nel caso dovessero emergere, elementi utili all’A.G..

Non possiamo apoditticamente affermare che Telese è un’isola felice.

Sarebbe un grave errore.

 

La camorra è una organizzazione di incalliti criminali che opera con la forza dell’intimidazione, del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti, per acquistare in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri, ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali.

 

I clan camorristici:

  • non fanno proclami;

  • non amano far parlare di sé;

  • non hanno siti internet;

  • non fanno pubbliche manifestazioni per la rivendicazione dei loro diritti o per l’affermazione di nobili ideali.

  • Essi vivono nell’ombra e le loro riunioni sono segrete.

  • Preferiscono pubblicizzare i loro metodi con un passaparola discreto, riservato, mirato e soprattutto lontano da chi in quel momento non è interessato.

  • Si mimetizzano in mezzo alla gente normale per apparire normali.

  • Blandendo e corrompendo si infiltrano negli apparati istituzionali per ricevere notizie, procacciarsi affari, acquisire illecitamente risorse finanziarie.

  • Il loro terreno ideale di sviluppo si coniuga bene con la diffusa illegalità e con i processi amministrativi che sono privi di trasparenza, dove, cioè, tutto diventa possibile e praticabile.

  • La loro espansione è lenta, graduale, indolore almeno nella fase iniziale, ma inesorabile.

  • Una volta che la loro conquista territoriale e socio-economica è avvenuta, nessuno più se ne può liberare.

  • Tutti ne diventano possibili alleati e/o vittime.

  • Per imporre la loro volontà utilizzano i metodi più efferati (dalla semplice minaccia fino all’assassinio). Ciò è in relazione al grado di resistenza della loro preda di turno.

Di fronte ad un pericolo di tale portata non possiamo chiudere gli occhi.

 

E, purtroppo, per quel che ci risulta, oggi, è la prima volta che in questo consiglio comunale viene proposta una tematica così delicata, improvvisamente venuta alla ribalta.

Gli spunti per avviare delle riflessioni crediamo che non siano mancati, né mancano.

 

Basta ricordare gli episodi di grave criminalità più eclatanti e visibili accaduti sul nostro territorio.

·        L’uccisione di un noto avvocato di Telese, avvenuta anni addietro, bruciato vivo nella sua autovettura sul vicino monte Pugliano.

Mai scoperti i responsabili.

·        I vari tentativi di estorsione subiti dai nostri concittadini, noti a tutti.

·        Bombe intimidatorie fatte esplodere, qualche anno fa, nei pressi dell’allora pastificio Capasso e Romano.

·        Un clamoroso blitz di diverse centinaia di agenti delle forze dell'ordine, effettuato nei primi anni '90 nella zona di Valle Rotondo di Telese. Con quell'intervento si cercò di procedere alla cattura di esponenti di spicco della criminalità organizzata, dediti, in quella zona, a praticare scommesse su corse di cavalli organizzate in un ippodromo clandestino.

·        L’omicidio di chiaro stampo camorristico del soggiornante Valentino Pellegrino avvenuto nell’anno 2000.

·        Le minacce intimidatorie, responsabilmente denunziate all’autorità di polizia, fatte da due ceffi del napoletano, poco prima delle elezioni elettorali di quest’anno, ai danni di un giovane iscritto al partito di Rifondazione Comunista per la sua attività politica.

·        La presenza giornaliera, per motivi di lavoro, nel nostro comune di un imprenditore edile, scortato costantemente da due poliziotti, perché minacciato dalla camorra.

·        I continui e numerosi furti che vengono perpetrati ai danni di nostri concittadini e di attività commerciali, anche durante le ore diurne.

Così come non può essere trascurato ciò che accade nei comuni contermini, in quanto è palese come l’azione criminale della delinquenza non può avvenire se non anche con il passaggio di quei criminali nella nostra cittadina, stante la sua centralità territoriale.

 

Ci limitiamo a citare:

-       l’omicidio di chiaro stampo camorristico, di un cittadino di Solopaca, avventu nell'anno 2003 in quel territorio;

-       l’attentato dinamitardo ai danni di un noto pub in Amorosi,  avvenuto circa 3/4 anni fa;

-       l'omicidio a colpi di pistola di un cittadino di Castelvenere, risalente a circa 7/8 anni fa;

-       la cattura di due pericolosi latitanti avvenuta sempre nel suddetto comune, avvenuta 2/3 anni fa.

 

Né possono essere trascurati, infine, tanti episodi di grave criminalità che restano sconosciuti, in quanto per legittima paura non vengono denunziati dalle vittime.

 

Affrontare il problema, quindi, pensando se proporre una querela o meno è secondario, ma soprattutto è prematuro, perché allo stato delle cose non sembra configurarsi alcun reato. Il giornalista, infatti, non dice che i cittadini di Telese sono camorristi, ma riporta semplicemente, in modo asettico, risultanze giudiziarie in cui si evidenzia che clan camorristici hanno preso di mira Telese.

 

Sarebbe veramente paradossale querelare colui che ci segnala un fenomeno di camorra, anziché mobilitarsi e attuare ogni possibile azione per prevenire e contrastare il radicamento di gruppi criminali nel nostro territorio.

Ci esporremmo, in questa fase, a poter ricevere una controquerela da parte del denunziato o dei denunziati, con la conseguenza che ad essere condannato sarebbe proprio il primo querelante con i suoi sostenitori.

Non è possibile esporsi ad un simile, inutile rischio con tutte le intuibili implicazioni istituzionali.

 

Diventeremmo noi, se controquerelati, oggetto di critiche e di illazioni  da parte dell’opinione pubblica.

Queste considerazioni non vogliono né essere polemiche né pretestuose.

Non amiamo le polemiche; esercitiamo in maniera autentica il nostro diritto di parola e di critica nell’interesse dei cittadini di Telese.

Lo abbiamo già dimostrato allorquando, purtroppo, nel Consiglio Comunale, del 27 luglio scorso, ci avete liquidato come bugiardi e oltraggiosi rispetto al vostro bilancio di previsione.

 

Ed oggi, invece, voi stessi avete dovuto riconoscere che il milione e mezzo di euro quale provento di sanzioni amministrative era un dato di fantasia. Infatti nella nuova previsione, voi stessi avete dovuto ridimensionare clamorosamente quel dato.

I ricorsi, preannunciati, contro alcune delibere di giunta, relative agli aumenti dei rifiuti e dell’ICI, sono stati perfezionati e notificati, essendo stati intravisti fondati motivi di illegittimità.

E avviandoci alla conclusione sul punto posto all’ordine del giorno, invitiamo tutti i consiglieri ad astenersi dal proporre querela; diciamo a voi di rinviare tale decisione in un altro momento, qualora i presupposti potrebbero configurarsi in maniera chiara e certa per esperire l’azione giudiziaria.

 

Diciamo però di non stare con “le mani in mano”.

 

Sollecitiamo, anzi, iniziative importanti per Telese per contrastare il fenomeno camorristico, quali:

-        il nostro incondizionato sostegno al Sindaco della nostra città, affinché avvalendosi della sua autorità e dei suoi poteri, solleciti ed attivi un canale di comunicazione e di concertazione con le autorità competenti a vigilare sul fenomeno segnalato;

-       la costituzione di un osservatorio permanente sui fenomeni criminosi che accadono nella nostra cittadina, costituito da persone, anche esterne, aventi capacità e competenza;

-       una commissione di indagine, già richiesta peraltro nell’interpellanza innanzi citata, sull’attività amministrativa degli ultimi dieci anni, con particolare riferimento a tutte le opere edilizie pubbliche e private, affinché si possa far luce sulle paventate infiltrazioni camorristiche;

-       l’istituzione della “Giornata della legalità”, prevedendo per quel giorno tutta una serie di iniziative, finalizzate ad esaltare la cultura della legalità, per far sì che una sempre maggiore fiducia nelle istituzioni ed un senso civico sempre più spiccato possano, da soli, costituire il vero baluardo contro qualunque oppressione.

 

Telese Terme, 30/09/2004

 

I CONSIGLIERI DEL GRUPPO “INSIEME PER TELESE”

 

Giovanni LIVERINI

 

Giuseppe F. DI MEZZA

 

Rito E. MAGLIONE

 

Michele SELVAGGIO

 

Gianluca ACETO

 

 

 

    

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Per intervenire: invia@vivitelese.it