15 dicembre 2004
Corsi e ricorsi storici
Vittorio Pagliarulo

 

 

Leggo dal SANNIO Quotidiano, riportato sul nostro sito, in data 11.12 u.s., della maretta in casa Comunale (Maggioranza in balìa delle rivalità) circa pretese e aspettative di portatori di voti, opportunamente agganciati, per evitare di perdere le elezioni amministrative di sei mesi scorsi.

I nodi vengono al pettine?

L'amico Antonio Pucella - che, per la verità, ha cominciato a scalpitare sin dalla legislatura precedente, sempre per promesse non mantenute - ha cominciato a puntare i piedi (e io aggiungo che fa bene ad alzare la voce al fine di rompere, in modo definitivo, il malcostume che alberga in qualcuno che si è sempre crogiolato nella politica ambigua e compromissoria che tanto promette e niente mantiene) affinché fosse tutelato il presumibile patto di assegnargli l'assessorato che, ancora una volta, lo ha convinto a aderire alla lista Capasso, meglio conosciuta come la lista dell'ex Sindaco, attuale Assessore ai Lavori Pubblici. (Chiedo venia per la cattiveria, che riconosco gratuita, all'amico Gennaro Capasso)

Quattro lustri fa, nella prima amministrazione D'Occhio, fu sottoscritto un patto per effetto del quale la carica di Sindaco doveva essere spartita. Due anni e mezzo a ciascuno, tra il medesimo D'Occhio, promettente e Michele Selvaggio, beneficiario: ebbene, anche in quel caso, nonostante fosse tutto scritto e sottoscritto (per inciso, il Partito della ex D.C., dall'insediamento della nuova Amministrazione, presieduta dall'Ingegnere, poteva benissimo chiudere i battenti, in quanto non fu messo a corrente di quanto si era pattuito segretamente; chi vi scrive può parlare a ragion veduta in quanto era vice segretario reggente della sezione comunale D.C) le promesse non furono mantenute.

L'amico Michele Selvaggio, per assumere l'incarico pattuito, fu costretto, con il suo gruppo, a sfiduciare il Ras.

Tornando ai giorni nostri, evidentemente per acchetare gli animi si è proposto di affidare ad Antonio Pucella la delega al verde pubblico, stralciata dai Lavori Pubblici, laddove una sequoia, con il suo possente apparato radicale, difficilmente si lascerà spiantare.

Provo a mettermi nei panni dell'amico Antonio che dice al Nostro: visto che sei destinato ad assumere la Presidenza del Consorzio Idrotermale (meno male che a S.Salvatore Telesino, al riguardo, si scalpita!), ti dimetti dalla carica d'assessore ai Lavori Pubblici e ne subentro io (come promesso?).

Svesto subito quei panni perché sono scomodi e li ripasso al suo legittimo proprietario, Antonio Pucella, con l'auspicio che questa volta non si lasci abbindolare con promesse che potrebbero ricadere nella prossima legislatura.

Ti stimo caro Antonio; abbiamo parlato spesso, io e te, di cose che riguardano l'amministrazione di questo paese e puoi testimoniare che ho sempre compreso le tue lagnanze e le turbolenze che hanno contraddistinto gli eventi negativi nei quali spesso ti sei imbattuto nell'Amministrazione passata. E' arrivato il momento di mettere veramente i piedi a terra.

Anche con Michele Martucci abbiamo parlato molto; l'ultima volta a pochi giorni dalla presentazione delle liste. E sono convinto che almeno qualcosa di tutto quello che gli ho detto circa i comportamenti di chi (abitualmente si dice nel bene e nel male, ma per quanto mi riguarda, il primo aggettivo è carente) ha governato per un ventennio questo paese, ha avuto modo di verificarlo sul campo.

Anche al Dottore dico: Michele, punta i piedi per cancellare, una volta per tutte, il malcostume per far emergere finalmente la trasparenza che deve rifulgere quando si amministra il bene comune.

Al dott. Capasso (giovane preparato e di sani principi, con la sola colpa di non essere stato abbastanza risoluto da declinare l'invito pressante ad assumere la candidatura) una domanda la voglio rivolgere: Gennaro, sei pentito? E se lo sei perché non scrivi la parola fine al teatrino poco edificante che ti si è parato di fronte, tuo malgrado?

I piedi per terra li voglio mettere anch'io per l'esperienza acquisita sul campo della politica che ha contraddistinto questo paese da venti anni ai giorni odierni.

Invito gli amici della mia parte e anche della parte avversaria (perchè no!) a scendere dal ponte: tranquilli tutti; cadaveri, di sotto, non ne vedrete passare!

Chi è avvezzo a navigare nella procella, sempre, figurarsi se non riesce a porre riparo alle marette!

Vittorio Pagliarulo

 

    

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