Leggi anche: 31 arresti - Una rete capillare per dettare legge

 

 

25 luglio 2005
Primi interrogatori per alcuni dei 31 arrestati
da Il Sannio Quotidiano

 

 

Ieri i primi interrogatori delle persone arrestate mercoledì. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, tra gli altri, Rosa Del Prete, moglie di Esposito, e Giuseppe Coletta.

Primi interrogatori, ieri, per alcune delle trentuno persone arrestate nell'ambito del maxi blitz diretto dalla Dda e condotto dai carabinieri contro il clan dei solpachesi. Dinanzi al GIP del tribunale di Napoli, Giovanna Ceppaluni, che aveva firmato le ordinanze di custodia (ventisei in carcere, altre cinque ai 'domiciliari') su richiesta del pm Alfonso D'Avino, sono comparsi Rosa Del Prete (avvocato Ettore Marcarelli), 44 anni, di Solopaca, moglie di Francesco Esposito, e Giuseppe Coletta (avvocato Antonio Barbieri), 54 anni, un vigile urbano di Castelvenere, che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

La stessa scelta, motivata dalla necessità di consentire ai legali di esaminare la voluminosa ordinanza, è stata fatta anche da Luigi Sacco (avvocati Giuseppe Maturo e Marcarelli), 56 anni, di Melizzano, e Vincenzo Formato (avvocato Antonio Frattolillo), 36 anni, di Guardia Sanframondi;
Hanno invece risposto alle domande Vincenzo Izzo (avvocato Fabio Massimo Romano), 44 anni, di San Salvatore Telesino, e Antonio Ferrara (avvocato Maturo), 40 anni, di San Salvatore Telesino, che hanno entrambi respinto gli addebiti. Per Ferrara c'è stata anche l'udienza di convalida, con il GIP Simonetta Rotili, per i 150 grammi di hashish che erano stati rinvenuti, al momento della perquisizione, nella sua abitazione.

Ascoltato anche Robert Fargnoli (avvocato D'Anna), 32 anni, di Piedimonte Matese. Oggi si prosegue con l'interrogatorio di altri indagati.

Le accuse contestate, a vario titolo: associazione per delinquere di stampo camorristico e semplice, estorsione, furto, danneggiamento, spaccio di droga, riciclaggio, rivelazione di segreti d'ufficio.

Un'inchiesta, quella dei carabinieri del Reparto operativo provinciale e del Nucleo operativo della compagnia di Cerreto Sannita, nata dalla riunione di due indagini ('Grande Fratello' e Casa Bianca', i nomi in codice) avviate alla fine del 2002. Un'attività supportata da intercettazioni ambientali e telefoniche, poi corroborata dalle dichiarazioni di Francesco Perna, braccio destro del capo, Francesco Esposito, che a settembre dello scorso anno ha scelto di collaborare con la giustizia.

Un contributo, il suo – senza dimenticare quello offerto da un'altra persona -, che avrebbe consentito di ricostruire una serie di vicende, a partire dall'88, delle quali i militari erano già a conoscenza, e di aprire ulteriori fronti investigativi. Un dato, quest'ultimo, che sembra dunque promettere altri sviluppi. Inquietante lo scenario tratteggiato dagli investigatori, fatto di estorsioni imposte su larga scale alle imprese e di rapporti stretti con altre organizzazioni che operano nella nostra provincia ed in quella di Napoli.

Ma anche di furti e di 'cavalli di ritorno'. C'è questo ed altro nelle seicento pagine dell'ordinanza di custodia cautelare: attenzione puntata sulla nascita del clan, la sua struttura, le modalità operative. Un racconto che si snoda in modo articolato e sembra promettere altri sviluppi.

 


    

Dubbi su infiltrazioni della malavita


Per intervenire: invia@vivitelese.it