Intervento riferito a: Un insolito esodo di Ferragosto

 

 

16 agosto 2005
No al terrorismo alle guerre e all’integralismo
Guglielmo Caiazza

 

 

Il terrorismo, le guerre e l’integralismo nascono da atteggiamenti come il tuo, amico Del Deo.

Vorrei lasciare da parte le ragioni storiche del perché di Gaza, del perché degli insediamenti, del perché delle reazioni orribili del gruppo di Hamas o del perché degli stermini come quelli di Sabra e Chatila.

Ciò perché quando si ripercorre la storia bisogna leggerne tutte le pagine e non solo quelle che fanno piacere ai nostri ideali. Bisogna avere necessariamente una concezione materialistica della storia.

C’è un fatto: gli insediamenti nella striscia di Gaza, cioè colonie ebraiche circondate dall’esercito in un territorio cui la politica internazionale mai ha riconosciuto come israeliano, erano la continua causa di scontri, attentati, spargimenti di sangue innocente nonché l’alibi principale delle fazioni terroristiche mediorientali.

Venendo meno queste colonie, pur senza riconoscere ancora su quei territori la sovranità palestinese, viene a mancare uno dei cardini sui quali poggia l’assurdo fanatismo antisemita.

Non sono queste le motivazioni che hanno indotto il governo israeliano a rimuovere le colonie, non è un atto vicino alla mentalità del premier Sharon (io penso che ci siano altre ragioni in questo ritiro), il quale ha sempre ricambiato con gli interessi l’odio antisemita, accompagnandolo con spedizioni punitive nei mercatini popolari e lanciando missili nella mischia.

Quello che sta avvenendo in medio oriente è un piccolo passo verso la pace, ispirato dalle negoziazioni internazionali: è la vittoria della politica.

Il riconoscere che fare un passo indietro può significare la salvezza di molte vite innocenti è un qualcosa di sacro ed è da auspicare che di questi passi ce ne siano molti altri ancora, da tutte le parti.

Non è una mia invenzione il fatto reale che il proliferare del terrorismo nasce dagli atteggiamenti prepotenti, dalle invasioni o dai bombardamenti a tappeto sulla povera gente. Agitando il feticcio del terrorismo si movimenta l’industria delle armi, si raccoglie petrolio, ma si sparge anche il seme dell’odio.

Prendi, amico mio, questo importante, storico momento come quello che realmente è: un atto di pace.

Poi le coltivazioni e le serre si potranno fare altrove e le occasioni di integrazione fra popoli si saranno certamente in futuro; la storia ci ha insegnato che possono cadere muri e cortine di ferro, ma senza la pace non può cadere nessun muro.

Fraternamente,

Guglielmo Caiazza

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