Intervento riferito a: Lettera aperta a Fulvio Del Deo

 

 

2 giugno 2005
La pazienza è la virtù dei forti
Fulvio Del Deo

 

 

Certamente conoscerete tutti John Lackland, o Giovanni Senzaterra, figlio minore di Enrico II e fratello di Riccardo Cuor di Leone... Be', se non ricordate la storia inglese, sicuramente avrete visto il cartone animato di Robin Hood, in cui il principe Giovanni è interpretato da un leone fifone che si succhia il pollice: un Giovanni Senzacoraggio, più che Senzaterra.

Ecco, il nostro Forgione gli somiglia. Perché? Ora ve lo racconto, miei cari lettori.

 

Cominciamo da quel che ha scritto nella sua "Lettera aperta a Fulvio Del Deo":

 

"Un giorno, Fulvio decide di non scrivere più, arrabbiato, forse per un diverbio con Nicola Pagliarulo, forse per colpa mia e per le regole che ho pensato per il sito (stile editoriale approvato dallo staff). In definitiva, da più di due anni Fulvio non pubblica interventi su ViviTelese."

 

In questa affermazione, sono contenute 4 bugie e 1 verità. La verità è che non scrivo da più di due anni; le bugie sono:

  1. Non ho deciso io di spontanea volontà di non scrivere più nel sito, ma mi è stato impedito di pubblicare; come prova, conservo l'intero scambio epistolare a riguardo e ne sono testimoni oculari decine di amici.

  2. Non mi sono mai arrabbiato. Semmai si è arrabbiato Giovanni leggendo le mie pungenti letterine di critica.

  3. Non ho mai avuto alcun "diverbio" con Nicola Pagliarulo: sarebbe cosa inutile e inoltre io non sono tipo da diverbi. Sono stato semplicemente insultato da Pagliarulo, il quale ha sfruttato le pagine di questo sito per vomitarmi addosso una sfilza vergognosa di maleparole. In quell'occasione, Giovanni Forgione si è dilettato a pubblicare tutto senza batter ciglio e, succhiandosi il pollice, ha preso supinamente le parti di quello che sul momento gli pareva il più forte. Se oggi Giovanni mi prega di scrivere di nuovo e di pappare la pizza insieme a lui è solo perché ha scoperto che la pazienza è la virtù dei forti. E io ne ho molta. Evidentemente, all'epoca non lo sapeva ancora, perciò nun le teneva di cancellare quello sconcio, finché non gli ho spiegato che con un semplice gesto gli avrei fatto chiudere il sito. Solo allora ha cancellato le maleparole. Però, a tutt'oggi non ho ancora avuto il piacere di sentire dalla sua boccuccia la breve parolina riparatoria.

  4. Le regole editoriali furono cambiate giusto in quell'occasione, per impedirmi di pubblicare nel sito il racconto "Pentimento e riscatto", racconto che avrebbe riacceso l'insofferenza di Nicola Pagliarulo, in quanto tratta di rispetto, convivenza pacifica e apertura verso gli altri.

 

E adesso passiamo ai fatti.

 

Il 4 novembre del 2002 Giovanni Forgione, a nome di Vivi Telese, mi pregò di scrivere "qualcosa per il sito".

Io scrissi varie cose. Ed ecco i complimenti suoi e di tutto lo staff.

 


----- Original Message -----

From: ViviTelese

To: Fulvio Del Deo

Sent: Friday, November 22, 2002 7:17 PM

Subject: Re: parte III

...

Complimenti per quello che scrivi e

grazie perché "qualifichi" il sito

dandogli una importanza maggiore

 

ciao da tutto lo staff


 

I miei interventi andarono avanti tranquillamente, finché non fece la sua comparsa un lettore che mostrava chiari segni di intolleranza: Nicola Pagliarulo. Per una strana coincidenza, contemporaneamente iniziarono strani squilli al mio telefono e scritte neonaziste sui muri della scuola dei miei figli (n.b.: i miei primi interventi nel sito riguardavano giustappunto i lavori di ristrutturazione dell'edificio scolastico).

 

Per ragioni di sicurezza, smisi di scrivere per Vivi Telese, ma proposi a Giovanni alcune cose interessanti da pubblicare direttamente a firma degli autori (miei amici, felici di trovare spazio in un sito che si presentava molto bene), omettendo il mio nome. Forgione accettò di buon grado, condividendo pienamente il mio allarme per la situazione che si era venuta a creare.

 

Si avvicinava il 27 gennaio, Giorno della Memoria della Shoà, così pensai di inviare a ViviTelese un articolo di Angelica Calò (israeliana di Galilea, proposta per il Nobel per la pace insieme alla sua amica araba Samar Sahhar). Angelica fu lieta di apparire anche in siti di comunità locali piccine e marginali come la nostra telesina.

 

In quel frangente, non avevo dubbi che Giovanni si stesse comportando con me come un vero amico fidato! 

Le cose andarono avanti così per un po', finché il mio amico Carmine non inserì un suo articolo sulla Banca Centrale Europea. (Faccio presente che all'epoca si poteva spaziare su temi di largo respiro, perché il regolamento del sito non prevedeva ancora le attuali restrizioni confezionate su misura per me).

 

Ebbene, Carmine inserì nel suo articolo anche un link per una petizione che gli avevo passato io. Cliccando su quel link, appariva una schermata che diceva "Dear Fulvio... ecc."; ovviamente, era una petizione alla quale io avevo già aderito e perciò il link era intestato a mio nome.

 

In conseguenza di ciò, Nicola Pagliarulo, vedendo in me il diavolo delle sue fantasie perverse,  fu felice di potermi -a suo modo- consegnare al pubblico ludibrio; così, irruppe nel sito con un bel po' di insulti a mio indirizzo, dicendo che io mi ero inventato identità fasulle (Angelica Calò, Victor Magiar, Fiamma Nirestein, Carmine Monaco ecc.) per continuare a scrivere nel sito a sua insaputa:

 

"...Prescindendo dal giudicare affermazioni che, in alcuni casi, si commentano da sole, mi soffermerei su altri aspetti che arrivano a farmi dubitare (e non poco) dell’esistenza stessa degli “autori”."

 

Giovanni, assumendo la sua migliore posizione da Senzacoraggio col pollice in bocca, pubblicò senza batter ciglio i vergognosi insulti e le farneticanti calunnie, di cui riporto qualche altra riga, tralasciando le maleparole:

 

"...Alla fine del pezzo su Wim e Gretta, si viene invitati ad appoggiare il Simon Wiesenthal Center, contro l’antisemitismo ebraico...

 

...Chiudendo la stessa finestra, dove si veniva invitati all’iscrizione per sostenere il movimento, sempre alla fine dell’articolo firmato da Carmine Monaco, il Simon Wisenthal ecc., ecc. apre nuovamente la finestra e comincia così:

 

Dear Fulvio…

 

…zzo dico! Capito vil coyote? Alla firma di Carmine Monaco, gli amici rispondono “Caro fulvio” (non meriti la maiuscola, tu che ti nascondi e che bari…)…allora il dubbio era fondato…lo stile, conosciuto…solo la firma era depositaria d’una novità che avrei preferito più completa e, soprattutto, reale…"

 

Giovanni prese per buone le folli insinuazioni e, per tutta risposta, confezionò le nuove regole del sito. Lo scopo fondamentale era scongiurare il ripetersi di un episodio simile, probabilmente per "quieto vivere".

 

Al povero Giovanni Senzacoraggio non importava se in quel modo si tappavano delle bocche e si accontentava un intollerante. Confesso che da Forgione non me lo sarei aspettato. Alla fine, ciò che ne è uscito vittorioso è stato l'odio razzista: si sono messe a tacere delle voci, solo perché non piacevano a una persona violenta.

 

Cari lettori, ditemi voi come potrei mai accettare l'invito di Giovanni a scrivere nuovamente per il sito, dopo il trattamento che mi ha riservato? E che sapore avrebbe quella pizza che mi sta offrendo? Mi dispiace, ma credo che mi andrebbe di traverso...

Ripeto: sarebbe bastato un po' di coraggio da parte sua e una semplice ma sincera parolina di cinque lettere.

 

«Quello che fa più male non è il vostro odio, ma è soprattutto il fatto che voi vi ostinate a negare che esso esista», così dice Charles Aznavuor in uno dei passaggi più belli e drammatici di un noto film di Egoyan.

 

Fulvio Del Deo

 

P.S. Leggo: "da due mesi mandi e-mail piccanti a ViviTelese, usando toni che non sono da scrittore impegnato quale sei."

Il tuo tono ha il sapore della presa in giro: non sono scrittore e le mie mail non sono piccanti; non ti ho mai chiesto di indossare le giarrettiere mentre declamo i miei versi!

 

    

Altri interventi sullo stesso tema


Per intervenire: invia@vivitelese.it