Certamente conoscerete tutti John Lackland,
o Giovanni Senzaterra, figlio minore di
Enrico II e fratello di Riccardo Cuor di
Leone... Be', se non ricordate la storia
inglese, sicuramente avrete visto il cartone
animato di Robin Hood, in cui il principe
Giovanni è interpretato da un leone fifone
che si succhia il pollice: un Giovanni
Senzacoraggio, più che Senzaterra.
Ecco, il nostro Forgione gli somiglia.
Perché? Ora ve lo racconto, miei cari
lettori.
Cominciamo da quel che ha scritto nella sua
"Lettera aperta a Fulvio Del Deo":
"Un giorno, Fulvio decide di
non scrivere più, arrabbiato, forse per un
diverbio con Nicola Pagliarulo, forse per
colpa mia e per le regole che ho pensato per
il sito (stile
editoriale approvato dallo staff).
In definitiva, da più di due anni Fulvio non
pubblica interventi su ViviTelese."
In questa affermazione, sono contenute 4
bugie e 1 verità. La verità è che non scrivo
da più di due anni; le bugie sono:
-
Non ho deciso io di spontanea volontà di
non scrivere più nel sito, ma mi è stato
impedito di pubblicare; come prova,
conservo l'intero scambio epistolare a
riguardo e ne sono testimoni oculari
decine di amici.
-
Non mi sono mai arrabbiato. Semmai si è
arrabbiato Giovanni leggendo le mie
pungenti letterine di critica.
-
Non ho mai avuto alcun "diverbio" con
Nicola Pagliarulo: sarebbe cosa inutile
e inoltre io non sono tipo da diverbi.
Sono stato semplicemente insultato da
Pagliarulo, il quale ha sfruttato le
pagine di questo sito per vomitarmi
addosso una sfilza vergognosa di
maleparole. In quell'occasione, Giovanni
Forgione si è dilettato a pubblicare
tutto senza batter ciglio e,
succhiandosi il pollice, ha
preso supinamente le parti di quello che
sul momento gli pareva il più forte. Se
oggi Giovanni mi prega di scrivere di
nuovo e di pappare la pizza insieme a
lui è solo perché ha scoperto che
la pazienza è la virtù dei
forti. E io ne ho molta. Evidentemente,
all'epoca non lo sapeva ancora, perciò nun
le teneva di cancellare quello
sconcio, finché non gli ho spiegato che
con un semplice gesto gli avrei fatto
chiudere il sito. Solo allora ha
cancellato le maleparole. Però, a tutt'oggi non
ho ancora avuto il piacere di sentire
dalla sua boccuccia la breve parolina
riparatoria.
-
Le regole editoriali furono cambiate
giusto in quell'occasione, per impedirmi
di pubblicare nel sito il racconto
"Pentimento e riscatto", racconto che
avrebbe riacceso l'insofferenza di
Nicola Pagliarulo, in quanto tratta di
rispetto, convivenza pacifica e
apertura verso gli altri.
E adesso passiamo ai fatti.
Il 4 novembre del 2002 Giovanni
Forgione, a nome di Vivi Telese, mi
pregò di scrivere "qualcosa per il
sito".
Io scrissi varie cose.
Ed ecco i complimenti suoi e di tutto lo
staff.
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Original Message -----
Sent:
Friday, November 22, 2002 7:17 PM
Complimenti per quello che scrivi e
grazie
perché "qualifichi" il sito
dandogli
una importanza maggiore
I miei interventi andarono
avanti tranquillamente, finché non fece
la sua comparsa un lettore che mostrava
chiari segni di intolleranza: Nicola
Pagliarulo. Per una strana coincidenza,
contemporaneamente iniziarono strani
squilli al mio telefono e scritte
neonaziste sui muri della scuola dei
miei figli (n.b.: i miei primi
interventi nel sito riguardavano
giustappunto i lavori di
ristrutturazione dell'edificio
scolastico).
Per ragioni di
sicurezza, smisi di scrivere per Vivi
Telese, ma proposi a Giovanni alcune
cose interessanti da
pubblicare direttamente a firma degli
autori (miei amici, felici di trovare
spazio in un sito che si presentava
molto bene), omettendo il mio nome. Forgione accettò
di buon grado, condividendo
pienamente il mio allarme per la
situazione che si era venuta a creare.
Si
avvicinava il 27 gennaio, Giorno
della Memoria della Shoà, così
pensai di inviare a ViviTelese un
articolo di Angelica Calò
(israeliana di Galilea, proposta per
il Nobel per la pace insieme alla
sua amica araba Samar Sahhar).
Angelica fu lieta di apparire anche
in siti di comunità locali piccine e
marginali come la nostra telesina.
In quel frangente, non avevo dubbi
che Giovanni si stesse comportando con
me come un vero amico fidato!
Le cose andarono avanti così per un po',
finché il mio amico Carmine non
inserì un suo articolo sulla Banca
Centrale Europea. (Faccio presente che
all'epoca si poteva spaziare su temi di
largo respiro, perché il regolamento del
sito non prevedeva ancora le attuali
restrizioni confezionate su misura per
me).
Ebbene, Carmine inserì nel suo articolo
anche un link per una petizione che gli
avevo passato io. Cliccando su quel link, appariva
una schermata che diceva "Dear Fulvio...
ecc."; ovviamente, era una
petizione alla quale io avevo già
aderito e perciò il link era intestato a
mio nome.
In conseguenza di ciò, Nicola Pagliarulo,
vedendo in me il diavolo delle sue
fantasie perverse, fu felice di potermi
-a suo modo- consegnare al pubblico
ludibrio; così, irruppe nel sito con un
bel po' di insulti a mio indirizzo,
dicendo che io mi ero inventato identità
fasulle (Angelica Calò, Victor Magiar,
Fiamma Nirestein, Carmine Monaco
ecc.) per continuare a scrivere nel sito
a sua insaputa:
"...Prescindendo
dal giudicare affermazioni che, in
alcuni casi, si commentano da sole, mi
soffermerei su altri aspetti che
arrivano a farmi dubitare (e non poco)
dell’esistenza stessa degli “autori”."
Giovanni, assumendo la sua
migliore posizione da Senzacoraggio col
pollice in bocca, pubblicò senza batter
ciglio i vergognosi insulti e le
farneticanti calunnie, di cui
riporto qualche altra riga, tralasciando
le maleparole:
"...Alla
fine del pezzo su Wim e Gretta, si viene
invitati ad appoggiare il Simon
Wiesenthal Center, contro
l’antisemitismo ebraico...
...Chiudendo la stessa finestra, dove si
veniva invitati all’iscrizione per
sostenere il movimento, sempre alla fine
dell’articolo firmato da Carmine Monaco,
il Simon Wisenthal ecc., ecc. apre
nuovamente la finestra e comincia così:
Dear
Fulvio…
…zzo dico!
Capito vil coyote? Alla firma di Carmine
Monaco, gli amici rispondono “Caro
fulvio” (non meriti la maiuscola, tu che
ti nascondi e che bari…)…allora il
dubbio era fondato…lo stile,
conosciuto…solo la firma era depositaria
d’una novità che avrei preferito più
completa e, soprattutto, reale…"
Giovanni prese per buone le folli
insinuazioni e, per tutta risposta,
confezionò le nuove regole del sito. Lo
scopo fondamentale era scongiurare il
ripetersi di un episodio simile, probabilmente
per "quieto vivere".
Al povero Giovanni Senzacoraggio non
importava se in quel modo si tappavano
delle bocche e si accontentava un
intollerante. Confesso che da Forgione
non me lo sarei aspettato. Alla
fine, ciò che ne è uscito vittorioso è
stato l'odio razzista: si sono messe a
tacere delle voci, solo perché non
piacevano a una persona violenta.
Cari lettori, ditemi voi come potrei mai
accettare l'invito di Giovanni a
scrivere nuovamente per il sito, dopo il
trattamento che mi ha riservato? E che
sapore avrebbe quella pizza che mi sta
offrendo? Mi dispiace, ma credo che mi
andrebbe di traverso...
Ripeto: sarebbe bastato un po' di
coraggio da parte sua e una semplice ma
sincera parolina di cinque lettere.
«Quello che fa più male non
è il vostro odio, ma è soprattutto il
fatto che voi vi ostinate a negare che
esso esista», così dice
Charles Aznavuor in uno dei passaggi più
belli e drammatici di un noto film di Egoyan.
P.S. Leggo: "da due mesi mandi
e-mail piccanti a ViviTelese, usando
toni che non sono da scrittore impegnato
quale sei."
Il tuo tono ha il sapore della presa in
giro: non sono scrittore e le mie mail
non sono piccanti; non ti ho mai
chiesto di indossare le giarrettiere
mentre declamo i miei versi!
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