Gruppo politico NUOVI ORIZZONTI
Comunicato stampa
Chiamato in causa come autore di "inciuci"
ed altri "misfatti" politici (vedi
"Minerva", n.3, marzo 2006), mi corre
l'obbligo di fare alcune precisazioni.
Nel corso della passata campagna elettorale,
il candidato a sindaco della lista "Un Nuovo
Giorno per S. Salvatore", lanciando
specifiche accuse agli altri due
antagonisti, a torto ritenuti alla guida di
due liste di partito, sosteneva di non
rappresentare alcun partito politico e di
guidare una coalizione c.d. civica.
La verità, però, viene sempre a galla.
Gli ultimi avvenimenti amministrativi e le
esternazioni di Emilio Bove sul periodico
"Minerva", hanno dimostrato che l'antico
detto "chi predica bene razzola male"
è sempre valido ed attuale. Alla prima
occasione opportuna, infatti, il dottore
Bove ha subito dichiarato la propria
appartenenza ad un partito politico.
Una considerazione preliminare: secondo
l'articolo di "Minerva", Fabio Romano,
presentando la sua candidatura alla Comunità
Montana, avrebbe fatto venir meno l'unione e
la coesione dell'attività politica svolta
dai rappresentanti sansalvatoresi in
contesti " che travalicano i confini del
proprio territorio". Strano modo
d'intendere la politica: seguendo questo
ragionamento, qualora un nostro concittadino
fosse eletto in assemble più grandi,
extraterritoriali, tutti noi (sansalvatoresi)
dovremmo appoggiarlo incondizionatamente,
quasi per amor di patria... Un proposito
nobile, ma illogico e difficilmente
praticabile nella realtà. Comunque, se
"la politica seria" è questa, pena
"la credibilità e la reputazione di un
intero paese" (addirittura!), ci
aspettiamo che l' estensore dell'articolo
dia il buon esempio e cominci a praticare
quello che scrive, dando un appoggio
incondizionato, "a prescindere"
direbbe Totò, alle iniziative di ogni
concittadino, anche avversario politico, che
per ventura (facciamo un esempio casuale) si
trovasse a sedere nel Consiglio provinciale:
è di San Salvatore? Sì? Dunque, bisogna
essere "coesi" con lui, tutto quello
che fa va bene...
E adesso veniamo ai fatti contestati e a
quanto è accaduto realmente in Consiglio
Comunale. .'
. Il capogruppo di "Nuovi Orizzonti", prima
di procedere alle votazioni per la A
Comunità Montana del Titerno, "nel suo
breve intervento", ha chiesto il voto a
TUTTI I CONSIGLIERI, di maggioranza e di
minoranza.
La sua candidatura, come riportato
correttamente anche in altri articoli
apparsi nei giorni scorsi, era motivata
innanzitutto dal principio dell'alternanza,
basilare in un regime democratico. Un
piccolo (ma importante) passo indietro nel
tempo: nel 2002, all'atto dell'insediamento
del nuovo Consiglio comunale, il capo-gruppo
di "Un Nuovo Giorno per S. Salvatore" ha
fatto letteralmente incetta di tutte le
commissioni
previste, guardandosi bene dal proporne
qualcuna ai consiglieri di "Nuovi
Orizzonti". Un comportamento davvero poco
democratico: praticamente quasi 700
cittadini di S. Salvatore cancellati dal
panorama politico, come se non
esistessero...
La legge che regola l'elezione dei
consiglieri comunali nella comunità montana
e soprattutto lo statuto dell'ente, che il
dottore Bove dovrebbe ben conoscere per aver
rivestito la carica di assessore per circa 4
anni, stabilisce che ogni comune ha diritto
a tre consiglieri, di cui due della
maggioranza ed uno della minoranza, senza
distinzioni di sorta.
Non vi è alcuna norma o regolamento che
vieti, in presenza di più gruppi di
minoranze consiliari, l'elezione del
consigliere appartenente al gruppo con un
numero minore di rappresentanti in seno al
Consiglio.
D'altronde, sempre come prescritto dalla
legge in materia, dallo statuto dell'ente
montano e come ribadito più volte dai
Tribunali Amministrativi Regionali e dal
Consiglio di Stato, in occasione della
votazione, è stato correttamente adottato il
sistema a voto limitato e non quello a voto
separato.
Il dottore Bove, venendo meno a tutti i
buoni propositi manifestati durante la
campagna elettorale, si dichiarava esponente
della "Margherita" ed invitava tutti i
consiglieri comunali a non votare il
capo-gruppo di "Nuovi Orizzonti"
qualificandolo "uomo di destra";
sosteneva, infine, che l'elezione di quest'ultimo
avrebbe alterato gli equilibri in senso
all'ente montano amministrato da una
maggioranza di centro sinistra. In sostanza,
diceva chiaramente di non voler
assolutamente lasciare la carica sino ad
allora occupata: evidentemente, mettere da
parte le aspirazioni e "le scaramucce
personali" (come si predica
nell'articolo) è un sacrificio che si chiede
sempre... agli altri.
.
Fabio Romano, sin dalla prima manifestazione
della campagna elettorale, ha sempre
dichiarato di non rappresentare alcun
partito politico e, nel pieno rispetto dei
propri elettori e soprattutto dei componenti
della propria lista, non ha mai
rappresentato le istanze o gli interessi di
un partito politico, dichiarandosi sempre
come indipendente. La sua elezione è stata
determinata anche dal voto di cittadini e
dal sostegno di candidati consiglieri che
non appartenevano al suo stesso partito e,
pertanto, mai poteva (o potrà) occupare
posti istituzionali quale rappresentante di
una sola specifica parte politica.
Di conseguenza, aderire. formalmente ad uno
schieramento politico (come ha fatto il
consigliere Bove per la "Margherita")
significa disattendere la volontà degli
elettori, che lo hanno eletto in una lista
civica: sarebbe stato più giusto, in seno
alla Comunità Montana, dichiararsi
"indipendente" - ed è quello che farà Fabio
Romano nel rispetto del mandato di tutti i
suoi elettori, di destra, di centro e di
sinistra.
Saranno i cittadini di S. Salvatore a giudicare,
al termine del mandato elettorale, l'utilità e
l'opportunità dell'elezione di Fabio Romano nel
Consiglio dell'ente montano, in relazione a
quanto sarà capace di fare nell'interesse del
proprio paese.
Nessuno è autorizzato a fare provocatorie
considerazioni sull'immagine di una persona che
si occupa di politica sin dall'anno 1995, in
tempi in cui era più comodo stare prudentemente
seduti dietro la propria scrivania.
Il
ns. rendiconto possiamo presentarlo in qualsiasi
momento agli elettori e lo
presenteremo con chiarezza e dovizia di
particolari al termine del mandato elettorale.
Per il momento il "conto" lo deve presentare chi
negli enti territoriali ha
rappresentato i partiti politici e non il suo
(nostro) paese.
Riteniamo, nel rispetto delle singole posizioni
e delle ideologie politiche di ciascuno, che un
buon amministratore comunale non debba essere né
dI destra, né di sinistra, ma agire
nell'esclusivo interesse della nostra comunità.
Una considerazione conclusiva, di carattere
generale: nessuno dovrebbe avere la presunzione
di essere insostituibile, Unicum
(come la marca di un noto amaro). Forse
occorrerebbe maggiore umiltà, senza pensare che
il monopolio dell'intelligenza e della
competenza sia legato solo al possesso di una
laurea.
S.Salvatore Telesino, 16 marzo 2006
Fabio M. Romano
Capo gruppo di "Nuovi Orizzonti" |