Sinceramente non avrei voluto risponderLe signor
Raiola, perchè nella sua risposta Lei ha usato
un tono particolarmente acceso e risentito come
se, aver risposto al suo comprensibile e
giustificato sfogo, fosse stato da parte mia una
offesa di lesa maestà. In poche parole come mi
permetto di contestare il suo legittimo sfogo? E
poi che cosa ne so io della vita e storia di
Telese, visto che ci vivo "solo" da 24 anni?
In
definitiva poi ho creduto fosse cosa giusta e
civile, rispondere alla sua accorata
catilinaria, perchè ritengo il dialogo, anche se
telematico, il fondamento di quel vivere
democratico che Lei richiama. La voglia di
risponderLe è altresì rafforzata dalla necessità
di ribadire, e con forza, che non era e non è
mia volontà disquisire di politica.
Da
24 anni che vivo a Telese ho inteso concepire il
mio vivere telesino ,solo onorando la mia
professione, e mi creda già questo è molto
difficile oggi, e cercando di costruire, nel mio
piccolo, un nucleo di sana vita sociale, quale
solo lo sport con la S maiuscola ritengo possa
dare. Se ci sarò riuscito, bene sarò in pace con
la mia coscienza civile altrimenti pazienza, ci
avrò solo provato.
Sinceramente, e mi scusi se la contraddico, mi
sembra che sia Lei a voler spostare il dialogo
su un piano nettamente politico, anche perchè,
come scrive, è Lei che fa parte di un Comitato
di cittadini, che scrive al Sindaco e che
aspetta mai giunte risposte. La molla che mi ha
spinto circa un mese fa a dialogare con Lei, e
che ora mi sollecita nuovamente, sta nel
rimanere profondamente colpito dal fatto che Lei
non riesce a vedere alcunché di positivo in
nessuna azione sociale che si sia svolta a
Telese da 40 anni a questa parte, qualunque sia
stato il primo cittadino che abbia governato
questa cittadina. Ripeto che mi sembra
particolarmente strana, radicale, prevenuta e
difficilmente accettabile, dal mio punto di
vista naturalmente, una totale chiusura verso
qualunque forma di percorso amministrativo abbia
attraversato Telese negli anni.
Al
contrario la mia forma mentis culturale mi ha
sempre portato a pensare che gli uomini,
nell'esercizio delle proprie capacità
lavorative, riescono a "dare" qualcosa, a
"consegnare" qualcosa alle generazioni future, a
"lasciare" un segnale di civiltà e di progresso.
E' presuntuoso pensare che gli "altri" sbaglino
tutto, o peggio ancora facciano tutto male per
mala fede, ed ognuno di noi invece abbia sempre
ragione.
ll
diritto di criticare a prescindere, salvo poi
farsi da parte quando ci si chiede di assumere
responsabilità in prima persona non si sposa
bene con il vivere sociale. Io Le riconosco
signor Raiola una grande capacità di critica,
non sempre costruttiva come è caratteristica del
radicalismo culturale, e Le chiedo di mettere a
disposizione della società Telesina queste sue
indubbie capacità dialettiche, culturali,
socio-politiche e di civile senso democratico.
Sarà il modo migliore, mi creda, per dimostrare
che nessuna lobby politico-culturale la plasma e
la pervade. Io nel mio piccolo tornerò a servire
con la mia professione la società telesina e
non, tenendomi ben lontano dai radicalismi
dialettici e dalle tentazioni di protagonismo
della politica amministrativa .
Grazie per l'attenzione che mi avrà dato e spero
di incontrarla presto per sfatare, de visu, il
vago senso di polemica tra noi , che lo scrivere
sul web potrebbe ingenerare.
Enzo Tripodi |