Intervento riferito a: Biomasse, Visalli: a S.Salvatore niente rifiuti

 

 

13 ottobre 2007
Inceneritore, Visalli non mi convince
Vittorio Pagliarulo

 

 

Egr. Architetto Visalli,

 

a scanso di equivoci le preciso di non essere medico ma perito agrario, ex insegnante in pensione.

 

Rischiando di essere definito lezioso, sono io ora a declamare il garbo e la doviziosa preparazione tecnica con la quale ha contestato il mio intervento. 

 

Con altrettanto garbo devo comunicarle che non mi ha convinto perché, ancora una volta, personaggi autorevoli – lei sotto il profilo professionale – ed altri di stampo prettamente politico, sempre a riguardo dei tanto vituperati inceneritori, parlano lingue completamente diverse o, quantomeno contraddittorie.

 

Per affermare quanto le vado dicendo, le leggo un trafiletto della lettera al direttore, nella pagina politica del Corriere della Sera di giovedì 11.10, a firma di Lamberto Dini e Natale D’Amico, personaggi di spicco della politica italiana che da qualche tempo hanno inteso esercitare un feroce braccio di ferro con la sinistra radicale a scapito del Vaso di Coccio costretto a barcamenarsi fra queste due sparute componenti politiche per cui se, cede alla  prima - il Vaso di Coccio -  viene minacciato di veto dalla seconda e viceversa; ma questo è un altro discorso anche se l’immondizia fa comunque capolino.

 

Ebbene questi due signori, nel terzo capoverso della loro lettera sopra citata dicono letteralmente:

 

<<…Tutto avviene nel quadro di un’azione di governo frenata nella maggioranza di una componente antagonista. Nonostante la spazzatura inondi periodicamente le strade e le piazze, non si costruiscono in Campania gli inceneritori che tutti sappiamo necessari…>>.

 

Questi due signori, a parere mio, almeno nel caso dell’inceneritore di S. Salvatore Telesino, parlano a vanvera, come spesso succede, in quanto la Sinistra, la Destra o il Centro, sono entità politiche; la salute dell’ambiente e la gente che lo vive è ben altra cosa.

 

Mettiamo da parte la politica e i politici e discutiamo fra persone per bene. Ciò detto le contesto alcune cose:

 

·        Lei dice: mettere un impianto a tecnologia complessa sul “pizzo di una montagna” con tutte le problematiche anche di natura viabilistica, comporterebbe file di camion e maggiori incidenza nelle tasche dei cittadini.

 

Le rispondo che la salute dei cittadini credo sia importante tanto e più di ogni altra possibile osservazione in merito.

 

·        Lei sostiene a gran voce che l’inceneritore di San Salvatore Telesino produce energia bruciando solo legna e materiali cellulosici e per chiarire meglio il concetto mette in fila un numeroso elenco di codici ai quali corrispondono i materiali da incenerire.

 

Le rispondo che mi invita a polemizzare: da dove arriva tutto questo materiale? (e qui subentra la viabilistica da lei citata avanti) Non mi dica che si tratta di biomasse di origine locale perché mi prenderebbe in giro. Da dove viene allora tutto questo materiale? Forse dall’industrioso NordEst? E se così fosse, perché questa benedetta energia non se la producono a casa loro?

 

·        Sintetizzando lei dice: incenerimento è anche quello che fa un camino. Si tratta di verificare le condizioni operative e la dimensione in rapporto alla capacità di ricezione ambientale e quindi alle concentrazioni di prodotti potenzialmente inquinanti e aggiunge: qualunque cosa, anche l’acqua pura con sale può uccidere nelle opportune quantità o non far niente in altre.

 

 

Le rispondo: e le garanzie? Oppure dobbiamo pensare che da parte di alcuni si pensi:

<<Ma cosa si va cercando? Si muore per i residui della combustione dei 60 e passa milioni di automezzi circolanti in Italia; si muore per asbestosi nei cantieri navali di Monfalcone

nonostante l’amianto sia stato bandito da qualche decennio; si muore perché si mangia troppo e male>>. Si muore, aggiungo io, perché la morte è quasi sempre una risultante consequenziale del progresso e quasi tutti i tipi di progresso passano attraverso l’economia e il profitto e l’inceneritore di San Salvatore Telesino è uno strumento importante per ricavare profitti.  

 

·        Lei dice: Per quanto attiene al cortese invito alla Provincia di Bergamo a non spendere i suoi soldi a Benevento, credo che potrebbe essere accettato. Ma come campano, scusate, non capisco però perché.

 

Le rispondo: ma questi signori di Bergamo non risparmierebbero una barca di soldi se gli investimenti li facessero a casa loro piuttosto che a mille km di distanza?

 

Mi dispiace architetto Visalli ma tutta la faccenda continua a puzzare, come l’immondizia!

 

Vittorio Pagliarulo

 

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it