Visalli non convince - parte seconda
Egr.Sig. Visalli,
se
veramente è sua intenzione convincermi di
quello che va dicendo deve farmi la cortesia,
almeno per quanto riguarda me, di parlare – e in
questo caso scrivere – “come l’ha fatta mamma".
Le
spiego meglio e mi scuso per la rudezza di
espressione rispetto a quanto asserisce con le
sue “alcune osservazioni”. Per me due più due fa
sempre quattro e in questo caso non vale neppure
la regola per la quale “cambiando l’ordine degli
addenti, la somma non cambia”.
Sono veramente arrabbiato e sconcertato,
Architetto. Piuttosto che da professionista lei,
in questo ultimo suo interevento – mi perdoni –
parla e scrive da politico che si esprime in
politichese: arzigogola, svicola, scambia ad
arte, come suol dirsi “asso per figura” al solo
scopo di mischiare le carte e confondere idee e
concetti, entrambi rientranti nella regola certa
di prima, che lei trascura, per la quale due più
due fa sempre e solamente quattro.
Anche se siamo più vicini del Bergamasco (la
lingua batte dove il dente duole) al corno
d’Africa, architetto, non siamo catalogabili
come individui da terzo mondo: di
industrializzazione ed economia di mercato ho
grande rispetto, così come della legittimità del
profitto che dal binomio di prima ne scaturisce.
“L’indisponibilità a sopportare la propria
parte del carico necessario per l’esistenza di
una società moderna ed industrializzata”,
invece, egr. architetto, passa attraverso la
mancata certezza da parte di noialtri che ciò
che l’inceneritore di San Salvatore Telesino
brucerà non ha niente da spartire con
l’immondizia.
Ma
allora, architetto, questi materiali innocui
per la salute quando bruciano li abbiamo solo in
Campania?
Suppongo che anche nel NordEst si producano
materiali catalogabili come li ha codificati nel
suo intervento precedente. E allora? Non le
sembra che l’economia di mercato finisca per
andare a ramengo allorquando ci si sposta di
mille chilometri per produrre ciò che si
potrebbe ottenere tranquillamente in casa
propria?
Piuttosto lo sa dove lei si è tradito?
Quando seraficamente ha
dichiarato (lo ripeto) che noi
siamo indisponibili a
sopportare la propria parte del carico
necessario per
l’esistenza di una società moderna ed
industrializzata!
Lei ha inteso dire:<< Volete anche voi
contribuire al progresso assumendo la vostra
razione di biossido di carbonio e quant’altro,
in quanto l’energia elettrica, prodotta altrove,
arriva anche da voi?>>
Come dire: se vi piace accendere la luce, il
televisore, far funzionare l’impianto di
riscaldamento, la lavatrice e tutto il resto,
dovete collaborare anche voi assumendo la
razione di veleni che vi tocca.
Sono perfettamente d’accordo con lei.
Le
dico di più: nella rubrica mattutina sulla
terza rete della Rai, “Il Caffe” di questa
mattina (17 ottobre), intervistato dal direttore
del tg3, lo diceva anche il Presidente dell’ENEA
che ipotizzava, nel tempo, una sorta di
autonomia regionale o addirittura provinciale
per quanto riguarda la produzione di energia da
fonti alternative come il vento il sole o le
vituperate – in quanto assumono significati
diversi a seconda del pulpito dal quale se ne
parla – biomasse.
Ebbene, architetto, ci si consenta di bruciare
in casa nostra le nostre “biomasse” – e lei sa
bene cosa intendo io per biomasse e per sito di
allocazione dell’inceneritore – come le dicevo
qualche intervento scorso.
Non avremmo da recriminare con alcuno in quanto
distruggiamo quanto abbiamo prodotto, con la
certezza che accendendo la luce o il televisore
e così via non abbiamo da ringraziare nessuno o
inveire contro chicchessia.
Personalmente, quindi, resto in forma
inamovibile dell’idea che provincia per
provincia tutti debbano grattarsi le proprie
rogne, in casa propria.
°°°°°°°°
Da
qualche giorno, sui cieli d’America, circola il
prototipo di un’automobile del valore di 4
milioni di dollari che gli americani saranno
prontissimi a produrre su vasta scala perché
loro, purché si tratti di progresso,
innovazione, nuove tecnologie scommettono tutto
pur di essere i primi, in tutto.
Per fortuna, sig. Visalli, ne io ne lei
(suppongo) avremo il piacere di viaggiare sui
cieli della Valle Telesina con tale mostro;
prima perché nessuno dei due, credo (almeno per
me) disponga di quella cifra astronomica e poi,
fatto più importante, non siamo americani e
abbiamo molto più rispetto di loro (parlo
certamente per me ma, suppongo, anche per lei)
dell’ambiente che già insozziamo da terra verso
il cielo; figurarsi concentrare fra due fuochi
come una focaccia farcita i poveri cristi che si
ritrovano a vivere in mezzo.
Se
l’immagina lei milioni di automobili da guardare
alzando la testa al cielo?
Con cordialità
Vittorio Pagliarulo
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