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intervento riferito a: Telese, tempi belli di una volta

 

27 ottobre 2007

Telese, bella la lettera del sig. Aurino

Fulvio Del Deo

 

 

Gentile signor Aurino, la Sua lettera è molto bella.

 

Adesso Le parlo a titolo personale, ma suppongo che anche il resto del Comitato Genitori sia d'accordo con quanto mi appresto a scriverLe.

 

Le nostre richieste non sono semplicemente di un giardinetto con le giostrine, ma sono soprattutto di uno spazio in cui coltivare i rapporti sociali fra bambini e non solo, anche fra genitori o nonni che li accompagnano.

 

Telese, con l'esplosione ediliza e demografica in atto, sta divenendo un artificioso insediamento di estranei.

 

A questo punto, due sono le strade possibili: la prima è il degrado totale. E pare che questa amministrazione, a causa della sua inettitudine, si stia avviando proprio in questa direzione.

 

La seconda possibilità è creare, anche un po' forzatamente, degli spazi fisici di socialità, che contribuiscano a creare degli altrettanti spazi dell'anima individuale e comune.

 

A tale proposito, potremmo prendere spunto da quanto è già stato costruito in realtà simili (di nuovi insediamenti ex-novo) avvenuti in altri paesi, ad esempio nella provincia olandese del Flevoland o nei numerosi centri urbani o rurali nati ex-novo in Israele.

 

Ciò non vuol dire che vorremmo scimmiottare passivamente qualcosa che non ci appartiene, tutt'altro: vorremmo dare spazio a quel ricco patrimonio culturale infantile che Lei descrive così bene nella Sua lettera, che un tempo era fatto di carruoccioli, "mazza e pìveze" ecc. e che tutt'oggi anche se in forme differenti continua a resistere, perché la creatività dei bambini fortunatamente non è ancora morta, semplicemente viene troppo spesso mortificata e non trova modo di essere condivisa liberamente e fra tutti, come avveniva un tempo.

 

Grazie infinite per il Suo stimolo.

 


Sette punti da tenere ben presenti:

 


1. Necessità di autonomia, intesa sia come occasione di gioco spontaneo, sia come opportunità del bambino di esplorare in sicurezza l’ambiente cittadino senza un controllo diretto di adulti; in tal modo vi è la possibilità di sperimentare il piacere dell’avventura e dell’amicizia, della condivisione di esperienze, di elaborare strategie di autogestione e di difesa davanti ad ostacoli e a situazioni di pericolo e di aumentare l’autostima e la fiducia in se stesso. Inoltre, le attuali ridotte possibilità di svolgere un’adeguata attività fisica quotidiana sono probabilmente all’origine dell’epidemia di obesità ed eccesso ponderale tra i bambini.


2. Necessità di maggior tempo per il gioco, lasciando liberi i bambini di esprimersi come desiderano, creando l’occasione di incontro tra coetanei, in un tempo libero, fuori casa, negli spazi pubblici della città e senza un controllo diretto degli adulti. Il tempo e lo spazio diventeranno maggiori con il crescere dell’età, delle competenze e delle sicurezze dei bambini: inizieranno dal pianerottolo delle scale al cortile di casa per allargarsi al marciapiedi, al quartiere, alla città.


3. Necessità di maggior tempo libero, non occupato da programmi televisivi o da attività organizzate dagli adulti e finalizzate a svolgere determinati compiti e ad acquisire abilità pratiche (sportive, artistiche, ecc.). I bambini non hanno necessità di programmarsi la giornata, né di dare un senso al tempo che trascorre; lasciargli tempo vuol dire dargli l’opportunità di mettere in moto la creatività e la fantasia. La scuola dovrebbe ripensare al carico di compiti a casa, che spesso limita fortemente l’attività dei bambini e dei genitori, in considerazione soprattutto della scarsa efficacia sui processi logici e di apprendimento.


4. Necessità di non stare soli, poiché la solitudine, pur inducendo processi creativi, se troppo frequente, ha effetti negativi sul versante neuropsicologico. Al primo posto dei desideri dei bambini è quello di poter giocare con altri bambini, ma oggi molti bambini sono figli unici e sono scarse le occasioni di incontro con i coetanei. Per questo è importante incoraggiare le famiglie a riconoscere maggiore autonomia ai figli perché possano incontrarsi con gli amici, socializzare spontaneamente e giocare con loro.


5. Necessità di uso libero degli spazi pubblici come luoghi di incontro, riscoprendo e liberando da ingiuste proibizioni i cortili, gli androni e le scale dei palazzi, liberando spazi di quartiere come i marciapiedi, le piazze, e riducendo gli spazi pubblici destinati alle auto. Gli stessi edifici scolastici dovrebbero dedicare spazio e tempo adeguati al gioco e all’incontro.


6. Necessità di una città che favorisca lo spostamento a piedi e in bicicletta, limitando la velocità dei veicoli a motore nei quartieri e istituendo percorsi pedonali e ciclabili protetti. Le modalità di spostamento a piedi o in bicicletta, poiché riducono l’uso dell’auto privata, promuovono la salute di tutti i cittadini in quattro modi: fanno fare movimento, diminuiscono gli incidenti mortali, aumentano i contatti sociali, riducono l’inquinamento dell’aria.

7. L’autonomia di movimento come reale antidoto all’uso eccessivo della televisione. La permanenza dei bambini davanti alla televisione è certamente fonte di preoccupazioni e pericoli sia educativi che pediatrici. I bambini diventano pigri, perdono il gusto di giocare e mangiando continuamente rischiano l’obesità. Realizzare un uso ridotto e controllato della televisione è difficile e fonte frequente di conflitti famigliari. La soluzione più sicura e vantaggiosa (verificata da molte ricerche internazionali) è quella di permettere al bambino di uscire di casa per giocare con i suoi amici.

 

fonte: http://www.lacittadeibambini.org/news/allegati/documento_acp.pdf

 

Fulvio Del Deo

 

 

Fulvio Del Deo

 

 

 

     

 Valle Telesina


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