Gentile signor Aurino,
la Sua lettera è molto bella.
Adesso Le parlo a titolo
personale, ma suppongo che anche
il resto del Comitato Genitori
sia d'accordo con quanto mi
appresto a scriverLe.
Le nostre richieste non sono
semplicemente di un giardinetto
con le giostrine, ma sono
soprattutto di
uno spazio in cui coltivare i
rapporti sociali fra bambini e
non solo, anche
fra genitori o nonni che li
accompagnano.
Telese, con l'esplosione ediliza
e demografica in atto, sta
divenendo
un artificioso insediamento di
estranei.
A questo punto, due sono le
strade possibili:
la prima è il degrado totale.
E pare che
questa amministrazione, a causa
della sua inettitudine, si stia
avviando proprio in questa
direzione.
La seconda possibilità è creare,
anche un po' forzatamente, degli
spazi fisici di socialità, che
contribuiscano a creare degli
altrettanti spazi dell'anima
individuale e comune.
A tale proposito, potremmo
prendere spunto da quanto è
già stato costruito in realtà
simili (di nuovi insediamenti
ex-novo) avvenuti in altri
paesi, ad esempio
nella provincia olandese del
Flevoland o nei
numerosi
centri urbani o rurali nati
ex-novo in Israele.
Ciò non vuol dire che vorremmo
scimmiottare passivamente
qualcosa che non ci appartiene,
tutt'altro: vorremmo dare spazio
a quel ricco patrimonio
culturale infantile che Lei
descrive così bene nella Sua
lettera, che un tempo era fatto
di carruoccioli, "mazza e pìveze"
ecc. e che tutt'oggi
anche se in forme differenti
continua a resistere, perché la
creatività dei bambini
fortunatamente non è ancora
morta, semplicemente
viene troppo spesso mortificata
e non trova modo di essere
condivisa liberamente e fra
tutti, come avveniva un tempo.
Grazie infinite per il Suo
stimolo.
Sette punti da tenere ben
presenti:
1. Necessità di autonomia,
intesa sia come occasione di
gioco spontaneo, sia come
opportunità del bambino di
esplorare in sicurezza
l’ambiente cittadino senza un
controllo diretto di adulti; in
tal modo vi è la possibilità di
sperimentare il piacere
dell’avventura e dell’amicizia,
della condivisione di
esperienze, di elaborare
strategie di autogestione e di
difesa davanti ad ostacoli e a
situazioni di pericolo e di
aumentare l’autostima e la
fiducia in se stesso. Inoltre,
le attuali ridotte possibilità
di svolgere un’adeguata attività
fisica quotidiana sono
probabilmente all’origine
dell’epidemia di obesità ed
eccesso ponderale tra i bambini.
2. Necessità di maggior tempo
per il gioco, lasciando liberi i
bambini di esprimersi come
desiderano, creando l’occasione
di incontro tra coetanei, in un
tempo libero, fuori casa, negli
spazi pubblici della città e
senza un controllo diretto degli
adulti. Il tempo e lo spazio
diventeranno maggiori con il
crescere dell’età, delle
competenze e delle sicurezze dei
bambini: inizieranno dal
pianerottolo delle scale al
cortile di casa per allargarsi
al marciapiedi, al quartiere,
alla città.
3. Necessità di maggior tempo
libero, non occupato da
programmi televisivi o da
attività organizzate dagli
adulti e finalizzate a svolgere
determinati compiti e ad
acquisire abilità pratiche
(sportive, artistiche, ecc.). I
bambini non hanno necessità di
programmarsi la giornata, né di
dare un senso al tempo che
trascorre; lasciargli tempo vuol
dire dargli l’opportunità di
mettere in moto la creatività e
la fantasia. La scuola dovrebbe
ripensare al carico di compiti a
casa, che spesso limita
fortemente l’attività dei
bambini e dei genitori, in
considerazione soprattutto della
scarsa efficacia sui processi
logici e di apprendimento.
4. Necessità di non stare soli,
poiché la solitudine, pur
inducendo processi creativi, se
troppo frequente, ha effetti
negativi sul versante
neuropsicologico. Al primo posto
dei desideri dei bambini è
quello di poter giocare con
altri bambini, ma oggi molti
bambini sono figli unici e sono
scarse le occasioni di incontro
con i coetanei. Per questo è
importante incoraggiare le
famiglie a riconoscere maggiore
autonomia ai figli perché
possano incontrarsi con gli
amici, socializzare
spontaneamente e giocare con
loro.
5. Necessità di uso libero degli
spazi pubblici come luoghi di
incontro, riscoprendo e
liberando da ingiuste
proibizioni i cortili, gli
androni e le scale dei palazzi,
liberando spazi di quartiere
come i marciapiedi, le piazze, e
riducendo gli spazi pubblici
destinati alle auto. Gli stessi
edifici scolastici dovrebbero
dedicare spazio e tempo adeguati
al gioco e all’incontro.
6. Necessità di una città che
favorisca lo spostamento a piedi
e in bicicletta, limitando la
velocità dei veicoli a motore
nei quartieri e istituendo
percorsi pedonali e ciclabili
protetti. Le modalità di
spostamento a piedi o in
bicicletta, poiché riducono
l’uso dell’auto privata,
promuovono la salute di tutti i
cittadini in quattro modi: fanno
fare movimento, diminuiscono gli
incidenti mortali, aumentano i
contatti sociali, riducono
l’inquinamento dell’aria.
7. L’autonomia di movimento come
reale antidoto all’uso eccessivo
della televisione. La permanenza
dei bambini davanti alla
televisione è certamente fonte
di preoccupazioni e pericoli sia
educativi che pediatrici. I
bambini diventano pigri, perdono
il gusto di giocare e mangiando
continuamente rischiano
l’obesità. Realizzare un uso
ridotto e controllato della
televisione è difficile e fonte
frequente di conflitti
famigliari. La soluzione più
sicura e vantaggiosa (verificata
da molte ricerche
internazionali) è quella di
permettere al bambino di uscire
di casa per giocare con i suoi
amici.
fonte:
http://www.lacittadeibambini.org/news/allegati/documento_acp.pdf
Fulvio Del Deo
Fulvio Del Deo
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